Biografia di Mario Capecchi
La storia di Mario Capecchi ha del sensazionale: nato a Verona nel 1937, si trova presto senza qualcuno che lo accudisca. Rimasto senza padre, chiamato a combattere in Libia durante il colonialismo fascista, e madre, arrestata e deportata per le sue attività contro il regime nazista tedesco, Capecchi, all’età di soli cinque anni, viene affidato a una famiglia di contadini del Sudtirolo. Questi sono impossibilitati a tenerlo con sé, non avendo abbastanza soldi per mantenerlo, e così Capecchi, ancora bambino, si trova presto per strada. Qui, malnutrito e affetto da tifo, trascorre circa tre anni, prima che uno sconosciuto gli salvi la vita, affidandolo a un ospedale di Reggio Emilia. Proprio qui riesce a ricongiungersi con la madre che, dopo la scarcerazione, aveva iniziato a cercarlo disperatamente.
Nel 1946 sbarcano in America: inizia così, a nove anni, la sua vita da americano: “Mi aspettavo di vedere le strade lastricate d’oro in America, - racconta Capecchi stesso in una biografia del 2007 - eppure ho trovato molto di più: opportunità.”
Il continente americano è la sua occasione per approcciarsi allo studio per la prima volta: qui scopre la sua passione per la chimica, la fisica e la biologia molecolare. Dopo la laurea, ammesso ad Harvard, consegue un dottorato in biofisica e ha modo di incontrare uno degli scopritori della struttura del DNA, James Watson, Nobel per la medicina nel 1962 e suo supervisore di tesi.
Da Harvard, una volta divenuto professore, decide di spostarsi all’Università dello Utah; decisione vista da molti come insolita, ai suoi occhi è l’unica via possibile per dedicarsi unicamente alle ricerche che, proprio nel 2007, lo hanno portato a ricevere il Premio Nobel per la Medicina.