Il rimbalzo elastico

In cosa consiste? Per capirlo bene dobbiamo innanzitutto fare una breve introduzione sulla costituzione del nostro pianeta e sulla relativa dinamica
Se immaginiamo di tagliare in due la Terra ci apparirebbe come un grosso uovo sodo: all'interno abbiamo il nucleo (il “tuorlo”) suddiviso in interno (solido) ed esterno (fluido), circondato da una regione chiamata mantello (“l'albume”) in cui le rocce sono caldissime e plastiche, infine all'esterno troviamo la crosta (il “guscio”) che è la parte solida e rigida del pianeta, sulla quale noi viviamo.
La crosta e la parte superiore del mantello formano la litosfera (rigida), che si appoggia sulla sottostante astenosfera (plastica); in questo modo i grandi frammenti in cui la litosfera è suddivisa, le placche o zolle litosferiche, possono scorrere sull'astenosfera e muoversi una rispetto all'altra, sospinte dai moti convettivi che avvengono nel mantello.
Il moto relativo tra due placche può essere di tre tipi: distensivo (le placche si allontanano), compressivo (le placche si avvicinano), trascorrente (le placche scivolano una di fianco all'altra).
Nell'esempio che vediamo parleremo di movimento trascorrente, ma fatte le opportune modifiche un discorso analogo vale anche per il regime compressivo, mentre se parliamo di regime distensivo le cose cambiano un po'.