Goal 3 - SALUTE E BENESSERE

Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età

Appunti

Diversi i progressi fatti su scala globale: si è passati dai 9,8 milioni di bambini sotto i cinque anni che hanno perso la vita nel 2000, ai 5,4 milioni del 2017.

In Italia, dopo il trend di forte diminuzione avvenuto fino al 2016, il tasso di mortalità per incidente stradale nel 2017 è tornato ad aumentare.
 

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Intervista a Diana Saraceni

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Video intervista a Diana Saraceni di Panakès

Target del Goal 3

Ecco l'elenco dei sotto target del Goal 3 dell'Agenda 2030 ONU:

  1. Entro il 2030, ridurre il tasso di mortalità materna globale a meno di 70 per 100.000 nati vivi

  2. Entro il 2030, mettere fine alle morti evitabili di neonati e bambini sotto i 5 anni di età, con l'obiettivo per tutti i paesi di ridurre la mortalità neonatale a non più di 12 su 1.000 nati vivi e, per i bambini al di sotto dei 5 anni, ridurre la mortalità a non più di 25 su 1.000 nati vivi

  3. Entro il 2030, porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali trascurate e combattere l'epatite, le malattie legate all’uso dell’acqua e altre malattie trasmissibili

  4. Entro il 2030, ridurre di un terzo la mortalità prematura da malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e la cura e promuovere la salute mentale e il benessere

  5. Rafforzare la prevenzione e il trattamento di abuso di sostanze, tra cui abuso di stupefacenti e l'uso nocivo di alcool

  6. Entro il 2020, dimezzare il numero di decessi a livello mondiale e le lesioni da incidenti stradali

  7. Entro il 2030, garantire l'accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, compresi quelli per la pianificazione familiare, l'informazione e l'educazione, e l'integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi nazionali

  8. Conseguire una copertura sanitaria universale, compresa la protezione dai rischi finanziari, l'accesso a servizi essenziali di assistenza sanitaria di qualità e l'accesso a farmaci essenziali sicuri, efficaci, di qualità e a prezzi accessibili e vaccini per tutti

  9. Entro il 2030, ridurre sostanzialmente il numero di decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose e da inquinamento e contaminazione di aria, acqua e suolo

  10. Rafforzare l'attuazione della “Convenzione quadro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”sul controllo del tabacco in tutti i paesi, a seconda dei casi

  11. Sostenere la ricerca e lo sviluppo di vaccini e farmaci per le malattie trasmissibili e non trasmissibili che colpiscono soprattutto i paesi in via di sviluppo, fornire l'accesso ai farmaci essenziali e ai vaccini a prezzi accessibili, in conformità con la Dichiarazione di Doha sull'Accordo TRIPS [Trade Related Aspects of Intellectual Properties Rights] e la salute pubblica , che afferma il diritto dei paesi in via di sviluppo ad utilizzare appieno le disposizioni dell'accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale in materia di flessibilità per proteggere la salute pubblica e, in particolare, di fornire l'accesso ai farmaci per tutti

  12. Aumentare sostanzialmente il finanziamento della sanità e il reclutamento, lo sviluppo, la formazione e il mantenimento del personale sanitario nei paesi in via di sviluppo, soprattutto nei paesi meno sviluppati e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo

  13. Rafforzare la capacità di tutti i paesi, in particolare i paesi in via di sviluppo, per la prevenzione, la riduzione e la gestione dei rischi per la salute nazionale e globale.

Situazione mondiale in materia di salute

Sono stati fatti grandi progressi nel migliorare la salute di milioni di persone: dai 9,8 milioni di bambini sotto i cinque anni deceduti nel 2000, si è passati a 5,4 milioni nel 2017, mentre nello stesso periodo, grazie ai vaccini, le morti causate dal morbillo sono diminuite dell’80%.

L’incidenza di HIV negli adulti tra i 15 e i 49 anni in Africa sub-Sahariana è diminuita del 37% tra il 2010 e il 2017.

