Uso dei social network

Questa lezione affronta il complesso argomento del trattamento dei dati personali dei minori in relazione all’iscrizione e alla navigazione sui social network. Quali sono le condizioni d’uso che tutelano maggiormente l’identità digitale dei minori? Quali i passi mossi in tal senso dalle principali piattaforme? Qual è il ruolo dei genitori in tutto questo?

Appunti

Anche sul web la miglior difesa e tutela della propria identità è l’informazione. Invita studenti e genitori a prestare attenzione alle impostazioni e condizioni d’uso dei social network da loro utilizzati. La rete non rappresenta un nemico dal quale rifuggire, ma uno strumento che, se usato responsabilmente, può rivelarsi un nostro alleato. Eri al corrente dell’esistenza di YouTube Kids? E dei passi in avanti compiuti da TikTok in fatto di tutela dei minori? 

La lezione è arricchita dalle sezioni Laboratorio dove trovare giochi, schede didattiche e spunti di conversazione da usare in classe con gli studenti.

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Il trattamento dei dati personali dei minori e il caso TikTok

La tutela dei minori costituisce un principio cardine dell’ordinamento dell’Unione Europea. Il Regolamento europeo per la protezione dei dati personali (General Data Protection Regulation o GDPR) ha stabilito che il trattamento dei dati personali sia lecito a partire dai 16 anni. Quando si parla di dati personali si fa riferimento a informazioni quali data di nascita, indirizzo, numero di telefono, mail: perché questi dati risultino davvero sensibili, però, è necessario che permettano di identificare una persona, cioè che siano associati a un nome e un cognome. Quando ti registri su una piattaforma, spesso ti viene richiesto di indicare nome, cognome e mail: questi sono dati personali perché attraverso di essi puoi essere identificato e contattato. È proprio questo che si intende per trattamento dei dati personali, ossia l’utilizzo di queste informazioni da parte della piattaforma a cui le hai fornite. 

Per esempio, consulta l’Informativa Privacy di Redooc per sapere come vengono trattati i dati personali degli utenti registrati.

Il GDPR prevede il tetto dei 16 anni, ma le singole nazioni, e le rispettive leggi, possono abbassare il limite d’età purché non sia inferiore ai 13 anni. Così ha fatto l’Italia, dove l’età minima per iscriversi a un social network è stata fissata a 14 anni. Sotto questa età l’iscrizione e la registrazione è comunque possibile, ma a condizione che ci sia il consenso genitoriale. 

E per quei social network il cui pubblico è dato principalmente da utenti di questa fascia di età? Rilevante è il caso della piattaforma TikTok, con più di 800 milioni di iscritti in tutto il mondo, di cui circa 8 milioni italiani. Il pubblico di riferimento è formato in gran parte da adolescenti e preadolescenti: 7 utenti su 10 hanno un’età compresa tra i 13 e i 24 anni. E i minori di 13 anni?

Nel 2020 il Garante della Privacy per la protezione dei dati personali ha mosso a TikTok forti accuse. Se da un lato ha rilevato l’eccessiva facilità con cui permette ai suoi utenti di aggirare il divieto di iscrizione per i minori di 14 anni, dall’altro ha evidenziato come la normativa relativa al trattamento dei loro dati non soddisfa i requisiti di semplicità che permetterebbero la completa comprensione dell’informativa anche ai più giovani. A motivo di ciò da febbraio 2021 oltre 12 milioni e mezzo di utenti italiani hanno dovuto confermare di avere più di 13 anni per accedere nuovamente alla piattaforma e circa 400 mila di questi, di età inferiore ai 13 anni, sono stati rimossi.

Registrazione e privacy

La miglior difesa agli attacchi sul web è l'informazione: nelle impostazioni di ogni social network c'è una pagina che spiega come sono gestiti i dati personali dell’utente. Leggetela assieme agli studenti e fateli riflettere su eventuali modifiche relative alle impostazioni sulla privacy. Spiegate loro che rendere il profilo visibile soltanto ai propri amici riduce notevolmente i rischi di incorrere in malintenzionati.

L’iscrizione a un social, la creazione di un profilo utente su un sito/ un videogioco/ una piattaforma di streaming richiede l’ideazione di un nome utente e di una parola-chiave che ne abiliti l’accesso: la password. Se nel primo caso mettiamo da parte la fantasia ricorrendo al nostro nome e cognome, nel secondo facciamo spesso valere comodità e pigrizia, utilizzando una stessa password facilmente memorizzabile in maniera indistinta. 

