Intervista a Doorway
Doorway

Equity Crowdfunding

Scopri di più su Doorway e sull'equity crowdfunding nella video intervista!
In questa lezione introdurremo il concetto di equity crowdfunding, andando a scoprire quali sono i “success factors” (fattori di successo) di una piattaforma di equity crowdfunding e qual è la differenza tra una piattaforma e un’altra, poiché non tutte le piattaforme sono uguali.
L’Italia è stato il primo paese dell’Unione europea a dotarsi di un corpus normativo specifico per regolamentare il fenomeno dell’Equity Crowdfunding, fenomeno in forte crescita. Ma cosa intendiamo esattamente con questo termine?
Il termine equity crowdfunding rientra nel contesto della Finanza Alternativa e si riferisce a quegli investimenti in startup e PMI eseguiti da un’ampia cerchia di investitori privati (crowdfunding) in cambio di una partecipazione nell’azienda (equity), il tutto abilitato da piattaforme online.
Se la curiosità di scoprire il meraviglioso mondo della finanza è forte, continua a leggere.
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Doorway è la piattaforma Fintech, leader nell’Equity Investing online, che permette a investitori professionali e qualificati di diversificare in economia reale il portafoglio di investimenti, accedendo a Deal selezionati e validati di startup, PMI innovative e scaleup (startup che ha definito un chiaro modello di business, raggiunto profittabilità e scalabilità ed è in forte crescita) ad elevato potenziale di exit (Finance first), scelte privilegiando criteri di etica e sostenibilità (ESG).
È la prima Fintech società Benefit in Italia ed è il principale partner qualificato e professionale per chi intende investire sulla crescita di aziende sostenibili finanziando l’innovazione in un’ottica di crescita di valore anche per la società.
Conta una community di oltre 300 investitori e opera in Club deal con i principali network di business angels italiani ed europei.
Per approfondimenti, qui il link al sito www.doorwayplatform.com/it
Il crowdfunding nasce inizialmente come forma di investimento in cambio di un “reward” o come forma di “donation” nei primi anni del 2000. Nel tempo però nascono diverse forme, tra cui l’equity crowdfunding.
Di seguito vengono riportate le definizioni delle principali forme di crowdfunding:
Oggi l’equity crowdfunding è una vera e propria alternativa alla finanza tradizionale ed ha contribuito al noto fenomeno della disintermediazione bancaria (fenomeno di riduzione dei flussi finanziari intermediati dal sistema bancario). Questo grazie alla tecnologia.
La digitalizzazione, infatti, ha abilitato e accelerato lo sviluppo dell’equity crowdfunding, offrendo alle PMI la possibilità di ricevere investimenti in un framework normativo semplificato ma controllato da Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa), raccogliendo capitale da un bacino di investitori molto più ampio. L’Italia è il primo stato europeo a pubblicare, nel 2013, la regolamentazione completa che regola il mercato dell’equity crowdfunding e questo ha contribuito a valorizzare e accreditare ancora di più il fenomeno come un vero e proprio strumento di Finanza alternativa. Dunque, l'Italia è stata una delle prime nazioni a regolarizzarsi. Il territorio italiano, infatti, è costituito per il 99% da PMI e registra uno dei più alti tassi di risparmio al mondo, due fattori abilitanti il mercato del crowdfunding, in tutte le sue forme.
Ad oggi l’equity crowdfunding è in forte crescita: il sesto report redatto dall’Osservatorio sul crowdinvesting della School of Management del Politecnico di Milano, rileva la crescita progressiva della raccolta sul mercato, che nel 2020 ha raggiunto il flusso record di € 100,65 milioni (di cui € 38,37 milioni nel primo semestre e € 62,28 milioni nel secondo) e nel primo semestre del 2021 totalizza € 65,35 milioni, con la prospettiva quindi di segnare un nuovo primato.
Secondo questo studio, il mercato è in netta espansione, con un aumento dei portali aperti autorizzati (+9 rispetto all’anno precedente) e, un aumento delle campagne di raccolta: il 2020 ha visto 209 progetti chiusi (record storico), in crescita del 13,6% rispetto al 2019. Non sembra esserci quindi una frenata legata alla pandemia Covid-19. Il primo semestre del 2021 è andato molto bene, con 102 progetti chiusi, oltre ai 60 ancora aperti.
Il ticket medio per una persona fisica risulta di 3.641 euro e 30.202 euro per le persone giuridiche, decisamente in crescita nell’ultimo anno rispetto al passato.
Credits immagine: 6° Report italiano sul CrowdInvesting 2021 redatto da Osservatori Entrepreneurship Finance & Innovation del Politecnico di Milano
Le piattaforme online sono le vere abilitatrici di questo fenomeno, anche grazie a specifiche normative che regolano queste iniziative. In particolare, per poter operare le piattaforme devono essere autorizzate da Consob e devono rispettare determinati regolamenti. Infatti, l’investitore può registrarsi sul portale dopo la lettura e accettazione della documentazione relativa, la presa visione delle informazioni di investor education sul sito della Consob, la dichiarazione di essere in grado di sostenere economicamente l’intera eventuale perdita dell’importo investito e la compilazione del questionario MiFID (Markets in financial instruments directive) per accertare l’adeguatezza dell’investitore a investire e la consapevolezza del livello di rischio.
N.B.: La MiFID (acronimo di Markets in Financial Instruments Directive) è una direttiva europea a tutela degli investitori, che impone agli intermediari (in particolare banche e imprese di investimento) e ai consulenti finanziari di fornire una serie di informazioni ai propri clienti prima di effettuare operazioni di investimento, al fine di renderli consapevoli delle condizioni e delle modalità di svolgimento del loro rapporto con l’intermediario.
Non tutte le piattaforme sono uguali ed è necessario essere in grado di valutare quali sono gli aspetti fondamentali per assicurare trasparenza, affidabilità e professionalità a investitori e imprenditori.
Di seguito sono riportati i principali “success factors” di una piattaforma di equity crowdfunding:
L’Italia è stato il primo paese dell’Unione europea a dotarsi di un corpus normativo specifico per regolamentare il fenomeno dell’Equity Crowdfunding attraverso l’emanazione del D.L. del 18 Ottobre 2012 n.179 (c.d. “Decreto crescita bis”) e il completamento del Regolamento Consob del 26 Giugno 2013 n.18592.
Con il successivo Decreto-Legge del 24 Gennaio 2015 n.3 (c.d. “Investment Compact”) la possibilità di raccogliere capitali di rischio online tramite le piattaforme autorizzate viene estesa anche alle PMI Innovative e, con la Legge di Bilancio 2019, a tutte le PMI.
Per approfondire i singoli obblighi si rimanda al “Regolamento sulla raccolta di capitali tramite portali online” adottato con delibera n. 18592 del 26 giugno 2013.
Per approfondimenti, qui il link al sito: https://www.consob.it/documents/46180/46181/reg_consob_2013_18592.pdf/54eae6e4-ca37-4c59-984c-cb5df90a8393
Per scaricare la pubblicazione “Il Fintech dalla A alla Z” vai a questo link https://italiafintech.org/il-fintech-dalla-a-alla-z/
Per approfondire i contenuti della lezione vai a questi link:
Per approfondire l’equity crowdfunding, vai qui: https://www.consob.it/documents/46180/46181/reg_consob_2013_18592.pdf/54eae6e4-ca37-4c59-984c-cb5df90a8393
Per approfondire la Mifid, vai qui:
Per approfondire la disintermediazione bancaria, vai qui: https://www.bankpedia.org/termine.php?c_id=19767