Il risparmio assicura all’individuo il raggiungimento degli obiettivi personali e finanziari che si è dato per realizzare un soddisfacente grado di benessere economico e finanziario.
Il risparmio (come dato di flusso) è quella parte del reddito disponibile (per esempio, da lavoro dipendente) che non è speso in consumi, in un dato periodo.
Y – C = R
dove:
- Y è il reddito netto disponibile di una persona in un dato periodo (es. un anno);
- C è il totale delle spese per consumi sostenute dalla medesima persona nel periodo di riferimento;
- R è il risparmio monetario ottenuto nel periodo di riferimento.
Circa i 2/3 degli investitori gestiscono le spese affidandosi alla memoria e monitorando in modo approssimativo i consumi. Solo il 24% controlla le spese in modo dettagliato.
Il risparmio ha queste finalità:
- consente di formare disponibilità finanziarie per la gestione di imprevisti (risparmio precauzionale)
- consente di assicurare specifiche spese future (viaggi, acquisto di un automobile)
- consente di far fronte ad esigenze programmate future (acquisto casa, spese di formazione dei figli)
- consente di costituire le risorse complementari al reddito pensionistico per mantenere un buon tenore di vita in età non lavorativa (risparmio previdenziale).
Circa il 60% dichiara di risparmiare in modo regolare (rilevazione 2017). Il movente precauzionale (avere denaro disponibile per gli imprevisti) guida il 70% circa dei risparmiatori, mentre solo il 32% associa il risparmio a un obiettivo specifico.
Il tasso lordo di risparmio delle famiglie è diminuito di oltre un terzo negli ultimi 15 anni: dal 15% del 2002 a poco superiore al 10,5% del 2016 (molto al di sotto del valore medio dei Paesi dell’Eurozona nel 2016, pari a circa il 12,5%), andamento correlato alle dinamiche del reddito disponibile.
Il livello d’indebitamento delle famiglie è inferiore (pari a circa il 23% delle attività finanziarie possedute) alla media degli altri paesi dell’area-Euro (30%), mostrando una moderazione nell’utilizzo del debito per il sostenimento delle esigenze personali.
L’abitudine a pianificare e monitorare la realizzazione degli obiettivi nel tempo è limitata a poco meno del 25% del campione degli investitori nell’indagine Consob 2017.
Nell’ambito del ciclo risparmio-investimenti finanziari assume rilevanza la corretta individuazione di obiettivi, orizzonte temporale, aspettative e capacità finanziaria di sostenere eventuali perdite (capacità “materiale” od “oggettiva”) e la tolleranza al rischio (capacità “psicologica” o “soggettiva”). Gran parte degli investitori non ha piena consapevolezza dei fattori da ponderare prima d’investire: solo il 24% degli investitori considera importante l’orizzonte temporale; il 18% gli obiettivi; solo il 15% dichiara di tener conto della propria capacità economica di assumere rischi.
Le caratteristiche di un processo decisionale d’investimento adeguato non sono note a circa il 40% del campione nell’indagine Consob. La maggioranza degli investitori al dettaglio, soprattutto i soggetti con conoscenze finanziarie più limitate, dichiarano di provare “ansia” per la gestione del denaro. Oltre la metà degli investitori al dettaglio dichiara di effettuare le scelte dopo aver consultato familiari, amici e parenti (canali informali); solo un 25% si avvale di un consulente professionale.
Le preferenze delle famiglie rimangono orientate verso prodotti liquidi (circolante e depositi), la cui incidenza nel portafoglio finanziario è passato dal 38% del 2007 al 52% del 2015. Negli ultimi anni, si registra un incremento degli investimenti in prodotti assicurativo-finanziari, fondi comuni d’investimento e fondi pensione e un decremento in titoli di Stato, azioni e obbligazioni (soprattutto bancarie).