EBA e gli stress test 2016-2018 condotti a livello UE

Impara tutto su EBA (Autorità Bancaria Europea) e stress test condotti nel 2016 e nel 2018. 

Appunti

Scopri le funzioni dell'EBA, l’Autorità Bancaria Europea e i risultati degli stress test del 2016 e del 2018 condotti sulle Banche europee.

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Definizione di EBA

L’EBA è l’Autorità Bancaria Europea che ha il compito di vigilare sul settore bancario a livello internazionale con sede a Londra. L’EBA ha di fatto sostituito il Committee of European Banking Supervisors, istituito nel 2001 per adeguare la vigilanza finanziaria a quelle che sarebbero state le realtà a seguito della creazione dell’euro.

L’EBA, creata nel 2011 a seguito della crisi finanziaria del 2007, in unione con la European Securities and Markets Authority (ESMA) e con la European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA) ha permesso di costituire anche un successivo sistema europeo di vigilanza finanziaria, l’European System of Financial Supervisors (ESFS), con sede a Francoforte.

L’EBA è composta al suo interno da differenti organi:

  • un consiglio delle autorità di vigilanza che è anche organo decisionale;
  • un consiglio di amministrazione che ha compiti di supporto, con compiti di programmazione dei lavori e di adozione del bilancio;
  • un presidente che prepara i lavori del consiglio e ne presiede le riunioni;
  • un direttore esecutivo che ha la responsabilità inerente all’esecuzione del programma di lavoro annuale.

Stress test banche: cos’è e come funziona

Gli stress test delle banche misurano la solidità patrimoniale; in particolare misurano il grado di resistenza dell’Istituto nel caso si venisse a verificare una crisi, una forte recessione o se ci sono turbolenze e volatilità di mercato. Maggiore è la solidità delle banche, maggiore è il punteggio e grado di superamento dello stress.

Sono veri e propri esami in merito delle 48 banche europee al fine di fornire certezze agli investitori e mantenere intatta e alta la fiducia sul futuro di una banca. L’EBA, infatti, ipotizzando i più catastrofici scenari di crisi, verifica gli effetti sui loro capitali e sul loro patrimonio. In questo modo, i dati ipotizzati, e prodotti non fanno altro che dare una fotografia della solidità o meno della banca.

I risultati ottenuti dallo stress test, sono sottoposti al vaglio della Banca Centrale Europea (BCE) che poi effettua un ulteriore esame SREP e richiede che vengano effettuate sistemazioni e adeguamenti per quelle banche che dovessero presentare dei punti di debolezza sistemica.

Stress test 2018

I risultati dello stress test delle banche più grandi d'Europa, pubblicato a novembre 2018, hanno rivelato che tutti gli istituti finanziari nell'esame a livello dell'UE hanno superato lo "scenario avverso" della Banca centrale europea.

Gli stress test sono stati effettuati dall'Autorità bancaria europea (EBA) e dal Meccanismo di vigilanza unico (SSM) per valutare la salute del sistema bancario europeo. L'EBA ha concluso che tutte e 48 le banche hanno superato l'obiettivo del Common Equity Tier 1 ratio del 5,5% in uno scenario di stress negativo.

- La banca britannica Barclays è risultata la peggiore nel test, realizzando un punteggio di Common Equity Tier1 (CET1) di appena il 6,37 percento nello scenario avverso.

- Anche la banca britannica Lloyds si è comportata male con un punteggio del 6,8 per cento.

- La più grande banca europea, Deutsche Bank, ha registrato risultati migliori di quanto previsto da alcune previsioni, registrando un CET1 dell'8,14 percento, sempre in uno scenario avverso.

Anche le banche italiane erano sotto esame ma sono riuscite a registrare punteggi soddisfacenti secondo i regolatori bancari.

- Intesa Sanpaolo per la quinta volta si è confermata la migliore tra gli italiani negli "stress test" condotti sui bilanci delle istituzioni, con un capitale del 10,40% nel caso di uno scenario avverso nel 2020 e del 10,64% nel 2019 .

- Unicredit è al secondo posto (nel 2016 era terzo) con un capitale del 9,34% nel caso di uno scenario avverso nel 2020 (9,58% nel 2019) grazie alla ricapitalizzazione di 13 miliardi lanciata dal CEO Jean-Pierre Mustier.

- UBI Banca ha segnato il 7,42 percento.

- Il punteggio più basso tra le banche italiane è stato il Banco BPM con il 6,67 percento.

Gli shock dei mercati teorici come una Brexit disordinata o un'improvvisa liquidazione di proprietà sono stati utilizzati come scenari avversi per esaminare i bilanci delle banche. Sebbene non sia stato dato alcun segno di superamento o fallimento, la metrica chiave utilizzata era il Core Equity Tier 1 Ratio delle banche.

In vista dei risultati, le banche in Italia sono state al centro dell'attenzione, a causa del loro elevato livello di crediti deteriorati (crediti deteriorati). L'EBA ha dichiarato in un precedente rapporto che il livello dei crediti deteriorati in Italia era del 9,7 per cento durante il secondo trimestre, quasi tre volte superiore alla media europea.

 

Lo SREP (Supervisory Review and Evaluation Process)

Tutte le autorità di vigilanza svolgono un continuo esercizio di valutazione e misurazione dei rischi a livello di singolo istituto di credito. Questo aspetto principale dell’attività di vigilanza, denominato “processo di revisione e valutazione prudenziale” (Supervisory Review and Evaluation Process, SREP), consiste nel sintetizzare i risultati emersi dall’analisi per un dato anno e nell’indicare ad ogni singola banca le azioni da intraprendere.

