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Cosa significa portare in classe una piattaforma interattiva che fa le domande, ti mette a disposizione un numero di tentativi per rispondere e valuta immediatamente le tue risposte? Come cambia il ruolo del professore?
In matematica, come nelle altre materie, questo cambiamento significa che il professore smette di insegnare e si concentra ad aiutare nella scoperta; agli occhi degli studenti si trasforma da sorgente di sapere a guida, che li porta al confronto, alla scoperta, al tentativo. È la macchina che “valuta” e il professore che commenta.
Queste nuove interazioni trasformano il ruolo del professore che cessa di caratterizzare il confronto in classe con un “uno-a-molti” e comincia ad assistere, stimolare e disciplinare il confronto tra ragazzi “molti-a-molti”.
I professori, smettendo di dare le risposte, di erogare sapere e trasformandosi in guida, devono conoscere molto bene la mappa del territorio e sapere come muoversi. Noi crediamo che sia meglio guidare con le domande che con le risposte, anche se molto più difficile.
Il professore può concentrarsi sul metodo e sul last mile, ovvero quel tanto di conoscenza che è la ciliegina sulla torta e non il pan di spagna alla base. Lascia la trasmissione della “regola”, del “come” alla macchina e si concentra sulla comprensione del perché del concetto, sulla gestione dell’eccezione.
Se il professore smette di dare risposte e si concentra sul fare le domande, lo studente si sente maggiormente responsabilizzato e valorizzato; come amava ripetere Voltaire, “le domande non sono mai stupide, le risposte talvolta sì.”
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