Intervista a Mariavittoria Rava
Video intervista a Mariavittoria Rava di Fondazione Rava.
Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo
Sono 736 milioni le persone che nel mondo vivono con meno di 1,90 dollari al giorno.
In Italia persistono differenze territoriali: quasi la metà (44,4%) degli individui residenti nel Mezzogiorno è a rischio di povertà o esclusione sociale, mentre al Nord il 18,8% della popolazione si trova in tale condizione.
Video intervista a Mariavittoria Rava di Fondazione Rava.
Ecco l'elenco dei sotto target del Goal 1 dell'Agenda 2030 ONU:
Nonostante la quota della popolazione globale che vive in povertà estrema sia scesa al 10% nel 2015 (rispetto al 16% del 2010 e al 36% del 1990), il mondo non si trova sulla giusta rotta per porre fine alla povertà entro il 2030. I dati al 2015 mostrano che sono 736 milioni le persone che vivono con meno di 1,90 dollari al giorno. La maggioranza di queste si trova nell’Africa sub-Sahariana. Nel 2018, il 55% della popolazione globale non aveva accesso alla protezione sociale.
Il Goal 1 è uno dei cinque Obiettivi per cui la situazione nell'Unione europea è rimasta sostanzialmente invariata tra il 2010 e il 2017.
L’indicatore composito diminuisce fino al 2014 a causa dell’aumento della popolazione a rischio di povertà ed esclusione sociale e di quella che vive in famiglie a bassa intensità lavorativa.
A partire dal 2016, l’incremento registrato per l’indice composito è guidato dal miglioramento di tutti gli indicatori elementari presi in considerazione. In particolare, l’indice di grave deprivazione materiale raggiunge nel 2017 il valore più basso di tutta la serie storica. Nonostante la quota delle persone a rischio di povertà ed esclusione sociale diminuisca al 22,4% tra il 2016 e il 2017, il valore conseguito di 113 milioni di persone è ancora lontano da quello (96,1 milioni) fissato per il 2020 dalla Strategia Europa 2020.
Il Rapporto ASviS 2019 evidenzia un sensibile peggioramento per quanto riguarda il Goal 1 in Italia, dovuto a un aumento della povertà assoluta e della povertà relativa, che registrano entrambe il valore più alto della serie storica 2005-2017 (rispettivamente, 8,4% e 15,6% della popolazione). Le disparità territoriali sono molto evidenti: quasi la metà (44,4%) degli individui residenti nel Mezzogiorno è a rischio di povertà o esclusione sociale, mentre al Nord il 18,8% della popolazione si trova in tale condizione. La situazione è particolarmente critica in Calabria, dove si registra un forte incremento dell’incidenza di povertà relativa familiare (passata dal 19% al 35%), e in Sardegna (dall’11% al 17%). I più penalizzati, secondo l’Istat, sono i più giovani: in Italia la quota di famiglie giovani povere è del 10,4% e il 12,6% dei minori vive in povertà assoluta.
Con la Legge di Bilancio 2019 è stato avviato il Reddito di Cittadinanza (RdC), strumento di sostegno al reddito per i cittadini italiani che versano in condizione di bisogno. L’istituzione del RdC è un fatto estremamente rilevante per il sistema di welfare italiano, a testimonianza del fatto che le politiche di contrasto alla povertà sono tornate al centro delle priorità dell’azione di governo, ma la formulazione e le modalità di realizzazione sollevano numerose perplessità, tra cui la scarsa attenzione ad alcuni aspetti fondamentali della povertà, come quelli sociali (inclusi l’accesso ad alloggi, cure e istruzione dignitosi) e quelli occupazionali.
È fondamentale:
Tutti i contenuti della lezione sono tratti da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).
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