Lo SREP quindi ha lo scopo di evidenziare la situazione della banca in termini di requisiti patrimoniali nonché di gestione dei rischi per fronteggiare le problematiche riscontrate. La banca deve quindi provvedere a farsi parte attiva per un intervento correttivo nei tempi previsti e rapidi.

La Banca centrale europea (BCE) ha pubblicato l'8 aprile 2019, il risultato aggregato del processo di revisione e valutazione (SREP) del 2018. La domanda SREP complessiva di Common Equity Tier 1 (CET1) è aumentata al 10,6% nel 2018 dal 10,1% nel 2017, trainato dall'ultima fase dell'eliminazione graduale del buffer di conservazione del capitale.

I risultati SREP complessivi del 2018 hanno mostrato che la governance e la gestione del rischio delle banche sono peggiorate rispetto al precedente ciclo SREP, mentre la valutazione della gestione da parte delle banche dei rischi di liquidità e di finanziamento è rimasta sostanzialmente invariata. Il quadro di gestione del rischio di diverse banche dovrebbe continuare a migliorare.

Oltre a richiedere alle banche di detenere determinati importi di capitale, la BCE ha anche imposto misure di liquidità nell'ambito dello SREP, che possono comprendere il miglioramento del processo di valutazione delle loro esigenze di liquidità, dei loro piani di finanziamento e / o liquidità infragiornaliera. Inoltre, la BCE ha imposto misure qualitative a oltre ottanta banche, coprendo una vasta gamma di punti deboli dalla governance interna e dalla gestione del rischio ai crediti deteriorati e alla qualità dei dati.

Per assicurare omogeneità di trattamento all’analisi è obbligatorio garantire l’applicazione degli stessi parametri a tutte le banche e quindi lo SREP fornisce ai Responsabili preposti alle strutture di vigilanza un modello evoluto per esaminare il profilo di rischio delle banche da diversi punti di vista.

Il rischio di capitale
Il processo prevede controlli al fine di capire se la banca disponga di una rete di sicurezza adeguata per assorbire probabili e gravi perdite derivanti, ad esempio, da CYBER RISK, rischio ICT, Business Continuity Plan, da una estrema volatility e crollo inaspettato dei prezzi delle commodity o dal mancato rimborso dei prestiti nei tempi previsti e impennata dei debiti in sofferenza.

La gestione del rischio e la governance
Si valuta attentamente la struttura organizzativa delle banche con particolare attenzione verso i loro organi di amministrazione e management per verificare se le diverse tipologie di rischi siano gestiti internamente con modelli adeguati in modo corretto.

Il lato imprenditoriale
Viene valutata la sostenibilità dell’attività delle banche, ovvero si verifica se abbiano nel core business un’ampia gamma di attività oppure si concentrino soltanto su alcuni rami di operatività, con un aumento conseguente del rischio da concentrazione da gestire come di fatto dovrebbe avvenire nella normale amministrazione di un portafoglio di investimenti.

Il rischio di liquidità e di provvista
Si analizza la capacità della gestione della Tesoreria della banca di sopperire a esigenze di liquidità specifiche, in fasi di incertezza economica in cui ogni correntista potrebbero ritirare somme più cospicue della media.

I gruppi di vigilanza europei congiunti – impegnati costantemente – preparano la decisione SREP per ogni realtà bancaria una volta l’anno, specificando le misure che dovrà attuare nel corso dell’anno seguente, calibrate in base ai singoli profili di rischio. Ogni banca è tenuta a rispettare i requisiti normativi concernenti l’ammontare minimo di capitale che deve garantire (ben sottolineati nel “primo pilastro” del regolamento di Basilea 2).

La stessa autorità di vigilanza (come da ultimo richiesto in alcune situazioni del nostro Paese) richiede agli Istituti di aumentare il capitale come sicurezza aggiuntiva o di vendere o realizzare parte o tutti portafogli di prestiti o rivedere la gestione dei crediti in sofferenza per mitigare il rischio di credito. In casi molto gravi che minacciano la stabilità dell’Istituto con rischio di contagio ad altre piazze finanziarie potrebbe anche richiedere un cambio di gestione o un adeguamento della strategia imprenditoriale al nuovo corso per accrescere la redditività.

Lo SREP non è niente di completamente nuovo, è stato introdotto per la prima volta nel 2004 con gli accordi di Basilea 2 per la vigilanza bancaria. Come compito precedentemente svolto dalle singole autorità nazionali di vigilanza la vera novità nell’ambito del Meccanismo di vigilanza unico è l’applicazione di una metodologia e una tempistica comune e omogenea a tutte le banche della comunità Europea a partire dal 2006.

ANALISI DELLA SENSIBILITÀ DELLA SORVEGLIANZA BANCARIA SULLA PROVA DI STRESS 2019

La Banca centrale europea (BCE) ha lanciato il 6 febbraio 2019 un'analisi di sensibilità del rischio di liquidità per valutare la capacità delle banche che controlla direttamente di gestire gli shock idiosincratici di liquidità. L'esercizio costituirà lo stress test di vigilanza del 2019.

La vigilanza bancaria della BCE metterà alla prova shock ipotetici avversi ed estremi in cui le banche devono far fronte a crescenti deflussi di liquidità. L'esercizio si concentrerà sui flussi di cassa attesi a breve termine delle banche per calcolare il "periodo di sopravvivenza", ovvero il numero di giorni in cui una banca può continuare a operare utilizzando liquidità e garanzie disponibili senza accesso ai mercati finanziari.

L'analisi della sensibilità, che dovrebbe essere completata in quattro mesi, si concentrerà esclusivamente sul potenziale impatto degli shock idiosincratici di liquidità sulle singole banche. Non valuterà le potenziali cause di questi shock o l'impatto della più ampia turbolenza del mercato. L'esercizio si svolgerà senza alcun riferimento alle decisioni di politica monetaria.