Dopo gli studi, Maria Montessori inizia a lavorare come assistente presso la Clinica psichiatrica dell’Università di Roma, dove si occupa del trattamento di bambini con disturbi psichici. La partecipazione in quel periodo a diversi convegni di pedagogia in tutta Europa le permette di conoscere vari metodi di cura mirati ai minorati mentali.
Maria Montessori è stata una sostenitrice del movimento di emancipazione femminile, rappresentando l’Italia al Congresso Femminile di Berlino nel 1896, dove pronunciò un discorso sul diritto alla parità salariale tra uomini e donne che riscosse grande successo.
Nel 1898 presenta i risultati delle sue prime ricerche in ambito pedagogico al congresso di Torino, diventando in seguito direttrice della Scuola Magistrale Ortofrenica di Roma. A testimonianza del suo rinnovato interesse verso l’ambito educativo, decide laurearsi in filosofia per arricchire le proprie basi culturali.
Nel 1898, da una relazione con il collega Giuseppe Montesano, nasce il figlio Mario. Presa la decisione di non sposarsi, Maria è obbligata a partorire il bambino in segreto e ad affidarlo a una famiglia che lo cresce fino alla morte della madre adottiva; solo allora Maria lo prende con sè, tenendo nascosta a tutti, compreso lo stesso figlio, la vera natura del loro legame, presentandolo come un nipote. Mario conoscerà la verità dal testamento della madre.
Dopo aver ottenuto la libera docenza in antropologia all'Università di Roma, nel 1907 Maria apre la prima Casa dei Bambini a San Lorenzo, dove applica una nuova concezione di scuola per l’infanzia: il metodo della pedagogia scientifica. Il volume pubblicato due anni dopo che, raccoglie i risultati dei primi anni dell’esperimento di San Lorenzo, viene tradotto e accolto in tutto il mondo, riscuotendo un grande successo e proiettanto la Montessori sulla scena internazionale (Titolo: Il Metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nella Casa dei bambini).