I verbi con l’infinito che termina in -ERE sono della seconda coniugazione.
Vincere, leggere, ridere, credere e molti altri, anche se si tratta del gruppo meno numeroso.
Rientrano in questa coniugazione anche dei verbi un po’ dispettosi che non hanno la desinenza -ere all’infinito: si tratta dei verbi in -rre come trarre, porre, produrre e dei due verbi dire e fare.
Sì, hai capito bene! Anche se sembrano della terza e della prima coniugazione, sono considerati della seconda perché seguono il suo schema nella maggior parte delle forme.
Ma la stranezza è solo apparente: il motivo per cui questi verbi rientrano nella seconda coniugazione va ricercato nella loro origine e ancora una volta c’entra il latino. Sia i verbi con l’infinito in -rre sia dire e fare derivano infatti da verbi latini con la desinenza in -ere (trahere, ponere, producere, dicere, facere) e perciò mantengono questa coniugazione anche in seguito al passaggio all’italiano.
(Non tutti però classificano dire e fare tra i verbi della seconda coniugazione, c'è anche chi li considera rispettivamente della terza e della prima coniugazione in base alla terminazione.)