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L’apostrofo
Quando si usa l’apostrofo? A cosa serve? Scoprilo in questa lezione e fai attenzione a distinguere l’elisione dal troncamento!
Appunti
Elisione e troncamento, si assomigliano ma non sono la stessa cosa. Impara quando occorre mettere l’apostrofo e quando invece bisogna evitarlo.
Troverai in questa lezione anche tutte le forme particolari su cui fare un po’ più di attenzione e vedrai che alla fine gli errori ortografici saranno solo un brutto ricordo.
Contenuti di questa lezione su: L’apostrofo
Esempi di elisione
Quando si verifica l’elisione?
Il caso più frequente è quello degli articoli determinativi lo e la e delle relative preposizioni articolate: lo amico diventa l’amico e così pure nella aula diventa nell’aula.
L’elisione può avvenire anche con alcuni aggettivi, spesso dimostrativi (questo e quello), e in alcune espressioni particolari con le preposizioni di e da, come d’accordo e d’ora in poi.
Cos'è il troncamento
Il troncamento (o apocope) è la caduta di una vocale o di una sillaba in finale di parola che si verifica indipendentemente da come comincia la parola successiva.
L’unica condizione che lo impedisce è che la parola seguente inizi per s impura (cioè seguita da un’altra consonante), x, z, gn o ps.
A differenza dell’elisione questa caduta non si lascia alle spalle il segno dell’apostrofo.
Ecco qualche esempio: fior(e) fiore, man(o) mano, bel(lo), san(to), professor(e), dottor(e), mal(e), gran(de)... e non dimenticarti di qual(e): qual è infatti non vuole mai l'apostrofo!
Troncamenti con l'apostrofo
Solitamente il troncamento non vuole l’apostrofo. Esistono però delle eccezioni a questa regola. Eccole:
- un po’ (per poco): attento, se scrivi Po ti stai riferendo al fiume che sfocia nel mare Adriatico!
- a mo’ di (per modo);
- va’ (per vai seconda persona singolare dell’imperativo di andare);
- da’ (per dai seconda persona singolare dell’imperativo di dare). Attento a non confonderti con dà! Se c’è l’accento è la terza persona singolare dell’indicativo egli dà;
- di’ (per dici seconda persona singolare dell’imperativo di dire). Attento a non confonderlo con dì, l'altro nome del giorno!
- fa’ (per fai seconda persona singolare dell’imperativo di fare).
Un o un’?
Gli articoli indeterminativi uno e una si comportano in modo un po’ particolare con l’apostrofo.
Solo il femminile lo vuole, mentre al maschile avviene il troncamento, che, a differenza dell’elisione, non lascia alcun segno di riconoscimento: per questo scriviamo un’amica, ma al maschile un amico, un’automobile e un albero, un’arancia, ma al maschile un arancio.
E se scrivo un’erede? Vorrà dire che sto parlando di una donna, altrimenti non ci sarebbe l’apostrofo!
Lo stesso avviene con i composti nessuno, alcuno e ciascuno: al femminile vogliono l’apostrofo, al maschile invece no. Ricordati quindi di scrivere nessun’alunna con l’apostrofo e ciascun alunno senza apostrofo.
Esercizi con l'apostrofo
Ecco una bella scheda per allenarsi a mettere l'apostrofo al posto giusto! Scaricala qui:
Fai attenzione al fenomeno dell'elisione e non confonderlo con il troncamento: con un po' di allenamento anche l'apostrofo diventerà tuo amico!