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Le misure dispensative devono essere sempre valutate sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente in questione. Lo studente con uno disturbo specifico dell’apprendimento che deve raggiungere gli obiettivi comuni alla classe può avere bisogno di essere dispensato dall’eseguire le prestazioni per lui più difficili, oppure di eseguirle per esempio con materiale ridotto o con più tempo a disposizione per portare a termine il compito.
Sono misure dispensative:
Gli strumenti compensativi e dispensativi sono previsti dalla Legge 170/2010“Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”. È la legge di riferimento per tutti gli studenti con una diagnosi di DSA, dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia. L’articolo 5 si occupa delle misure educative e didattiche di supporto all’apprendimento e indica che “gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari”.
Ogni studente è diverso e ha bisogno di una didattica personalizzata e individualizzata. Avere a che fare con ragazzi e ragazze con DSA è una sfida perché obbliga insegnanti ed educatori a interrogarsi alla ricerca di nuove strategie e nuovi metodi didattici, che valorizzino i talenti di tutti.
L’apprendimento esperienziale, i lavori di gruppo, le prove di valutazione programmate, in forma orale e ridotte, l’utilizzo di strumenti compensativi, sono tutte modulazioni di una didattica flessibile, attenta ai bisogni educativi di tutti. La meta è l’apprendimento e ognuno ha il suo modo di raggiungerla. Non c’è un modo giusto e un modo sbagliato di imparare, ogni persona deve trovare il suo e il compito della scuola è aiutarla a farlo.
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