Prerequisiti per imparare la proposizione
Per studiare la proposizione è necessario conoscere:
- il predicato;
- la frase minima e le espansioni.
L’analisi logica studia la funzione dei sintagmi all’interno di una proposizione.
Inizia a conoscere tutti i pezzi principali del puzzle della frase: il soggetto e il predicato, che da soli formano la frase minima, e i vari complementi che ne arricchiscono il significato.
Quando le parole si organizzano tra loro per esprimere un pensiero formano una proposizione.
Oltre alla frase minima che hai già imparato a conoscere, composta dai soli soggetto e predicato, esistono proposizioni molto più ricche che contengono al loro interno diversi complementi. Impara a riconoscere tutti i segmenti funzionali della frase, a ordinarli in modo da formare una proposizione e ad analizzarli correttamente.
Per studiare la proposizione è necessario conoscere:
La proposizione è l’espressione ordinata e compiuta di un pensiero formata da gruppi di parole, detti sintagmi o segmenti funzionali.
Solitamente gli elementi si dispongono nell’ordine soggetto-predicato-complementi, ma la posizione dei sintagmi all’interno della frase non è vincolante.
L’elemento più importante all’interno della proposizione è il predicato, che concorda nella persona e nel numero con il soggetto, ciò di cui si parla.
I complementi possono esserci o non esserci e la loro presenza aggiunge informazioni a proposito di altre persone coinvolte nell’azione oppure del luogo, del tempo, del modo, della causa o del fine dell’azione stessa.
Insomma la proposizione è un po' come una torta, che ha bisogno di tanti ingredienti ben combinati tra loro per avere il giusto sapore e la giusta consistenza. Scopri allora quali sono gli "ingredienti" principali della proposizione continuando a leggere qui sotto.
Il soggetto della proposizione è ciò di cui si parla.
Non necessariamente compie l’azione (Alessandra mangia un panino), ma può anche subirla (Il pullman è guidato dall’autista). In generale è la cosa, l’animale o la persona di cui si dice qualcosa, chi è, com’è, cosa fa, quali sono le sue caratteristiche…
Solitamente il soggetto della proposizione è un nome o un pronome, ma talvolta può essere anche sottinteso: questo significa che non si vede, ma è comunque presente nella frase.
Esempio: “Andrò da Gianni”. Il soggetto non è espresso, ma la prima persona singolare del verbo ci fa capire che il soggetto sottinteso è il pronome personale io.
Il predicato esprime ciò che si dice del soggetto.
Nella maggior parte dei casi è costituito dal solo verbo e per questo si chiama predicato verbale: "Angela gioca", "La mamma lavora", "Marco scrive"…
Se invece è composto dal verbo essere seguito da un aggettivo o da un nome si chiama predicato nominale: "Angela è una bambina", "La mamma è contenta", "Marco è simpatico"... Il verbo essere, che da solo non formerebbe una frase di senso compiuto, diventa copula e chiede aiuto al cosiddetto nome del predicato per completare il significato della proposizione.
Che cosa sono i complementi?
Tutti gli altri elementi che puoi trovare all’interno della proposizione si chiamano complementi. Servono a espandere la frase e a rendere più completo il nostro pensiero, aggiungendo informazioni che non sono strettamente necessarie perché la frase abbia senso, ma la arricchiscono e la rendono più chiara.
Prendiamo la frase minima “Paolo legge”. Per ampliarla possiamo aggiungere:
Otteniamo così una proposizione più completa come “Paolo legge un libro di fantascienza di sera nella sua camera”.