L’infallibilità di una password non è però eterna: questa è la chiave di casa del nostro mondo digitale e saperla costruire in modo sicuro è una competenza didattica ed educativa. Insegna ai tuoi studenti a: 

  • modificare le proprie password con una certa frequenza;
  • diversificarle, riservando a ciascun social una propria password;
  • creare password complesse, composte da numeri, lettere e caratteri speciali;
  • attivare il blocco dell’accesso quando la password è stata sbagliata per un numero di volte consecutive.

Le condizioni d’uso su TikTok

TikTok sta cercando di costruire un dialogo con genitori ed educatori: per questo ha introdotto il collegamento familiare, uno strumento che permette agli adulti di collegare il proprio account TikTok a quello dei rispettivi figli per determinare quali contenuti abilitare e quali impostazioni sulla privacy scegliere.

In questo modo sarà possibile impostare un limite di tempo di visualizzazione del social, limitare i contenuti che non sono adeguati all’età del minore e decidere in prima persona se rendere il suo account pubblico o privato. È importante tuttavia che queste decisioni non risultino un’imposizione: in qualità di docenti spiegate le ragioni per cui alcune barriere risultino necessarie. 

Invitate i genitori a visionare la Guida all’uso sicuro di TikTok realizzata dalla piattaforma insieme all’Unione Nazionale Consumatori. Il documento contiene una sintesi del mondo TikTok e degli strumenti a disposizione per vivere un’esperienza sicura e positiva ed è stata pensata per aiutare proprio i genitori.

Il caso YouTube e la nascita di YouTube Kids

Da gennaio 2020 Youtube ha iniziato ad apportare importanti modifiche in merito alle modalità di raccolta e utilizzo dei dati per i contenuti destinati ai bambini. In risposta alle ingenti multe ricevute dall’azienda per presunte violazioni di privacy, dal 2020 YouTube si impegna a tutelare il pubblico di minori evitando di inserire nei contenuti a loro riservati annunci pubblicitari personalizzati.  

Oltre alla sanzione pecuniaria, è stato chiesto a Google e a YouTube di sviluppare un sistema che consenta ai proprietari dei canali di contrassegnare i contenuti destinati ai più piccoli, in modo che YouTube stesso possa assicurarsi più facilmente che questi siano in linea con quanto richiesto dalla normativa.

Anche altre funzionalità non saranno più disponibili nel breve termine: lasciare commenti, utilizzare la chat dal vivo, vedere il numero di mi piace/non mi piace sotto ciascun video. 

Attenzione tuttavia: se si è decretata la fine degli annunci pubblicitari personalizzati, lo stesso non può dirsi degli annunci non personalizzati, basati cioè sul contesto di visualizzazione e non sui dati dell’utente, che resteranno anche per i contenuti destinati ai bambini. 

Un luogo più sicuro? YouTube Kids, in Italia dal 2018, l’app formato bambino i cui contenuti sono continuamente esaminati da filtri automatici sviluppati da esperti, revisori fisici e feedback dei genitori per proteggere gli utenti più giovani online.

Parental control

Per rendere la rete un posto più sicuro per i più piccoli, supervisionando la loro navigazione, ora è possibile per i genitori affidarsi a Family Link, un servizio gratuito di Google che consente di gestire a distanza i dispositivi di bambini e adolescenti e di monitorarne le attività e il tempo di utilizzo.

L’account supervisionato rappresenta un campanello d'allarme anche per YouTube, di proprietà di Google: in presenza di un Account Google gestito tramite Family Link, infatti, YouTube provvede a modificare i video che i bambini possono trovare e guardare, le funzionalità utilizzabili, le impostazioni predefinite dell'account e le protezioni poste in riferimento agli annunci. 

Ecco dunque che i video su YouTube sono classificati secondo tre fasce differenti:

  • Esplora, riservato a spettatori dai 9 anni in su.
  • Esplora altro, riservato a spettatori dai 13 anni in su.
  • Gran parte di YouTube, a esclusione dei soli video contrassegnati come riservati ai maggiori di 18 anni.

Reputazione

Video youtube

Cosa fai, cosa pensi, dove vai e con chi… vuoi davvero condividere queste informazioni sui social anche con sconosciuti? Hai mai pensato che potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio? 

Internet è reale, pubblico e ha un’ottima memoria. 