Situazione europea: goal 3

Il Goal 3 è uno dei nove Obiettivi per cui l'Unione europea mostra segni di miglioramento tra il 2010 e il 2017.

L'indicatore composito mostra una tendenza positiva per tutti gli indicatori elementari. In particolare, aumenta la speranza di vita in tutti gli Stati dell’Unione e diminuiscono significativamente il tasso di mortalità da tubercolosi, epatite e HIV (-28% rispetto al 2010) e la quota della popolazione con necessità insoddisfatta di cure mediche, ridottasi di 1,4 punti percentuali rispetto al 2010.

Situazione italiana: goal 3

Il Rapporto ASviS 2019 rileva un miglioramento dell’indicatore composito del Goal 3 dal 2010 al 2017 nella maggior parte delle regioni italiane. In particolare, a partire dal 2015 si registra una riduzione della probabilità di morte sotto i cinque anni (3,4 decessi entro i cinque anni per mille nati vivi nel 2017) e della proporzione standardizzata di persone sopra i 14 anni che non praticano alcuna attività fisica.

A peggiorare, dopo il trend di forte diminuzione avvenuto fino al 2016, è il tasso di mortalità per incidente stradale, tornato ad aumentare nel 2017.

In Valle d’Aosta l’Obiettivo peggiora significativamente a causa dell’aumento della mortalità per suicidio e della lesività grave per incidente stradale, che passa dal 12,6 per 100mila persone nel 2012 al 33,2 per 100mila nel 2017.

In merito all’attività legislativa dell’ultimo anno, il Rapporto ritiene insufficienti le risorse stanziate per far fronte all’inadeguatezza delle infrastrutture tecnologiche e alla carenza del personale, per promuovere e diffondere stili di vita sani, per migliorare le condizioni delle persone con disabilità, e analizza gli ostacoli provenienti dal regionalismo e dalla richiesta di maggiore autonomia differenziata da parte di tre Regioni del Nord relativamente al rinnovo del “Patto per la salute”.

Proposte ASviS per il raggiungimento del Goal 3

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Nonostante la positività di molti indicatori, occorre intervenire su alcune importanti criticità, che riguardano:

  • la sostenibilità economica a fronte della limitatezza delle risorse destinate alla sanità pubblica;
  • la sostenibilità sociale rispetto alla presenza crescente di anziani e disabili;
  • l’aumento della spesa di tasca propria (out of pocket) e quello dei tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni diagnostiche e specialistiche;
  • le lacune applicative del principio di equità sociale, soprattutto nell’accesso ai servizi e rispetto alla distribuzione dell’offerta sul territorio italiano;
  • le carenze, ed in alcuni casi il peggioramento registrato per gli stili di vita importanti per la salute;
  • la debole integrazione tra servizi sanitari e sociali.

Il Rapporto 2019 propone: 

  • l’introduzione di un “Audit di equità” come strumento avanzato di monitoraggio dei livelli di equità nella salute e nella sanità ai diversi livelli territoriali e istituzionali;
  • il monitoraggio della produzione normativa, e in particolare delle leggi di bilancio, rispetto all’obiettivo della “salute equa e sostenibile”;
  • la promozione di forme di gemellaggio tra regioni e territori per la diffusione delle esperienze positive;
  • il potenziamento delle azioni istituzionali nazionali e regionali intersettoriali per la riduzione della mortalità prematura per malattie croniche non trasmissibili, tra cui le malattie cardiovascolari e polmonari, l’ictus, i tumori e il diabete, responsabili in Italia del 91% dei decessi, nella maggior parte dei casi associabili secondo l’Oms a fattori ambientali;
  • il rafforzamento dell’attività del “Tavolo di lavoro per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità”, istituito con Dm del 18 gennaio 2019 presso la Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute.

 

Tutti i contenuti della lezione sono tratti da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).