Intervista a Valentina Bosetti

Video intervista a Valentina Bosetti dell'Università Bocconi
Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze
Nel 2017 la concentrazione di CO2 in atmosfera ha raggiunto nuovi livelli record, più di 405,5 ppm (parti per milione), pari al 146% dei livelli pre-industriali. Negli ultimi 10 anni sono presenti i sei anni più caldi di sempre, cinque di questi registrati dal 2015 in poi. Tornano ad aumentare le emissioni gas serra dell’Italia dal 2014. Tre quarti di queste provengono dal settore produttivo, mentre il resto è causato dai consumi familiari.
Video intervista a Valentina Bosetti dell'Università Bocconi
Ecco l'elenco dei sotto target del Goal 13 dell'Agenda 2030 ONU:
Nel 2017, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera ha raggiunto 405,5 parti per milione, pari al 146% rispetto ai livelli pre-industriali.
Gli ultimi quattro anni, inoltre, sono stati i più caldi di sempre, con una temperatura media globale che nel 2018 ha superato di circa 1°C i livelli pre-industriali.
A maggio 2019, sono 186 i Paesi che hanno ratificato l’Accordo di Parigi e 182 Paesi più l’Unione europea hanno comunicato all’ONU i propri contributi nazionali per contrastare i cambiamenti climatici.
Il Goal 13 è uno dei nove Obiettivi su cui l'Unione europea mostra segni di miglioramento.
L’indicatore mostra una tendenza sempre crescente dovuta alla riduzione dell’intensità di emissioni del consumo energetico (-6% tra il 2010 e il 2017). Quest’ultime sono diminuite del 10% rispetto al 2010, superando l’obiettivo della Strategia Europa 2020, nonostante il fatto che negli ultimi quattro anni la situazione non mostri miglioramenti significativi.
Per quanto riguarda l’Italia il Piano Nazionale d’Adattamento ai Cambiamenti Climatici (Pnacc), necessario per l’attuazione del Target 13.1, è ancora fermo. Questo piano, già presentato nel 2017, deve essere urgentemente portato in approvazione e sostenuto da uno strumento normativo che ne prescriva l’attuazione a livello nazionale, regionale, locale e settoriale.
Nessuna novità si registra per quanto riguarda l’adeguamento del contributo italiano all’obiettivo di finanziare con cento milioni di dollari all’anno entro il 2020 il Green Climate Fund, necessario per assistere la transizione energetica dei Paesi in via di sviluppo.
Benché non delinei nuovi elementi di politica economica per l’abbattimento delle emissioni di gas serra così come norme per contrastare il cambiamento climatico, la Legge di Bilancio del 2019 contiene però decisive norme di contrasto al dissesto idrogeologico. Ad esempio, assegna 2,6 miliardi di euro per gli interventi in materia di problemi idrogeologici, riconoscendo il concetto di resilienza ecosistemica dei territori.
La mozione parlamentare 135 che il Governo ha fatto approvare al Senato in data 5 giugno 2019 impegna il Governo a:
Se realmente attuata, la mozione 135 delineerebbe una strategia accettabile per la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico da parte del Governo.
È necessario:
Tutti i contenuti della lezione sono tratti da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).