Caricamento in corso...
I DSA – Disturbi Specifici di Apprendimento – sono disturbi del neurosviluppo. Colpiscono la capacità di lettura, scrittura e di fare calcoli e si suddividono in:
E’ importante sottolineare che i DSA non sono una malattia ma dei disturbi su abilità specifiche nell’ambito dell’apprendimento. Non hanno nulla a che vedere con l’intelligenza o l’impegno nello studio! Un bambino con DSA non è un bambino che non vuole imparare o che non si impegna abbastanza. Bambini e ragazzi (e anche adulti) con DSA hanno un’intelligenza nella norma, se non superiore alla media. Ed hanno inoltre la stessa voglia di imparare che hanno tutti gli altri.
In Italia si stima che in ogni classe ci sia almeno un ragazzo con uno dei disturbi su indicati. Molto spesso le insegnanti non capiscono la situazione, perciò considerano i loro alunni semplicemente svogliati. Oppure nel caso il bambino manifesti una grande intelligenza, viene accusato di non applicarsi abbastanza.
Solitamente si riconosce che un bambino soffre di un disturbo DSA alla fine della seconda elementare, ma può capitare di poter riconoscere il problema intorno ai 4-5 anni. Intorno ai 5 anni, si capisce che il bambino è dislessico quando ha una scarsa conoscenza delle parole e dei significati, difficoltà con filastrocche e frasi in rima, scarsa capacità di costruzione della frase, problemi di memoria nell’apprendere le parole, scarsa capacità di disegno, sia nella rappresentazione che nella riproduzione di figure geometriche, scarsa manualità sia fine che globale, difficoltà nel ripetere e individuare toni, suoni, sillabe e parole simili, scarsa capacità di organizzazione in giochi di manipolazione e labirinti e difficoltà nel ritagliare o nel costruire.
Quando il bambino va alle elementari, invece, i sintomi sono la lenta decifrazione delle singole lettere, incertezza nell’utilizzo delle sillabe, scarso controllo del significato delle parole, scarsa autonomia nella scrittura delle parole, sostituzioni o elisioni di lettere, difficoltà nell’atto della scrittura, errori nel conteggio da 0 a 20, errori nel passaggio dalla pronuncia alla scrittura dei numeri da 0 a 20 e difficoltà nel calcolo a mente entro il 10.
È importante ricordare che non esiste un solo tipo di dislessia, un solo tipo di discalculia… ogni situazione è specifica e le abilità coinvolte possono essere diverse e di diverso livello. Questo vuol dire che gli strumenti compensativi, le misure dispensative, e in generale le metodologie didattiche, devono essere studiate appositamente per ciascun individuo.
Quindi, ad esempio, non tutti i ragazzi dislessici devono utilizzare sempre la calcolatrice per una verifica di matematica o degli schemi per una verifica di storia. Tutto dipende dalla situazione specifica e in quel dato momento e dagli obiettivi didattici che si stanno verificando.
Questi strumenti e queste misure non devono essere percepiti come una “scusa” e non devono presi alla leggera, né dagli insegnanti né dagli studenti! L’obiettivo principale è sempre apprendere in autonomia!
Ogni situazione deve essere periodicamente monitorata e riadattata per permettere a ciascuno studente di raggiungere assieme ai suoi compagni gli obiettivi didattici, che sono comuni a tutta la classe.
Per altre informazioni, consultare qui.
Caricamento in corso...
Caricamento in corso...