Scopri in questa lezione i vincitori del Premio Nobel per l’Economia.
Appunti
L’introduzione del Premio Nobel per l’Economia segue un percorso differente rispetto agli altri cinque premi. A voler essere precisi, quello che comunemente conosciamo come “Nobel per l’economia” in verità non è un Premio Nobel. La disciplina economica non risulta infatti citata nel testamento del chimico svedese Alfred Nobel ed è stata aggiunta successivamente, nel 1968, dalla Banca Centrale svedese, tuttora l’ufficiale finanziatrice del Premio.
Leggi la lezione e scopri alcune curiosità sul premio.
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Il primo ad aver accostato l’etica all’economia è stato Amartya Sen, vincitore del Premio Nobel nel 1998 per aver ridefinito i concetti di povertà e ricchezza ed elaborato una teoria sul benessere diffuso, valutato non solo sulla quantità dei beni materiali, ma anche sulla qualità della vita. L’economista indiano ha saputo mostrare una nuova via, capace di impiegare conoscenze economico-matematiche per comprendere e risolvere la povertà globale.
Sulla sua scia, ad approfondire le ricerche sul concetto di “bene collettivo” ricordiamo anche Elinor Ostrom, prima donna ad aver ottenuto il Nobel per l’Economia, nel 2009, e il più recente contributo dei tre vincitori del 2019. L’approccio mostrato da Abhijit Banerjee, Esther Duflo, seconda donna ad aver ottenuto il Nobel per l’Economia e Michael Kremer (riportati nell'immagine) si caratterizza per un forte rigore scientifico. Costoro si sono approcciati al problema della povertà mondiale attraverso un metodo basato sull’osservazione dei dati, senza tener conto di pregiudizi, ideologie e credenze a priori, e sono giunti a tre importanti conclusioni:
l’idea di affidarsi a una nazione esterna per risollevare quelle in via di sviluppo non è percorribile. Risulta necessario, in primis, sviluppare le istituzioni locali al fine di uscire dalla trappola della povertà.
Innovazione tecnologica? Sì, ma che ci sia prima quella culturale: sicuramente le tecnologie possono offrire un supporto nell’implementazione di programmi sociali, ma la rivoluzione deve prima essere di natura culturale.
Promuovere collaborazione e cooperazione.
La supremazia statunitense: il Paese che investe nella ricerca
Dal 1968 sono 81 gli economisti insigniti del Premio Nobel per l’Economia. Come sono distribuiti geograficamente? Ti stupiresti se ti dicessi che di questi 47 provengono dagli Stati Uniti? La Gran Bretagna ne conta 8, mentre i restanti 26 premi Nobel per l’Economia sono distribuiti tra vari Paesi che ne hanno ottenuto soltanto uno.
Il predominio degli americani nel campo della scienza segna però il declino dell’Europa: una ricerca realizzata dalla fondazione britannica Sutton Trust, ha mostrato come a partire dal 1970 gli statunitensi si siano aggiudicati oltre la metà dei Premi Nobel, compresi quelli economici.
Come giustificare questi dati? La ragione risiede nella mancanza di finanziamenti europei a favore dell’insegnamento superiore e della ricerca: basti pensare al contesto italiano. Se in Italia gli investimenti nell’istruzione continuano a diminuire (investiamo per l’educazione terziaria solo lo 0,75% del Pil), il contrario avviene invece in America, dove, per le sole università private, il finanziamento medio per studente è quasi raddoppiato.
Per saperne di più sulla classifica dei paesi che hanno ottenuto il Premio Nobel, leggi qui.