Le polizze vita

Le polizze vita hanno funzione previdenziale: mirano a soddisfare una determinata o determinabile esigenza economica al verificarsi di un evento attinente alla vita umana. Questi eventi sono essenzialmente due: morte e sopravvivenza. 

Appunti

Esistono polizze esclusivamente legate alla sopravvivenza, con finalità di risparmio o investimento, polizze che coprono solamente il rischio morte e polizze miste, che comprendono entrambi e le tipologie precedenti.

Impara quali sono le figure giuridiche e il meccanismo delle polizze vita. 

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Le figure giuridiche delle polizze vita

Le figure giuridiche di una polizza vita sono quattro, e possono coincidere o essere distinte fra loro:

  • assicuratore: è la compagnia che eroga la prestazione e offre l’assicurazione;
  • contraente: colui che sottoscrive la polizza, paga i premi ed esercita i diritti propri del contratto. Può essere una persona fisica o una persona giuridica;
  • assicurato: colui sulla cui vita la polizza viene stipulata, con il suo esplicito assenso. È sempre una persona fisica;
  • beneficiario: colui che ha diritto alla prestazione assicurativa, e che avrà quindi il beneficio economico al verificarsi della morte o della sopravvivenza dell’assicurato. Può essere una persona fisica o giuridica e possono essere indicati in polizza più beneficiari.

Il meccanismo delle polizze vita

Il contraente paga un premio unico o premi periodici alla compagnia e l’assicurazione si impegna a versare un capitale o una rendita (a vita o temporanea) al beneficiario designato qualora sopravvenga la morte dell’assicurato in corso di contratto, o qualora egli sia in vita al termine pattuito.

Tra i vantaggi delle polizze vita, rientrano la possibilità di riscatto anticipato, la possibile modifica del beneficiario, la segregazione (che impedisce il pignoramento ed il sequestro); l’esenzione dalle imposte di successione e donazione (non rientrano nell’attivo ereditario e pertanto non sono assoggettate all’imposta di successione e donazione), e la detraibilità dei premi versati per le polizze aventi ad oggetto il rischio morte o di invalidità permanente (detrazione IRPEF del 19% dei premi versati, complessivamente non superiore a 530 euro).

Polizze vita: cosa sono, come funzionano e quali tipologie esistono

Ecco cosa sono, come funzionano e quali sono le varie tipologie di polizze vita.

I principali rami delle polizze vita

Ramo I

Si tratta delle Assicurazioni sulla durata della vita umana: prevedono una prestazione di capitale o rendita al verificarsi dell’evento morte o a una scadenza prefissata, nel caso di vita dell’assicurato a tale data. Nella prassi di mercato le prestazioni sono collegate a una gestione speciale e prevedono una rivalutazione minima garantita.


Ramo III

Si tratta di prestazioni direttamente collegate al valore delle quote di un fondo (interno o esterno) oppure al valore di determinati attivi (polizze cd. Unit Linked e Index Linked); cioè che hanno le stesse caratteristiche delle polizze di ramo I, ma la prestazione a carico della compagnia dipende dall’andamento delle quote di un Fondo interno o di un Fondo comune di investimento o di un indice azionario o di altri valori di riferimento.


Ramo VI

Si tratta di operazioni di gestione di fondi collettivi costituiti per l’erogazione di prestazioni in caso di morte, cioè di gestione delle riserve tecniche dei fondi pensione, in caso di vita o in caso di cessazione o riduzione dell’attività lavorativa.

Polizze caso morte

Nel caso di polizze caso morte, l’evento al cui verificarsi è subordinato il pagamento della prestazione da parte della compagnia d’assicurazione è la morte della persona assicurata.
L’obiettivo di questa polizza è tutelare il beneficiario dall’evento di morte anticipata dell’assicurato. Il contraente è certo che i propri eredi riceveranno un capitale prefissato anche se dovesse morire prestissimo, mentre, con operazioni di semplice risparmio, in pochi anni potrebbe accantonare un capitale molto inferiore.
Nel caso in cui, alla scadenza del contratto, l’evento non si presenti (cioè la persona rimanga in vita), la Compagnia si tiene la somma dei premi ricevuti. Per decidere se convenga stipularla, bisogna chiedersi se esistano redditi in famiglia alternativi al nostro, e se questi redditi siano in grado di assicurare la sussistenza minima ai nostri cari.

