Il congiuntivo e i suoi tempi

Congiuntivo presente, imperfetto, passato e trapassato: scopri in questa lezione tutti i tempi semplici e composti del modo congiuntivo.

Appunti

Che io torni, che io tornassi, che io sia tornato, che io fossi tornato: ecco i quattro tempi del modo congiuntivo.

Studiane la coniugazione e ricordati di scegliere l’ausiliare adatto per ogni verbo per formare i due tempi composti.

Il congiuntivo è un modo prezioso, impara a usarlo correttamente e lascia che diventi tuo amico!

C'è persino una canzone che può aiutarti a memorizzarlo, Il congiuntivo di Lorenzo Baglioni. Ascoltala qui.

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Prerequisiti per imparare il congiuntivo

Per imparare la coniugazione del congiuntivo è necessario conoscere:

Il congiuntivo “indipendente”

Il congiuntivo può essere usato all’interno di frasi indipendenti quando esprime:

  • un ordine o un invito (congiuntivo esortativo): “si calmi, si sieda, entri pure, si accomodi” sono tutti esempi di esortazioni rivolte a qualcuno a cui si dà del lei;
  • un desiderio (congiuntivo ottativo): si usa il congiuntivo imperfetto, o più raramente il presente, per esprimere desideri realizzabili, spesso introdotti da espressioni come “magari” o “voglia il cielo che” (magari potessi, voglia il cielo che tu abbia ragione); il trapassato invece riferisce un desiderio al passato, che quindi inevitabilmente non si è realizzato (avessi potuto evitarlo);
  • un dubbio: nella frase “Roberta è in ritardo: che abbia avuto qualche impedimento?” il congiuntivo esprime una supposizione del parlante a proposito di qualcosa che potrebbe essere successo.

Il congiuntivo nelle frasi dipendenti

Il congiuntivo si usa all’interno di frasi che esprimono dubbi, opinioni, speranze, timori, comandi, ma ci sono anche casi in cui, indipendentemente dal sentimento espresso, la frase richiede il congiuntivo.

Questo accade quando a introdurla ci sono espressioni come “prima che, senza che, a patto che, basta che, a meno che” oppure congiunzioni come “sebbene, benché, nonostante” e molte altre ancora.

Per sapere come comportarsi in questi casi bisogna conoscere bene i quattro tempi del congiuntivo, due semplici (presente e imperfetto), costituiti dalla sola voce verbale, e due composti (passato e trapassato), formati dall’unione dell’ausiliare essere o avere con il participio passato del verbo in questione.

Il congiuntivo della contemporaneità

In una frase dipendente, il congiuntivo può esprimere contemporaneità o anteriorità rispetto alla reggente.

Per esprimere la contemporaneità si usa:

  • il presente per indicare un’azione possibile introdotta da un verbo al presente o al futuro nella frase reggente, come negli esempi che seguono:

Credo che tu abbia ragione.

Farò in modo che mi ascoltino.

  • l’imperfetto quando nella reggente c’è un verbo al passato oppure al condizionale, come nelle frasi seguenti:

Speravo che arrivassi in tempo.

Vorrei che venissi a trovarmi più spesso.

Il congiuntivo dell’anteriorità

Se invece l’azione espressa dalla frase dipendente è avvenuta prima, cioè è anteriore, rispetto a quella della reggente, si usa:

  • il congiuntivo passato se nella frase reggente c’è un verbo al presente; in questo caso la possibilità espressa dal congiuntivo potrebbe essersi già realizzata, come nella frase “Temo che Giorgio abbia perso il treno”.
  • il congiuntivo trapassato quando il verbo della frase reggente è al passato e la possibilità non si è realizzata. Eccone un esempio: "Pensavo che voi due vi foste conosciute a scuola".

La coniugazione del congiuntivo

Ora che hai visto tutti gli usi del congiuntivo studia la coniugazione dei quattro tempi seguendo i modelli dei verbi in -are, -ere, -ire e di quelli di coniugazione propria.

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