Intervista a Gianluca Bufo

Video intervista a Gianluca Bufo, AD di Iren.
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
A livello globale l’impronta ecologica cresce a un ritmo maggiore del Pil.
L’Italia registra progressi nell’indice di circolarità della materia e nella percentuale di riciclo dei rifiuti, è costante la diminuzione del consumo di materiale interno per unità di Pil. È il Lazio la regione che mostra l’avanzamento più incisivo.
Video intervista a Gianluca Bufo, AD di Iren.
Ecco l'elenco dei sotto target del Goal 12 dell'Agenda 2030 ONU:
A livello globale, l’impronta ecologica sta crescendo a un tasso più veloce rispetto alla crescita economica o della popolazione.
Nei Paesi ad alto reddito, l’impronta procapite è di 13 volte superiore rispetto a quella dei Paesi a basso reddito.
Sono quasi 100 i Paesi che stanno adottando politiche o misure per promuovere modelli sostenibili di produzione e consumo.
Il Goal 12 è uno dei nove Obiettivi per cui tra il 2010 e il 2017 l'Unione europea ha registrato progressi.
In questo caso, l’indicatore ha un andamento positivo fino al 2016, grazie ai miglioramenti della produttività nell’uso delle risorse e del consumo di materia (+12% tra il 2010 e il 2017) e delle emissioni di CO2 da nuove autovetture.
A partire dal 2016, si registra un leggero peggioramento causato dall’aumento della produzione di rifiuti (esclusi i principali rifiuti minerali), mentre il tasso di riciclo dei rifiuti rimane stabile per tutto l’arco di tempo considerato.
Anche in questo caso, i diversi Paesi dell’Unione presentano andamenti abbastanza simili.
Il Rapporto ASviS 2019 evidenzia un sensibile miglioramento per quanto riguarda il Goal 12 in Italia, dovuto soprattutto a progressi nell’indice di circolarità della materia e nella percentuale di riciclo dei rifiuti, oltre che alla costante diminuzione del consumo materiale interno per unità di Pil. In altre parole, in Italia si recupera più materia e se ne utilizza meno in rapporto al Pil.
A livello regionale si evidenzia un diffuso miglioramento, in particolare in centro Italia. È il Lazio la regione che mostra l’avanzamento più incisivo, mentre Trento presenta il miglior valore del composito grazie alla buona performance in termini di raccolta differenziata dei rifiuti urbani (75% nel 2017) e numero di imprese registrate Emas.
Con la Legge di Bilancio 2019 è stato previsto un credito di imposta per le imprese che acquistano prodotti riciclati o imballaggi compostabili o riciclati, sono state introdotte misure per il rafforzamento del sistema dei controlli per la tutela della qualità dei prodotti agroalimentari ed è stata normata la vendita diretta dei prodotti agricoli. Inoltre, l’art. 3-bis della Legge n. 12/2019 “Etichettatura alimenti” ha modificato la normativa concernente il luogo di origine o di provenienza dei prodotti alimentari, prevedendo l’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine dei prodotti.
Dal punto di vista della produzione responsabile, l’ASviS ritiene fondamentale accelerare la transizione verso un’economia circolare attraverso l’innovazione dei modelli di produzione delle imprese, anche introducendo incentivi fiscali per agevolare la transizione.
Bisogna inoltre incoraggiare le aziende a misurare e a comunicare l’impatto socio-ambientale dei propri prodotti e rafforzare la normativa di promozione e sostegno nella fase di avvio delle startup innovative e sostenibili.
Sul tema del consumo responsabile, occorre approvare e promuovere la legge nazionale sul Commercio equo e solidale, attivare interventi e incentivi per ridurre gli sprechi nella filiera agro-alimentare e condurre campagne di comunicazione rivolte ai cittadini per educare al consumo consapevole.
Tutti i contenuti della lezione sono tratti da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).