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La sillaba: definizione ed esempi

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Le sillabe sono l’unità minima del linguaggio: sono un complesso di suoni che si pronuncia con una sola emissione di voce. Ogni parola si compone di almeno una sillaba, infatti le parole più brevi che esistono vengono definite monosillabi: proprio per questo quando qualcuno è di poche parole, gli si dice che parla a monosillabi!

Ogni sillaba si compone di almeno una vocale, attorno alla quale ritroviamo una serie di consonanti. La vocale, infatti, costituisce il nucleo della sillaba, mentre le consonanti sono definite attacco della sillaba.

In questo articolo scopriremo meglio qual è la definizione di sillaba, come si classificano e qualche esempio per capirle al meglio!

Cosa sono le sillabe?

Cosa sono le sillabe?

Per capire cos’è la sillaba aiutati con questo esempio “sportivo”: se pratichi qualche sport di squadra sai che la squadra è composta da un certo numero di giocatori che insieme formano un’unità indivisibile. Se infatti manca anche solo un giocatore la squadra non può giocare perché non ha il numero necessario di componenti.

La sillaba è una squadra un po’ particolare perché non ha un numero preciso di giocatori, ma è un insieme di suoni che si pronuncia unito e quando si scrive non può essere spezzato.

Le sillabe aperte

Le sillabe che finiscono per vocale si chiamano aperte.

Ma come si formano? Ecco un piccolo trucco per capirlo. Dato che le vocali sono cinque prova a disporne una per ogni dito della tua mano. Divertiti poi a scegliere la consonante che preferisci e immagina di metterla al centro della mano. Ora unisci la consonante alle vocali, una per volta. Cosa ottieni? Quest’unione di consonante e vocale che hai formato non è altro che una sillaba aperta.

Un esempio? Eccolo!

M + A = MA
M + E = ME
M + I = MI
M +O = MO
M + U = MU

Ora che hai capito come funziona non ti resta che divertirti a cambiare la consonante e a riempire il quaderno di mani e sillabe!

Le sillabe chiuse

Non tutte le sillabe sono aperte, ne esistono anche alcune in cui la vocale precede la consonante. Le sillabe chiuse sono quelle che finiscono per consonante. C’è un modo semplice per impararle. Divertiti a scrivere le sillabe inverse rispetto a quelle del post precedente e avrai tante belle sillabe chiuse! AM, EM, IM, OM, UM…

Le parti della sillaba

Ora che hai capito come si formano le sillabe, impara i nomi delle loro parti. Così potrai riconoscere tutti i tipi di sillaba.

L’elemento fondamentale della sillaba è il nucleo, l’unico “giocatore” che non può mai mancare per riprendere l’esempio sportivo del primo post. Il nucleo della sillaba è sempre una vocale.

La sillaba può avere anche una coda (una consonante) che, insieme al nucleo, forma la rima.

Prima del nucleo ci può essere anche un attacco, formato da una o più consonanti.

I tipi di sillaba in italiano possono quindi essere i seguenti (dove V sta per vocale e C sta per consonante):

  • V- : a-pe (dove a è una sillaba formata dal solo nucleo)
  • VC- : ar-ma-dio (dove ar è una sillaba formata da nucleo e coda, cioè dalla rima)
  • CV- : ma-go e pra-to (dove ma e pra sono sillabe formate da attacco e nucleo)
  • CVC- : gram-ma-ti-ca (dove gram è una sillaba con attacco, nucleo e coda)

Il puzzle delle sillabe: esercizi pratici

Gioca con le sillabe e componi il puzzle!

Scarica la scheda qui:

Scarica PDF

Dopo averla stampata ritaglia le dodici tessere del puzzle contenenti una sillaba ciascuna e un bel punto esclamativo da mettere in fondo. Incastrale nel modo corretto e otterrai una frase di tre parole che ha a che fare con quello che stai facendo.