Virtuale è reale
L’espressione “realtà virtuale” nasce negli anni Novanta per indicare uno spazio inedito, creato dalle tecnologie digitali e da cui la dimensione reale resta fuori. Il cyberspazio è uno “spazio altro”, un’isola felice dove gli utenti si registrano attraverso nickname e pseudonimi e si concedono il lusso di vivere di fantasia.
C’è stato dunque un tempo in cui il virtuale non costituiva un prolungamento della realtà; tuttavia, a seguito dell’introduzione dei primi social network, ci si è resi conto dell’effettivo peso delle relazioni online nella vita quotidiana. Ecco dunque che l’online non può più essere considerato “altro” rispetto al reale offline. Il virtuale rappresenta oggi una modalità attraverso cui esprimere la propria identità e un contesto per relazionarsi con altri.
Tuttavia la sensazione che esista una distinzione netta tra reale e virtuale è ancora profondamente diffusa, come la leggerezza che porta a ritenere l’online uno spazio anonimo e sospeso. Per questo suggeriamo ai docenti di non contrapporre l’aggettivo “virtuale”, inteso come ciò che accade sulla rete, a “reale”, perché potrebbe far pensare che ciò che accade sulla rete sia privo di implicazioni e conseguenze tangibili.