Invalsi di italiano anno 2015-2016 - Primaria 2° classe

Risolvi la Prova nazionale Invalsi di italiano del 2015 - 2016 per la seconda classe della scuola primaria.

Mettiti alla prova con il test del MIUR: leggi attentamente il testo e cronometra quanto tempo ci metti a rispondere alle domande. Completa questo test per prepararti al meglio alla prova Invalsi di italiano del secondo anno di scuola elementare.

Puoi scaricare e stampare la prova. Gli esercizi proposti nella Prova Invalsi sono stati resi interattivi.

Appunti

Prova nazionale Invalsi di italiano della seconda classe della scuola primaria dell'anno scolastico 2015 - 2016.

Trovi in questa lezione il testo della prova (scaricabile in formato pdf), la griglia di soluzione e gli esercizi interattivi.

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Prova nazionale anno 2015-2016 - Italiano 2° Primaria

Ecco la prova nazionale Invalsi di italiano dell'anno scolastico 2015-2016 per la classe seconda della scuola Primaria.

Leggi il racconto e rispondi alle domande che seguono. Per completare la prova avrai a disposizione 45 minuti

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Griglia prova nazionale anno 2015-2016 - Italiano 2° Primaria

Hai provato a svolgere la prova nazionale Invalsi della seconda classe della scuola primaria del 2015 - 2016? Vuoi sapere se hai dato tutte le risposte giuste al test Invalsi di italiano?

Ecco la griglia con le risposte corrette ai quesiti della prova nazionale dell'anno scolastico 2015 - 2016.

Ti suggeriamo di tenere il testo della prova a portata di mano: così potrai confrontare subito le tue risposte con quelle corrette.

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L'erba che le lepri non mangiano

Se vuoi stampare il testo, scarica il pdf qui:

 

(1) C'è un erba, in Inghilterra, che ha le foglie lunghe, color verde

(2) pallido, con piccoli fiorellini dal profumo dolciastro alla base delle sue

(3) foglie, e nient'altro di speciale: ma una cosa speciale c'è, ed è il fatto

(4) che le lepri non la mangiano mai.

(5) Perché non la mangiano? Perché è velenosa?

(6) No, non è velenosa.

(7) Perché è dura?

(8) No, anzi, è morbida.

(9) Perché ha un cattivo sapore?

(10) No, in verità è parecchio gustosa.

(11) Bisogna sapere che, moltissimi anni fa, una lepre se ne andava

(12) giù per il fianco di una collina, vicino al villaggio di Taydale, 

(13) nell'Inghilterra centrale, rosicchiando erbe e radici.

(14) Ogni tanto alzava il muso a guardare, annusare e acoltare con

(15) le sue lunghe orecchie: ma quella volta, per sua fortuna, la volpe si

(16) era fatta furba. Per nascondere il suo colore, strisciava contro un

(17) muro rossastro. Per nascondere il suo odore, si era avvoltolata a 

(18) lungo nel muschio profumato, e per nascondere il rumore si era

(19) avvolta la punta delle zampe in batuffoli di ragnatela.

(20) D'improvviso, senza aver sentito, annusato o visto niente, la

(21) lepre se la vide spuntare a meno di venti passi, già lanciata a bocca

(22) aperta verso di lei.

(23) La bestiola si mise a correre disperatamente, facendo balzi e 

(24) scarti a zig zag, ma sapeva che era troppo tardi, perché la volpe era

(25) partita troppo in vantaggio.

(26) Saltò un cespuglio, ne saltò un altro, ed eccola in un prato dove

(27) crescevano a centinaia quelle foglie lunghe, alte e abbastanza larghe,

(28) che sembravano ... sembravano orecchie di lepre.

(29) La lepre si fermò di colpo e s'acquattò in mezzo al prato,

(30) tenendosi bassa bassa, ma con le orecchie alte.

(31) Anche la volpe, una decina di metri indietro, si fermò.

(32) Cos'era quello?

(33) Quante lepri c'erano, in quel prato? Cento? Duecento? Mille?

(34) No, non erano lepri, erano foglie. Ma dov'era finita la lepre che stava

(35) inseguendo?

(36) La volpe, muovendo le sue orecchie triangolari, ascoltò: ma non 

(37) sentì rumore, tranne il fruscio delle foglie al vento. Annusò, ma non

(38) sentì odore, tranne quello dei piccoli fiori che stavano alla base delle

(39) foglie. Allungò il collo, e addirittura si alzò sulle zampe di dietro,

(40) come fanno i cani: ma non vide altro che foglie, foglie, alte, nel cielo

(41) che si andava scurendo nella sera.

(42) Allora la volpe se ne andò, a pancia vuota, e da quel giorno

(43) nessuna lepre mangiò più una foglia di quelle, per ringraziare

(44) dell'aiuto gentile.

(Tratto da: R. Piumini, Poco prima della notte, Einaudi ragazzi, Edizioni EL, San Dorlingo della Valle, Trieste, 2011)