Intervista a Roberta Cocco

Video intervista a Roberta Cocco, Assessore Digitale del Comune di Milano.
Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
Circa 3,5 miliardi di persone vivono in città, numero destinato a lievitare a cinque miliardi nel 2030.
La situazione italiana risulta peggiore di quella del 2010 ma dal 2015 si segnala una ripresa dovuta al miglioramento della quota di rifiuti urbani conferiti in discarica sul totale della raccolta (dal 56,80% del 2006 al 23,40% del 2017). In calo la concentrazione di PM2.5 e PM10 nelle aree urbane, che si riduce rispettivamente del 37% e del 25% rispetto al 2006. Cresce invece l’indice di abusivismo edilizio.
Video intervista a Roberta Cocco, Assessore Digitale del Comune di Milano.
Ecco l'elenco dei sotto target del Goal 11 dell'Agenda 2030 ONU:
Entro il 2030, garantire a tutti l'accesso ad un alloggio e a servizi di base adeguati, sicuri e convenienti e l’ammodernamento dei quartieri poveri
Entro il 2030, fornire l'accesso a sistemi di trasporto sicuri, sostenibili, e convenienti per tutti, migliorare la sicurezza stradale, in particolare ampliando i mezzi pubblici, con particolare attenzione alle esigenze di chi è in situazioni vulnerabili, alle donne, ai bambini, alle persone con disabilità e agli anziani
Entro il 2030, aumentare l’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificazione e gestione partecipata e integrata dell’insediamento umano in tutti i paesi
Rafforzare gli impegni per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo
Entro il 2030, ridurre in modo significativo il numero di morti e il numero di persone colpite da calamità, compresi i disastri provocati dall’acqua, e ridurre sostanzialmente le perdite economiche dirette rispetto al prodotto interno lordo globale, con una particolare attenzione alla protezione dei poveri e delle persone in situazioni di vulnerabilità
Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, in particolare riguardo alla qualità dell'aria e alla gestione dei rifiuti
Entro il 2030, fornire l'accesso universale a spazi verdi pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per le donne e i bambini, gli anziani e le persone con disabilità
Sostenere rapporti economici, sociali e ambientali positivi tra le zone urbane, periurbane e rurali, rafforzando la pianificazione dello sviluppo nazionale e regionale
Entro il 2020, aumentare notevolmente il numero di città e di insediamenti umani che adottino e attuino politiche e piani integrati verso l'inclusione, l'efficienza delle risorse, la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici, la resilienza ai disastri, lo sviluppo e l’implementazione, in linea con il “Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030”, la gestione complessiva del rischio di catastrofe a tutti i livelli
Sostenere i paesi meno sviluppati, anche attraverso l'assistenza tecnica e finanziaria, nella costruzione di edifici sostenibili e resilienti che utilizzino materiali locali.
Oggi vivono in città 3,5 miliardi di persone, un numero che si prevede crescerà a circa 5 miliardi nel 2030.
Solo la metà di chi risiede in città ha un accesso agevole ai mezzi di trasporto e 9 persone su 10 respirano aria inquinata. Per rispondere a queste e altre sfide dell’urbanizzazione, 150 Paesi hanno sviluppato dei piani urbani nazionali, quasi la metà dei quali è già in corso di implementazione.
Il Goal 11 è uno dei nove Obiettivi per cui l'Unione europea mostra segni di miglioramento tra il 2010 e il 2017.
L’indicatore composito aumenta ininterrottamente, spinto dall’aumento della quota di rifiuti urbani riciclati, da una minore esposizione della popolazione a polveri sottili, e dalla riduzione del numero di morti per incidenti stradali, che diminuisce del 21% rispetto al 2010. Contestualmente, migliorano anche gli indicatori relativi al disagio abitativo.
Il Rapporto ASviS 2019 evidenzia come in Italia, nonostante l’andamento positivo degli ultimi tre anni, la situazione relativa al Goal 11 è ancora peggiore rispetto a quella del 2010.
La recente tendenza positiva è dovuta soprattutto al miglioramento della quota di rifiuti urbani conferiti in discarica sul totale della raccolta (passata dal 56,80% del 2006 al 23,40% del 2017), oltre alla diminuzione del numero di persone che vivono in abitazioni con problemi strutturali o problemi di umidità. Va inoltre sottolineato un calo nella concentrazione di inquinanti atmosferici nelle aree urbane, con livelli di PM2.5 e PM10 che si riducono rispettivamente del 37% e del 25% rispetto al 2006. A peggiorare nell’arco di tutta la serie storica è invece l’indice di abusivismo edilizio, che cresce di otto punti percentuali rispetto al 2010.
L’andamento del composito del Goal 11 tra il 2010 e il 2017 evidenzia un netto divario tra il Nord e il Sud del Paese. Particolarmente preoccupante nel Mezzogiorno è il fenomeno dell’abusivismo edilizio, che attualmente raggiunge una percentuale del 49%, più del doppio rispetto a quella relativa al Centro Italia (21%) e significativamente più elevata rispetto a quella del Nord (6%). Il Mezzogiorno d’Italia presenta una situazione critica anche per quanto riguarda l’offerta di trasporto pubblico. Le regioni che registrano i valori più bassi dell’indicatore composito sono laCampania, la Calabria e la Sicilia, mentre quelle maggiormente virtuose sono la Lombardia, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia.
La Legge di Bilancio 2019 contiene una serie di misure per incentivare la mobilità elettricae ciclabile (sperimentazione nelle città di velocipedi elettrici, accesso alle zone a traffico limitato delle auto elettriche o ibride, finanziamento autostrade ciclabili, incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici e detrazioni fiscali sulle spese per le infrastrutture di ricarica, incentivi alla rottamazione per acquisto veicoli non inquinanti) e la dotazione verde delle città sicuramente lodevoli, ma complessivamente insufficienti ad affrontare con decisione la situazione. L’inquinamento atmosferico nelle grandi città resta molto elevato, motivo per cui è stato sotoscritto un Protocollo di intesa tra il Governo e la Conferenza delle Regioni che istituisce un “Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria”. Sono da segnalare infine anche le misure fiscali del “Decreto crescita” volte a incoraggiare la riqualificazione urbana, come la detassazione dell’acquisto di immobili da demolire o ristrutturare e l’estensione del “sisma bonus”.
L’ASviS ritiene necessarie:
Tutti i contenuti della lezione sono tratti da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).