Insegna ai tuoi studenti la regola dei cinque secondi: prima di caricare una foto su Instagram, lasciare un commento su TikTok o digitare una nuova ricerca su Google conta fino a 5. Se oggi siamo contenti che tutti possano leggere i nostri pensieri e vedere le nostre foto, oppure semplicemente non diamo peso alla questione, cosa dire di domani? E tra cinque o dieci anni? E se si tratta di una foto di gruppo siamo sicuri che i nostri amici siano altrettanto contenti della pubblicazione?

Laboratorio - Gioca con il GDPR

Come far comprendere anche ai più piccoli quali siano i diritti sull’utilizzo dei dati personali che il GDPR definisce? L’obiettivo della normativa è proprio quello di tutelare i dati degli utenti online, rendendoci consapevoli di come questi possano essere utilizzati dalle piattaforme a cui li forniamo. Attraverso il metodo del gioco è possibile avvicinare l’astratto concetto di “tutela della privacy” a situazioni e contesti più concreti, conosciuti personalmente da bambini e bambine. 

I dati personali tutelati dalla norma legislativa possono essere paragonati a un oggetto materiale a cui bambini e bambine sono particolarmente legati/e: il loro dolce preferito o la merenda a scuola, il pallone per giocare, un peluche a cui sono affezionati o i giochi che usano in spiaggia per costruire castelli. Il concetto di rispetto e tutela del possesso altrui non è nuovo per i più piccoli e attraverso un’analogia è possibile comunicare l’importanza di dati ipersensibili, nonostante la loro immaterialità.

Per esempio, puoi spiegare il diritto alla cancellazione così: hai prestato un giocattolo a qualcuno? Nel momento in cui lo rivuoi indietro, la persona a cui l’hai prestato deve immediatamente restituirtelo. 

Prova a usare lo stesso metodo applicandolo anche ad altri diritti come quello di opporsi o quello sul trasferimento di dati.

Laboratorio - Crea il tuo profilo social da buon cittadino digitale

Benvenuti nel social Redooc! Scaricate e stampate la scheda e proponete questo gioco ai vostri studenti come ripasso dei concetti finora spiegati.

Per iscriversi al social network è necessaria la giusta foto profilo, fate riflettere gli alunni su quale sia la più adatta. 

Quale password scegliere? Con quanta frequenza cambiarla? Quali le condizioni d’uso da impostare? E se si hanno meno di 14 anni?

Laboratorio - Ripassa con TikTok

Spesso i social, e in particolare TikTok, molto popolare tra i più giovani, vengono accusati di essere fonte di disinformazione e di diffondere contenuti poco educativi. Non tutti i profili però sono uguali, anzi! Ci sono dei profili su TikTok che possono anche essere seguiti per ripassare e prepararsi per interrogazioni e compiti in classe. Qualche esempio?

  • Norma’s Teaching: giovane insegnante di inglese che con le sue pillole di grammatica, vocabolario e pronuncia sta avendo un grande successo;
  • Marco Martinelli: i suoi video di divulgazione scientifica sono apprezzati per l’ironia e il linguaggio pop con cui raccontano esperimenti di laboratorio;
  • Manolo Trinci: scrittore che con i suoi video sulla grammatica italiana raccontata in modo semplice e divertente è molto seguito da ragazzi e ragazze.

Proponi ai tuoi studenti questi esempi virtuosi di utilizzo dei social e invitali a pensare a come potrebbero imitarli. C’è una passione di cui vorrebbero parlare attraverso i social? Un argomento su cui si sentono preparati e che vorrebbero far conoscere agli altri sfruttando la forza comunicativa dei social network?

Laboratorio - The social dilemma

Video youtube

The social dilemma è un docufilm distribuito da Netflix che esamina gli effetti negativi provocati dalla diffusione dei social network: sfruttamento dei dati condivisi dagli utenti al fine di manipolarli, creazione di dipendenza nei giovani e conseguenti effetti sulla salute mentale, capacità di influenzare le decisioni anche in ambito politico, diffusione di fake news...

A parlare sono persone che lavorano nel mondo dei social, professionisti di Facebook, Google, Apple e delle grandi multinazionali della Silicon Valley, che conoscono bene le dinamiche e le problematiche connesse ai social.

Proponi ai tuoi studenti la visione del documentario e organizza una tavola rotonda. Qual è il confine tra un utilizzo sano dei social e una pericolosa dipendenza come quella che vive Ben, l'adolescente protagonista della storia che si alterna alle interviste?