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Quello della valutazione è da sempre uno dei momenti più difficili per un bravo insegnante. Infatti il momento della valutazione è quello che aspettano gli studenti per valutare a loro volta l’insegnante. Ogni studente dà il suo primo giudizio all’insegnante dopo la prima valutazione e decide così che tipo di rapporto instaurare: fiducia, stima, timore o rispetto.
Una valutazione superficiale può generare nello studente delusione o scoraggiamento nei confronti dell’insegnante e dello studio di quella materia. Al contrario una valutazione ben giustificata può motivare lo studente a far sempre meglio, può gratificarlo ma può anche deluderlo.
A influire ci sono tante variabili che spesso non rendono la valutazione totalmente oggettiva. Queste variabili sono legate sicuramente alla sfera personale, alle esperienze pregresse del professore, al contesto sociale in cui si è inseriti. Tutto ciò dà origine a “distorsioni della valutazione” causate dal pregiudizio, i così detti BIAS valutativi.
I BIAS possono essere:
Queste valutazioni affrettate o condizionate da vari fattori possono influire nella terna insegnante studente sapere demotivando lo studente nei confronti del sapere e facendogli perdere fiducia nel proprio insegnante.
In generale, quindi, la valutazione è il momento di maggiore ansia sia per l’alunno che per l’insegnante. Ecco perché un gran numero di ricercatori di didattica e psicologi si occupano di questo argomento cercando di minimizzare gli aspetti negativi per entrambe le parti. In questo contesto già complicato entrano in gioco le innovazioni dal punto di vista dei metodi didattici.
Con la didattica classica si valutavano parametri come la conoscenza degli argomenti, la capacità espositiva, l’approfondimento. L’avvento delle tecnologie e della didattica 2.0 ha cambiato anche questo aspetto della professione dell’insegnante. Abbiamo parlato tanto di strumenti per la Flipped Classroom e di didattica digitale e ora vediamo meglio come potrebbero essere valutate queste attività, quali parametri bisogna considerare e come è giusto organizzarsi.
Una attività didattica digitale o di didattica rovesciata comporta un intreccio complesso di diverse competenze: l’insegnante si trova a dover valutare un processo cognitivo abbastanza complicato. Diventa di fondamentale importanza anche il processo di autovalutazione da parte degli studenti singoli o dei gruppi di studenti.
Nel mondo del lavoro è ormai richiesto di saper fare squadra, di saper comunicare le proprie idee creative e soprattutto avere spirito critico. Ogni volta, quindi, che si pensa ad una attività didattica in Flipped Classroom è importante pianificare due griglie con i parametri della valutazione, chiamate Rubrìc, condivisibili o meno con gli studenti prima dell’intera attività:
– rubrìc di valutazione in itinere: servirà a valutare il ruolo e la partecipazione al gruppo di studio;
– rubrìc della presentazione digitale: giudicherà il lavoro finale, l’esposizione e l’impegno di ogni gruppo.
Queste griglie possono essere create ispirandosi alla tassonomia di Bloom di Benjamin S. Bloom che classifica le principali fasi dell’apprendimento sottolineando l’importanza dei seguenti processi del pensiero: ricordare – capire – applicare – analizzare – valutare – creare.
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