Goal 11 - CITTÀ E COMUNITÀ SOSTENIBILI

Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

Appunti

Circa 3,5 miliardi di persone vivono in città, numero destinato a lievitare a cinque miliardi nel 2030.

La situazione italiana risulta peggiore di quella del 2010 ma dal 2015 si segnala una ripresa dovuta al miglioramento della quota di rifiuti urbani conferiti in discarica sul totale della raccolta (dal 56,80% del 2006 al 23,40% del 2017). In calo la concentrazione di PM2.5 e PM10 nelle aree urbane, che si riduce rispettivamente del 37% e del 25% rispetto al 2006. Cresce invece l’indice di abusivismo edilizio.

Accedi per sempre a tutte le lezioni FREE con video ed esercizi spiegati!

Intervista a Roberta Cocco

Video youtube

Video intervista a Roberta Cocco, Assessore Digitale del Comune di Milano.

Target del Goal 11

Ecco l'elenco dei sotto target del Goal 11 dell'Agenda 2030 ONU:

  1. Entro il 2030, garantire a tutti l'accesso ad un alloggio e a servizi di base adeguati, sicuri e convenienti e l’ammodernamento dei quartieri poveri

  2. Entro il 2030, fornire l'accesso a sistemi di trasporto sicuri, sostenibili, e convenienti per tutti, migliorare la sicurezza stradale, in particolare ampliando i mezzi pubblici, con particolare attenzione alle esigenze di chi è in situazioni vulnerabili, alle donne, ai bambini, alle persone con disabilità e agli anziani

  3. Entro il 2030, aumentare l’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificazione e gestione partecipata e integrata dell’insediamento umano in tutti i paesi

  4. Rafforzare gli impegni per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo

  5. Entro il 2030, ridurre in modo significativo il numero di morti e il numero di persone colpite da calamità, compresi i disastri provocati dall’acqua, e ridurre sostanzialmente le perdite economiche dirette rispetto al prodotto interno lordo globale, con una particolare attenzione alla protezione dei poveri e delle persone in situazioni di vulnerabilità

  6. Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, in particolare riguardo alla qualità dell'aria e alla gestione dei rifiuti

  7. Entro il 2030, fornire l'accesso universale a spazi verdi pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per le donne e i bambini, gli anziani e le persone con disabilità

  8. Sostenere rapporti economici, sociali e ambientali positivi tra le zone urbane, periurbane e rurali, rafforzando la pianificazione dello sviluppo nazionale e regionale

  9. Entro il 2020, aumentare notevolmente il numero di città e di insediamenti umani che adottino e attuino politiche e piani integrati verso l'inclusione, l'efficienza delle risorse, la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici, la resilienza ai disastri, lo sviluppo e l’implementazione, in linea con il “Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030”, la gestione complessiva del rischio di catastrofe a tutti i livelli

  10. Sostenere i paesi meno sviluppati, anche attraverso l'assistenza tecnica e finanziaria, nella costruzione di edifici sostenibili e resilienti che utilizzino materiali locali.

Situazione mondiale in materia di città

Oggi vivono in città 3,5 miliardi di persone, un numero che si prevede crescerà a circa 5 miliardi nel 2030.

Solo la metà di chi risiede in città ha un accesso agevole ai mezzi di trasporto e 9 persone su 10 respirano aria inquinata. Per rispondere a queste e altre sfide dell’urbanizzazione, 150 Paesi hanno sviluppato dei piani urbani nazionali, quasi la metà dei quali è già in corso di implementazione.

Situazione europea: goal 11

Il Goal 11 è uno dei nove Obiettivi per cui l'Unione europea mostra segni di miglioramento tra il 2010 e il 2017.

L’indicatore composito aumenta ininterrottamente, spinto dall’aumento della quota di rifiuti urbani riciclati, da una minore esposizione della popolazione a polveri sottili, e dalla riduzione del numero di morti per incidenti stradali, che diminuisce del 21% rispetto al 2010. Contestualmente, migliorano anche gli indicatori relativi al disagio abitativo.

Situazione italiana: goal 11

Il Rapporto ASviS 2019 evidenzia come in Italia, nonostante l’andamento positivo degli ultimi tre anni, la situazione relativa al Goal 11 è ancora peggiore rispetto a quella del 2010

La recente tendenza positiva è dovuta soprattutto al miglioramento  della quota di rifiuti urbani conferiti in discarica sul totale della raccolta (passata dal 56,80% del 2006 al 23,40% del 2017), oltre alla diminuzione del numero di persone che vivono in abitazioni con problemi strutturali o problemi di umidità. Va inoltre sottolineato un calo nella concentrazione di inquinanti atmosferici nelle aree urbane, con livelli di PM2.5 e PM10 che si riducono rispettivamente del 37% e del 25% rispetto al 2006. A peggiorare nell’arco di tutta la serie storica è invece l’indice di abusivismo edilizio, che cresce di otto punti percentuali rispetto al 2010.

L’andamento del composito del Goal 11 tra il 2010 e il 2017 evidenzia un netto divario tra il Nord e il Sud del Paese. Particolarmente preoccupante nel Mezzogiorno è il fenomeno dell’abusivismo edilizio, che attualmente raggiunge una percentuale del 49%, più del doppio rispetto a quella relativa al Centro Italia (21%) e significativamente più elevata rispetto a quella del Nord (6%). Il Mezzogiorno d’Italia presenta una situazione critica anche per quanto riguarda l’offerta di trasporto pubblico. Le regioni che registrano i valori più bassi dell’indicatore composito sono laCampania, la Calabria e la Sicilia, mentre quelle maggiormente virtuose sono la Lombardia, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia.

La Legge di Bilancio 2019 contiene una serie di misure per incentivare la mobilità elettricae ciclabile (sperimentazione nelle città di velocipedi elettrici, accesso alle zone a traffico limitato delle auto elettriche o ibride, finanziamento autostrade ciclabili, incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici e detrazioni fiscali sulle spese per le infrastrutture di ricarica, incentivi alla rottamazione per acquisto veicoli non inquinanti) e la dotazione verde delle città sicuramente lodevoli, ma complessivamente insufficienti ad affrontare con decisione la situazione. L’inquinamento atmosferico nelle grandi città resta molto elevato, motivo per cui è stato sotoscritto un Protocollo di intesa tra il Governo e la Conferenza delle Regioni che istituisce un “Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria”. Sono da segnalare infine anche le misure fiscali del “Decreto crescita” volte a incoraggiare la riqualificazione urbana, come la detassazione dell’acquisto di immobili da demolire o ristrutturare e l’estensione del “sisma bonus”.

Proposte ASviS per il raggiungimento del Goal 11

Video youtube

L’ASviS ritiene necessarie:

  • l’adozione in via definitiva del Piano nazionale per la mobilità sostenibile e l’inserimento nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) di una data limite per la vendita di auto a combustione interna come fatto da Francia, Regno Unito e Svezia;
  • l’adozione di un Piano di azione nazionale sull’economia circolare per prevenire la produzione dei rifiuti;
  • l’approvazione della legge per il contenimento del consumo di suolo e la definizione di un Piano d’azione concordato tra Stato, regioni e comuni per individuare obiettivi di riduzione del consumo di suolo e controllarne l’attuazione;
  • l’adozione di un Piano di intervento sulle periferie e sul bisogno abitativo delle fasce sociali più svantaggiate di medio periodo.

 

Tutti i contenuti della lezione sono tratti da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).