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Favola Il cervo e il leone di Esopo

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

La favola Il cervo e il leone è una delle favole più famose scritte da Esopo, che è stato il padre dello stile della favola nella Grecia antica del VI secolo a.C. Ognuna delle favole di Esopo ha una morale, proprio come in questo caso!

Leggiamo insieme questa favola e cerchiamo di capire qual è l’insegnamento che l’autore sta cercando di comunicarci!

La favola completa Il cervo e il leone

La storia di Esopo, questa volta, è ambientata in una foresta ricca di animali. La protagonista della storia è una bellissima cerva che, un giorno, specchiandosi in un lago vide per la prima volta la sua immagine riflessa.

Vide le sue corna maestose, grandi e possenti e le trovò bellissime. Continuando a specchiarsi, però, vide anche che aveva delle zampe molto sottili e fragili. Mentre si specchiava, pensava alle sue corna così regali e a quelle zampe piccole e fragili e, presa com’era dalla sua stessa immagine, non si accorse che nel frattempo le si era avvicinato un leone.

Il leone cominciò ad inseguirla e fu proprio grazie alle sue zampe che riuscì a lungo a sfuggire al leone, perché quelle zampette così sottili le consentivano di correre molto più veloce dell’altro animale.

L’inseguimento continuò fino alla foresta, dove purtroppo le sue corna così maestose e grandi si impigliarono nei rami di un albero, impedendo alla cerva di liberarsi. È a questo punto della storia, infatti, che il leone raggiunge la cerva e conosciamo tutti la sua fine, leggendo la storia.

Riuscite a immaginare quale sia la morale della favola di Esopo?

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La morale della favola Il cervo e il lupo

La morale di questa storia, cioè il suo insegnamento, è evidente. Esopo, infatti, vuole dirci che molto spesso sono proprio le persone o le cose nelle quali riponiamo la maggiore fiducia a tradirci. Nello stesso tempo, però, le persone da cui meno ci aspettavamo spesso sono quelle che ci danno maggiore sostegno e supporto.

Questa favola, secondo gli interpreti, ha anche un altro significato nascosto: non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina! Un altro messaggio della storia, infatti, è che non bisogna fermarsi all’aspetto estetico: le corna della cerva erano bellissime esteriormente, ma non le sono state d’aiuto durante la fuga e, anzi, ne hanno causato la morte. Invece, le sue gambe, seppur sottili e poco gradevoli secondo lei, l’avevano aiutata a fuggire lontano e l’avrebbero salvata se non fosse rimasta impigliata a causa delle corna.

Racconta la tua esperienza

La favola insegna che nel momento del bisogno le persone o le cose di cui ci fidiamo (nel caso della cerva le corna) possono tradirci, mentre quelle che disprezzavamo (le zampe) possono rivelarsi sorprendentemente utili e affidabili.

L’esperienza del cervo ci fa riflettere sui nostri errori di valutazione: spesso infatti consideriamo utile e confidiamo in qualcosa o qualcuno che poi nel momento del bisogno ci tradisce, mentre non diamo valore a ciò che poi si rivela prezioso. Le corna di cui il cervo andava tanto fiero, infatti, si rivelano non solo inutili, ma addirittura dannose nel momento del pericolo, a differenza delle agili zampe che disprezzava.

Ti è mai capitato di trovarti in una situazione simile a quella della cerva? Ti fidavi di qualcuno o qualcosa che invece ti ha tradito proprio quando ne avresti avuto più bisogno, ma hai scoperto di poter confidare in qualcuno che prima tenevi in scarsa considerazione?

Racconta la tua esperienza e quello che ti ha insegnato e dai un titolo al tuo testo.

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