Verbi ausiliari, servili e fraseologici

Ausiliari, servili e fraseologici: scopri in questa lezione cosa sono e come si usano e impara a distinguere tutti i tipi di verbi “accompagnatori”.

Appunti

Non sono soltanto essere e avere ad “aiutare” gli altri verbi nella costruzione di alcune forme particolari.

Accanto ai verbi ausiliari, anche i verbi servili e fraseologici possono unirsi ad altri verbi per definirne meglio il significato o l’aspetto.

Scopri quali sono e impara a usarli per dare alle tue frasi tutte le sfumature di significato che vuoi.

Accedi per sempre a tutte le lezioni FREE con video ed esercizi spiegati!

Prerequisiti per imparare i verbi ausiliari, servili e fraseologici

Per conoscere i verbi ausiliari, servili e fraseologici è necessario ripassare:

Verbi ausiliari

Quali sono i verbi ausiliari?

Essere e avere hanno una funzione in più rispetto agli altri verbi: oltre ad avere i loro significati autonomi, infatti, si usano anche come verbi ausiliari di altri verbi nella formazione dei tempi composti.

L’ausiliare essere permette anche di trasformare i verbi alla forma passiva, che imparerai a conoscere presto. Per iniziare a farti un’idea della differenza tra attivo e passivo pensa a una frase come “Marco ha fatto l'ultimo canestro”; il significato non cambia se dici “l'ultimo canestro è stato fatto da Marco” e il verbo passivo della nuova frase si forma con l'ausiliare essere.

Verbi servili

Quali sono i verbi servili?

Volere, potere e dovere: ecco i tre verbi servili che possono essere usati per introdurre un altro verbo, precisandone il significato e formando con esso un unico predicato.

Aggiungono rispettivamente un’idea di volontà, di possibilità e capacità, oppure di necessità al verbo principale, come negli esempi che seguono:

Letizia vuole fare l’astronauta;

Andrea e Roberta oggi non possono venire;

Chiara deve studiare per il compito di italiano.

L’ausiliare dei verbi servili

Quando sono usati come verbi autonomi, volere, potere e dovere vogliono l’ausiliare avere: ho voluto, abbia potuto, avrei dovuto, ecco tre tempi composti di questi verbi formati con l’ausiliare avere.

Se invece li utilizzi come verbi servili, devi scegliere l’ausiliare del verbo che li segue.

Riprendiamo gli esempi precedenti e trasformiamo i tempi semplici in composti per vedere come comportarci nella scelta degli ausiliari:

Letizia avrebbe voluto fare l’astronauta;

Andrea e Roberta non sono potuti venire;

Chiara ha dovuto studiare per il compito di italiano.

I verbi fare e studiare hanno l’ausiliare avere e lo conservano anche quando sono preceduti da un verbo servile.

Venire invece forma i tempi composti con l'ausiliare essere e dunque anche il verbo servile che lo precede deve utilizzare essere al posto di avere.

Verbi fraseologici

I verbi fraseologici, unendosi a un altro verbo, lo aiutano a precisare il suo aspetto, dando l’idea di inizio, fine, imminenza, ripetizione…

Possono precedere direttamente l’infinito del verbo che reggono (è il caso dei cosiddetti verbi causativi come “non mi fai parlare”, “lasciami esprimere il mio parere”) oppure collegarsi ad esso con l'inserimento di una preposizione semplice (“comincia a piovere”, “il sole sta per tramontare”, “ho provato ad aiutarti”).

In alcuni casi il verbo che li segue non è all’infinito, ma al gerundio e allora l’intero predicato esprime un'azione di una certa durata in corso mentre si parla (“sto facendo i compiti”, “sto guardando la TV”, “sto cenando”).