Goal 12 - CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILI

Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo

Appunti

A livello globale l’impronta ecologica cresce a un ritmo maggiore del Pil.

L’Italia registra progressi nell’indice di circolarità della materia e nella percentuale di riciclo dei rifiuti, è costante la diminuzione del consumo di materiale interno per unità di Pil. È il Lazio la regione che mostra l’avanzamento più incisivo.

Accedi per sempre a tutte le lezioni FREE con video ed esercizi spiegati!

Intervista a Gianluca Bufo

Video youtube

Video intervista a Gianluca Bufo, AD di Iren.

Target del Goal 12

Ecco l'elenco dei sotto target del Goal 12 dell'Agenda 2030 ONU:

  1. Dare attuazione al quadro decennale di programmi sul consumo e la produzione sostenibile, con la collaborazione di tutti i paesi e con l’iniziativa dei paesi sviluppati, tenendo conto del grado di sviluppo e delle capacità dei paesi in via di sviluppo
  2. Entro il 2030, raggiungere la gestione sostenibile e l'uso efficiente delle risorse naturali
  3. Entro il 2030, dimezzare lo spreco pro capite globale di rifiuti alimentari nella vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo lungo le filiere di produzione e fornitura, comprese le perdite post-raccolto
  4. Entro il 2020, ottenere la gestione ecocompatibile di sostanze chimiche e di tutti i rifiuti in tutto il loro ciclo di vita, in accordo con i quadri internazionali concordati, e ridurre significativamente il loro rilascio in aria, acqua e suolo, al fine di minimizzare i loro effetti negativi sulla salute umana e l'ambiente
  5. Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo
  6. Incoraggiare le imprese, soprattutto le aziende di grandi dimensioni e transnazionali, ad adottare pratiche sostenibili e integrare le informazioni sulla sostenibilità nelle loro relazioni periodiche
  7. Promuovere pratiche in materia di appalti pubblici che siano sostenibili, in accordo con le politiche e le priorità nazionali
  8. Entro il 2030, fare in modo che le persone abbiano in tutto il mondo le informazioni rilevanti e la consapevolezza in tema di sviluppo sostenibile e stili di vita in armonia con la natura
  9. Sostenere i paesi in via di sviluppo a rafforzare la loro capacità scientifica e tecnologica in modo da andare verso modelli più sostenibili di consumo e di produzione
  10. Sviluppare e applicare strumenti per monitorare gli impatti di sviluppo sostenibile per il turismo sostenibile, che crei posti di lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali
  11. Razionalizzare i sussidi ai combustibili fossili inefficienti che incoraggiano lo spreco, eliminando le distorsioni del mercato, a seconda delle circostanze nazionali, anche attraverso la ristrutturazione fiscale e la graduale eliminazione di quelle sovvenzioni dannose, ove esistenti, in modo da riflettere il loro impatto ambientale, tenendo pienamente conto delle esigenze specifiche e delle condizioni dei paesi in via di sviluppo e riducendo al minimo i possibili effetti negativi sul loro sviluppo in un modo che protegga le comunità povere e quelle colpite.

Situazione mondiale in materia di produzione e consumo

A livello globale, l’impronta ecologica sta crescendo a un tasso più veloce rispetto alla crescita economica o della popolazione.

Nei Paesi ad alto reddito, l’impronta procapite è di 13 volte superiore rispetto a quella dei Paesi a basso reddito.

Sono quasi 100 i Paesi che stanno adottando politiche o misure per promuovere modelli sostenibili di produzione e consumo.

Situazione europea: goal 12

Il Goal 12 è uno dei nove Obiettivi per cui tra il 2010 e il 2017 l'Unione europea ha registrato progressi.

In questo caso, l’indicatore ha un andamento positivo fino al 2016, grazie ai miglioramenti della produttività nell’uso delle risorse e del consumo di materia (+12% tra il 2010 e il 2017) e delle emissioni di CO2 da nuove autovetture.

A partire dal 2016, si registra un leggero peggioramento causato dall’aumento della produzione di rifiuti (esclusi i principali rifiuti minerali), mentre il tasso di riciclo dei rifiuti rimane stabile per tutto l’arco di tempo considerato.

Anche in questo caso, i diversi Paesi dell’Unione presentano andamenti abbastanza simili.

Situazione italiana: goal 12

Il Rapporto ASviS 2019 evidenzia un sensibile miglioramento per quanto riguarda il Goal 12 in Italia, dovuto soprattutto a progressi nell’indice di circolarità della materia e nella percentuale di riciclo dei rifiuti, oltre che alla costante diminuzione del consumo materiale interno per unità di Pil. In altre parole, in Italia si recupera più materia e se ne utilizza meno in rapporto al Pil. 

A livello regionale si evidenzia un diffuso miglioramento, in particolare in centro Italia. È il Lazio la regione che mostra l’avanzamento più incisivo, mentre Trento presenta il miglior valore del composito grazie alla buona performance in termini di raccolta differenziata dei rifiuti urbani (75% nel 2017) e numero di imprese registrate Emas. 

Con la Legge di Bilancio 2019 è stato previsto un credito di imposta per le imprese che acquistano prodotti riciclati o imballaggi compostabili o riciclati, sono state introdotte misure per il rafforzamento del sistema dei controlli per la tutela della qualità dei prodotti agroalimentari ed è stata normata la vendita diretta dei prodotti agricoli. Inoltre, l’art. 3-bis della Legge n. 12/2019 “Etichettatura alimenti” ha modificato la normativa concernente il luogo di origine o di provenienza dei prodotti alimentari, prevedendo l’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine dei prodotti. 

Proposte ASviS per il raggiungimento del Goal 12

Video youtube

Dal punto di vista della produzione responsabile, l’ASviS ritiene fondamentale accelerare la transizione verso un’economia circolare attraverso l’innovazione dei modelli di produzione delle imprese, anche introducendo incentivi fiscali per agevolare la transizione.

Bisogna inoltre incoraggiare le aziende a misurare e a comunicare l’impatto socio-ambientale dei propri prodotti e rafforzare la normativa di promozione e sostegno nella fase di avvio delle startup innovative e sostenibili.

Sul tema del consumo responsabile, occorre approvare e promuovere la legge nazionale sul Commercio equo e solidale, attivare interventi e incentivi per ridurre gli sprechi nella filiera agro-alimentare e condurre campagne di comunicazione rivolte ai cittadini per educare al consumo consapevole.

 

Tutti i contenuti della lezione sono tratti da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).