La situazione migliore per stipulare un’assicurazione sulla vita Temporanea Caso Morte è il caso in cui si sia ancora giovane (tra i 25 e i 40 anni circa) e abbia contratto un debito oppure non si abbiano abbastanza risparmi da parte; può essere anche conveniente farlo anche in assenza di debiti, almeno fino a quando i figli non sono economicamente autosufficienti.

Polizze caso vita

Nelle polizze caso vita, l’evento al cui verificarsi è subordinato il pagamento della prestazione da parte della compagnia d’assicurazione è la sopravvivenza a una certa data della persona assicurata.
Le assicurazioni per il caso vita mirano a costituire una disponibilità finanziaria in caso di vita ad una certa epoca.

Rappresentano il tipico strumento di assicurativo finalizzato all’integrazione pensionistica (soprattutto nella forma di rendita), ed in esso prevale la finalità di accumulazione del risparmio. A seconda del tipo di prestazione si possono classificare in assicurazioni di rendita o di capitale differito.

Polizze caso misto

Le polizze caso misto rappresentano una combinazione tra le polizze per il caso vita e le polizze per il caso morte.
Il rischio assicurato è duplice: la morte entro una certa data e la sopravvivenza a una certa data; la finalità è sia previdenziale sia di accumulazione del risparmio. Tra di esse troviamo la polizza mista ordinaria, la mista a termine fisso, la mista rivalutabile.

In generale le polizze sono strumenti flessibili e cioè in cui vi è la possibilità per il contrente, ad esempio, di variare:

  • la tipologia della prestazione assicurata
  • opzione di conversione del capitale in rendita;
  • opzione di conversione della rendita in capitale;
  • opzione di conversione della rendita vitalizia in rendita certa per n anni o in rendita reversibile.
  • la scadenza del contratto o della prestazione posticipandola: tipica delle polizze rivalutabili, alla scadenza contrattuale si preferisce non ritirare la somma assicurata, ma mantenerla per un certo periodo investita nel fondo a gestione separata.

Inoltre, nelle  assicurazioni caso morte, vita e miste possono essere previste diverse tipologie di estensione della copertura, finalizzate a potenziare la valenza previdenziale della polizza di base. Ad esempio:

  • Assicurazione complementare per il caso morte accidentale
  • Assicurazione complementare di invalidità permanente
  • Long term care (Ltc) - copertura per la perdita dell’autosufficienza nel compimento delle attività della vita quotidiana
  • Dread disease (Dd) - copertura per l’insorgenza di una malattia grave.

Polizze vita rivalutabili e gestione separata

Le assicurazioni per il caso vita e miste in genere si qualificano per il fatto di essere forme assicurative rivalutabili, cioè caratterizzate da un meccanismo di adeguamento delle prestazioni che dipende dal rendimento degli investimenti effettuati dalla compagnia.

La rivalutazione delle prestazioni prevede la partecipazione degli assicurati ai proventi netti realizzati da uno speciale fondo interno denominato gestione separata, che costituisce un’entità distinta dalle altre attività della compagnia, nella quale vengono investiti i premi versati, al netto di eventuali caricamenti. La rivalutazione si effettua determinando il tasso di rivalutazione, ottenuto applicando l’aliquota di partecipazione a tale rendimento. 

Il rendimento degli investimenti viene calcolato (al lordo delle ritenute di acconto fiscali ed al netto delle spese effettive per l’acquisto e la vendita dei valori mobiliari e per l’attività di certificazione) facendo riferimento al valore di iscrizione delle corrispondenti attività nella Gestione Separata (prezzo di acquisto, ovvero valore di mercato all’atto dell’iscrizione). Le potenziali plusvalenze/minusvalenze concorrono a determinare il rendimento solo se, a seguito della vendita delle relative attività finanziarie, determinano un utile o una perdita di realizzo. Il dato è certificato da società di revisione contabile e pubblicato annualmente su almeno due quotidiani a diffusione nazionale.

