Biografia di Ettore Majorana
Ettore Majorana nasce a Catania il 5 agosto del 1906 da una antica e prestigiosa famiglia di giuristi, attivi nella vita politica ed economica del territorio.
Già "bambino prodigio", frequenta il liceo classico per poi iscriversi alla Facoltà di Ingegneria all'Università di Roma, che decide però di abbandonare all'ultimo anno per passare a Fisica insieme al collega Emilio Segrè. Si laurea con lode nel 1929 con una tesi sulla teoria quantistica dei nuclei radioattivi svolta sotto la supervisione di Enrico Fermi, da poco nominato professore ordinario di Fisica teorica.
La collaborazione tra i due continua negli anni successivi presso l'Istituto di Fisica di via Panisperna a Roma, dove Majorana si guadagna il soprannome di "Grande Inquisitore" per il suo carattere distaccato, critico e scontroso.
Nel 1933 ottiene una sovvenzione dal Consiglio Nazionale delle Ricerche per un viaggio di 6 mesi che lo porta a Lipsia, dove incontra il fisico Heisemberg con cui instaura un rapporto di stima reciproca. Si reca poi a Copenaghen, dove entra in contatto con altri importanti fisici dell'epoca, prima di rientrare a Roma. Qui frequenta sempre meno "i ragazzi di via Panisperna" per chiudersi in uno studio solitario che lo porterà all'esaurimento nervoso.
Rifiutate le offerte di Cambridge e Yale, nel 1938 accetta la cattedra di professore di Fisica teorica all'Università di Napoli prima di scomparire misteriosamente il 27 marzo dello stesso anno.
Da quel giorno si sono perse le tracce di Ettore Majorana e sono state formulate diverse ipotesi circa la sua sparizione: suicidio, fuga pianificata per abbandonare la vita sociale e dedicarsi a quella monastica, collaborazione con il regime nazista, espatrio sotto falso nome in Argentina o Venezuela e infine anche la possibilità che sia rimasto in Italia, in Sicilia o a Roma, vivendo come un vagabondo senza fissa dimora.