L’alterazione del nome

Cosa sono i nomi alterati? Scopri in questa lezione come si formano i diminutivi, gli accrescitivi, i vezzeggiativi e i dispregiativi.

Appunti

Scarpina, scarpone, scarpetta, scarpaccia: sono tutti alterati del nome primitivo scarpa.

Impara i suffissi per formare i nomi diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi e dispregiativi e non farti ingannare dai falsi alterati!

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Prerequisiti per imparare i nomi alterati

Per imparare come si formano i nomi alterati è necessario sapere: 

Video: i nomi alterati

Cosa sono i nomi alterati?

In italiano esistono dei suffissi che ti permettono di modificare il nome primitivo aggiungendogli delle caratteristiche specifiche: in alcuni casi si tratta di una qualità dell’oggetto, ad esempio la grandezza (diminutivi e accrescitivi), in altri di un giudizio espresso su di esso (vezzeggiativi e dispregiativi).

È così che si formano i cosiddetti nomi alterati. 

Scopri di più guardando il video.

I nomi diminutivi

Come si formano i diminutivi?

I diminutivi si formano prendendo la radice del nome primitivo che si vuole modificare e aggiungendo un suffisso del tipo -ino, -ello, -etto, -icino, -icello e -icciolo.

Devi solo ricordarti di concordare il suffisso con il nome per genere e numero e il tuo bel diminutivo è pronto per essere usato!

Esempi: mano - manina, gambe - gambette, piede - piedino...

I nomi accrescitivi

Come si formano gli accrescitivi

Per gli alterati accrescitivi il procedimento è lo stesso: si aggiunge alla radice del nome primitivo un suffisso come -one, -otto, -ozzo, -accione o -acchione e si ottiene l’accrescitivo corrispondente.

Esempi: regalone, gambotte, omaccione...

Attenzione! Talvolta l’accrescitivo dei nomi femminili può essere maschile: testa - testone, palla - pallone, porta -portone...

I nomi vezzeggiativi

Come si formano i vezzeggiativi? 

I vezzeggiativi sono quegli alterati che danno al nome di partenza una connotazione affettiva e si ottengono aggiungendo alla radice suffissi come -etto, -uccio, -uzzo, -ino e -acchiotto.

Esempi: casetta, boccuccia, orsacchiotto...

I nomi dispregiativi

Come si formano i dispregiativi?

Gli alterati che esprimono un giudizio negativo sull’oggetto di cui si sta parlando sono i cosiddetti dispregiativi o peggiorativi.

Si formano utilizzando i suffissi -accio, -astro, -onzolo, -ucolo, -ercolo e -iciattolo.

Esempi: filmaccio, giovinastro, vermiciattolo...

I nomi falsi alterati

Calzone, torrone e bottone, mulino, banchina e ramino: cosa hanno di speciale tutte queste parole? Potrebbero sembrare dei nomi alterati, i primi accrescitivi, gli altri diminutivi, e invece sono nomi primitivi.

Sono i cosiddetti falsi alterati, ma niente paura!

C’è un modo semplice per evitare di commettere errori: ogni volta che trovi una parola che sembra contenere i suffissi -one e -ino prova a chiederti da quale nome primitivo potrebbe derivare. Scoprirai così che il calzone non è una grande calza, il torrone non è una grande torre e il bottone non è una grande botte; lo stesso vale per il mulino che non è un piccolo mulo, come pure per banchina e ramino che non hanno nulla a che vedere con banca e ramo.

Tutto chiaro? Vedrai che con un pizzico di attenzione in più e un po’ di allenamento i falsi alterati non riusciranno a ingannarti!