Nella scelta degli investimenti effettuati nella gestione separata, la Compagnia deve tenere conto del tipo di impegni assunti con le polizze rivalutabili e dell’esigenza che sia garantita la sicurezza, la redditività e la liquidabilità degli investimenti prevalentemente valori mobiliari di tipo obbligazionario.

I punti di forza di una gestione separata sono:

  • “Smoothing” dei risultati e bassa volatilità, con rendimenti che si adeguano lentamente a quelli di mercato;
  • Garanzia del Capitale, con la garanzia di un rendimento minimo in molti casi;
  • Consolidamento dei risultati (in molti prodotti);
  • Prestazioni garantite dal capitale della Compagnia;
  • Stabilizzazione dei risultati, indipendentemente dalla volatilità dei mercati;
  • Asset allocation non condizionata da obiettivi di breve periodo.

Le polizze rivalutabili Ramo I sono caratterizzate da una garanzia sul capitale (obbligatoria), dal consolidamento delle rivalutazioni e da un rendimento minimo. Esse consentono di programmare il passaggio generazionale con la certezza che al verificarsi del decesso dell’assicurato verrà erogato un determinato  capitale che negli anni si è rivalutato e incrementato. Inoltre permettono versamenti aggiuntivi, riscatti parziali, anche programmati, se necessari. Infine gode di una tassazione del rendimento favorevole, ed è esente da imposta di successione.

Polizze linked

Nelle polizze “Linked” l’entità della prestazione è collegata (linked) al valore assunto da un “valore di riferimento”. Sono dei veri e propri strumenti d’investimento in quanto predomina la componente finanziaria. La componente assicurativa, se presente, è relativa al caso morte e generalmente dà luogo alla restituzione dei premi (netti) versati. Il rischio finanziario dell’investimento è sopportato in tutto o in parte dall’assicurato. Si distinguono in Polizze Unit Linked e Index Linked.

Le polizze Unit Linked sono polizze vita di Ramo III  legate alla valorizzazione di uno o più fondi interni assicurativi oppure fondi esterni, con una gestione finanziaria che beneficia dei vantaggi tipici dei prodotti assicurativi. Il cliente investe un premio unico o un premio periodico per acquistare quote di particolari fondi interni o esterni, e può richiedere (anche parzialmente) che gli venga liquidato il controvalore delle quote attribuite al contratto; in caso di morte verrà liquidato il controvalore delle quote al momento del decesso più una eventuale maggiorazione, mentre in caso di vita a scadenza la prestazione è comunque espressa come controvalore delle quote a tale data.

Le polizze Index Linked invece sono polizze di Ramo III la cui prestazione è collegata all’andamento di un valore finanziario di riferimento (ad esempio indice di borsa, basket di indici, inflazione, bond strutturato). Può essere previsto oltre alla restituzione del capitale anche un rendimento minimo.

Polizze multiramo

Le polizze assicurative multiramo sono forme assicurative che offrono al sottoscrittore la libertà di allocare i propri risparmi all’interno di due famiglie di prodotti assicurativi: le polizze rivalutabili (RAMO I), che prevedono almeno la garanzia del capitale, e le polizze Unit linked (RAMO III). 

I prodotti multiramo permettono di scegliere quanto puntare sulla sicurezza e quanto allontanarsi alla ricerca di rendimenti migliori. Attraverso il prodotto Multiramo, ogni cliente può scegliere la quota da investire in Gestione Separata e quali fondi Unit Linked abbinare, permettendo di avere in un solo prodotto un portafoglio investimenti coerente con il proprio profilo di rischio.

Al mutare della propria propensione al rischio è possibile adattarlo nel tempo, senza dover disinvestire, ma solo effettuando switch tra un fondo e l’altro all’interno della polizza Multiramo.