Scopri in questa lezione i vincitori italiani del Premio Nobel.
Appunti
Da Camillo Golgi, primo italiano ad aver ricevuto il Premio Nobel nel 1906 per la medicina, a Giorgio Parisi, insignito dell’ambito premio per la fisica nel 2021, ad oggi sono 21 le eccellenze italiane a essere state premiate.
Ma come si distribuiscono questi premi tra le varie discipline? E tra genere femminile e maschile?
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I nobel italiani per la Fisica
Dal 1901, anno a cui risale la prima consegna del Nobel, sono sei gli studiosi italiani che hanno ricevuto il premio nell’ambito della Fisica. Se ad aprire le danze è stato Guglielmo Marconi, l’inventore del telegrafo senza fili, la lista prosegue con Enrico Fermi, premiato per i suoi studi sulla reattività: a lui si deve il progetto per il primo reattore nucleare a fissione. Il 1959 rappresenta un anno unico per l’Italia, che riceve una doppia medaglia: Salvatore Quasimodo riceve il Premio Nobel per la Letteratura e Emilio Segrè riceve il premio per la fisica, per aver scoperto l’antiprotone. 25 anni dopo il premio torna nuovamente in territorio italiano, grazie a Carlo Rubbia e ai suoi studi sulle particelle elementari e l’analisi dei problemi energetici. Gli anni Duemila hanno consacrato due vincitori italiani del Nobel per la fisica: Riccardo Giacconi, per le sue ricerche nei campi dei raggi cosmici, e il più recente Giorgio Parisi.
Il fatto che, dei sei italiani insigniti del Premio Nobel per la Fisica, tre siano naturalizzati negli Stati Uniti, è indice della diffusione del fenomeno dei “cervelli in fuga” e delle maggiori possibilità che i paesi stranieri, America fra tutti, offrono ai ricercatori. Vuoi saperne di più sulla “supremazia statunitense”? Vai qui.
I nobel italiani per la Letteratura
Sei è anche il numero degli italiani premiati per la Letteratura: tra questi, l’unico a non aver ritirato il premio, impossibilitato a recarsi di persona a Stoccolma a causa di una malattia, è stato Giosuè Carducci, nel lontano 1906. Assieme agli altri cinque, costituisce una delle pietre miliari della letteratura italiana. Se a giustificare l’assegnazione del premio per Grazia Deledda, Salvatore Quasimodo e Eugenio Montale c’è il loro attivismo in ambito letterario e la capacità di immortalare una realtà priva di illusioni, di Luigi Pirandello e Dario Fo si è riconosciuta l’originalità e il loro contributo nel rinnovamento dell’arte teatrale italiana.
I nobel italiani per la Medicina
Sei sono anche coloro i quali hanno ottenuto il premio nel campo della Medicina, da Camillo Golgi, primo a scoprire l'apparato cellulare , tuttora materia di studio a scuola, a grandi ricercatori come Daniel Bovet, Mario Capecchi e Salvatore Luria. Se gli studi di Bovet hanno riguardato principalmente chemioterapia e farmaci, a Luria, Premio Nobel per la Medicina del 1969, si deve la vera e propria creazione di nuove discipline come la genetica batterica e la virologia.
I virus tumorali furono oggetto di studi anche per Renato Dulbecco e Rita Levi-Montalcini, che hanno ottenuto questo riconoscimento, rispettivamente nel 1975 e nel 1986.
Gli altri nobel italiani
Annoveriamo anche un Premio Nobel per la Chimica, Giulio Natta nel 1955, uno per l’Economia, ottenuto da Franco Modigliani a motivo dei suoi studi pionieristici relativi a risparmio e mercati finanziari, e uno per la Pace, ottenuto nel 1907 da Ernesto Moneta.
Un premio nobel per la pace tuttora al centro di numerosi dibattiti: in seguito al Nobel Moneta si è infatti mostrato favorevole all’intervento italiano in Libia e all’entrata in guerra dell’Italia nel 1915, all’alba del primo conflitto mondiale.
Le donne italiane vincitrici del nobel
Al 2021, su 21 italiani ad aver ottenuto il Premio Nobel, soltanto due sono donne.
La scrittrice Grazia Deledda ha ottenuto il Nobel per laLetteratura nel 1926 e, dopo la svedese Selma Lagerlöf, è stata la seconda donna a essere stata insignita del premio a livello internazionale. Il Nobel le è stato conferito “per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale” capace di ritrarre con profondità e calore i problemi che accomunano il genere umano.
La seconda a vincere il Nobel è stata la scienziata torinese Rita Levi-Montalcini, esattamente 60 anni dopo la prima. Le sue ricerche in ambito medico-scientifico hanno aperto la strada agli studi su Alzheimer, SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e sviluppo tumorale.