Ciò che finora non abbiamo ancora detto introducendo il concetto di rischio è che ognuno di noi ha una percezione diversa della pericolosità degli eventi negativi; talvolta tendiamo a sottovalutarli, altre a esagerarne le possibilità (ad esempio tendiamo a sottovalutare la probabilità di fare un incidente con la macchina, ma a sopravvalutare la pericolosità di viaggiare in aereo).
Notiamo come l’esempio degli incidenti si riferisca a rischi puri, che quindi sono esclusivamente negativi; per prevenire una valutazione errata di tali eventi è fondamentale informarsi sull’effettiva gravità. Chiaramente non sapremo predire la loro frequenza, ma per lo meno avremo un’idea realistica e potremo prendere decisioni informate.
Come abbiamo visto all’inizio però, i rischi non sono tutti negativi: alcuni racchiudono al loro interno delle opportunità, che possiamo cogliere imparando a comprenderne i potenziali effetti positivi.
Pensa a cosa ha fatto Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, o Steve Jobs con la Apple. Chiaramente fondare un’azienda, specialmente una informatica, per molti avrebbe costituito un rischio eccessivo: questa lungimiranza però ha permesso loro di cogliere l’opportunità di inserirsi per primi in una realtà in espansione, con enormi benefici. Lo scopo di queste lezioni è introdurre il tipo di pensiero che permette, nei casi migliori, di raggiungere un risultato simile a quello di questi due imprenditori.
Trasformare il rischio in opportunità vuol dire assumere un rischio calcolato, ovvero utilizzare tutti gli strumenti per ridurre le possibili conseguenze sfavorevoli e trarre vantaggio da quelle favorevoli.
- Dopo aver percepito e identificato un rischio, è importante cercare di farne una valutazione di massima, per decidere se conviene affrontarlo (per esempio per cogliere un’opportunità) e, nel caso, quali strumenti e strategie utilizzare. La valutazione di massima è sempre influenzata da variabili soggettive, ma un’analisi attenta aiuta a mettere a fuoco l’ordine di grandezza di ogni evento rischioso e a prendere le misure dei rischi;
- se decidiamo che è accettabile per noi sostenere un rischio, è fondamentale valutarese e quanto possiamo sostenerloin prima persona con le nostre risorse o se dobbiamo ricorrere ad altri.
Innanzitutto, ogni rischio va contenuto o ridotto, utilizzando alcuni accorgimenti che permettono di influenzare il possibile evento dannoso in termini di probabilità o gravità:
- Prevenzione: insieme di decisioni, procedure e comportamenti che puntano a ridurre la probabilità che si verifichi l’evento dannoso (immagina di guidare un motorino: per prevenire gli incidenti è importante seguire il codice della strada e assicurarsi di guidare un mezzo adeguato alle nostre capacità).
- Protezione: cosa fare nel caso si verifichi l’evento negativo per ridurre l’entità del possibile danno, agendo quindi sui suoi effetti (per proteggersi da un incidente in motorino indossiamo il casco).
N.B.: Prevenzione e protezione non eliminano totalmente il rischio di tale evento! La parte di rischio che rimane a nostro carico va valutata per sapere quanto “pesa” e quanto conviene trattenerla, cioè sopportarla con le proprie risorse, o trasferirla ad altri.
Se questo argomento ti interessa, magari ti è utile sapere che nella realtà aziendale si chiama Risk Management il sistema utilizzato per gestire al meglio i rischi, cioè minimizzare le perdite e massimizzare le opportunità.