Le challenge social spopolano sul web e suscitano l’interesse di un gran numero di persone, coinvolgendo soprattutto bambini e adolescenti. Non per forza questo si traduce in situazioni pericolose, tuttavia è bene riconoscerne le dinamiche, soprattutto a tutela dei più piccoli.
Le sfide e i giochi tra bambini e bambine hanno un’origine molto più antica rispetto alla venuta del web, tuttavia quali sono le loro dinamiche sui social network? Il pubblico è potenzialmente enorme e coloro che partecipano cercano visibilità (e spesso accettazione) tramite likes e commenti.
Le sfide rappresentano una modalità di condivisione dei contenuti e si diversificano tra loro per natura e intenti: ci sono challenge a scopo benefico, altre creativo; tuttavia quelle di cui bisogna diffidare sono certamente le sfide estreme.
Tik Tok, a motivo delle sue dinamiche peculiari e della costante interazione che prevede tra i profili, è il social che più di tutti le ha lanciate. Le challenge estreme possono tuttavia indurre ragazzi e ragazze a compiere azioni pericolose, come sporgersi da palazzi, finestre o cornicioni, emulando trend diffusi sulla piattaforma. Suggestioni simili possono dipendere dall’azione di adulti che, agganciando via social le vittime, le inducono a compiere atti pericolosi, oppure nascere per volontà degli stessi ragazzi che si incoraggiano reciprocamente, mantenendo i più grandi all’oscuro di tutto.
Come proteggere i più piccoli dai possibili rischi dovuti a tali sfide social? L’importante è che gli adulti di riferimento conoscano le condizioni d’uso delle piattaforme da loro utilizzate.
Dialogo, interessamento e prevenzione sono dunque le parole chiave per evitare di trovarsi in situazioni incresciose e spiacevoli. Sebbene la pratica di verificare i contenuti a cui bambini e bambine hanno accesso possa essere un comportamento consigliabile, nel caso degli adolescenti ciò potrebbe anche essere inutile e controproducente, interferendo con una dinamica educativa basata sulla responsabilizzazione, la progressiva autonomia e la fiducia. Questi ultimi devono sapere che di fronte a una situazione più grande di loro possono chiedere aiuto, anche e soprattutto se sono incappati in guai e pericoli.