Prerequisiti per studiare la Seconda Rivoluzione Industriale
Per studiare la Seconda Rivoluzione Industriale è necessario conoscere la Prima Rivoluzione Industriale.
La Seconda Rivoluzione Industriale segna l'inizio di un periodo di progresso e innovazione tra gli ultimi trent’anni dell’Ottocento e il primo Novecento.
La lampadina ne è un simbolo e la società di massa una delle principali conseguenze.
Elettricità, petrolio e motore a scoppio sono tra i simboli della Seconda Rivoluzione Industriale.
Scopri l'impatto di queste invenzioni nei diversi settori produttivi e le conseguenze in ambito sociale, come l'urbanizzazione e la nascita della società di massa.
Per studiare la Seconda Rivoluzione Industriale è necessario conoscere la Prima Rivoluzione Industriale.
Se la Prima Rivoluzione Industriale ha interessato quasi soltanto l'Inghilterra, la Seconda coinvolge l’intero continente.
Lampadina, corrente elettrica, dinamite, acciaio, automobile sono soltanto alcune delle principali invenzioni di questi decenni, ciascuna delle quali trova una propria applicazione nei vari rami industriali. Si crea in questo modo una stretta connessione tra scienza, tecnologia e mondo della produzione. Basti pensare che l’elettricità è impiegata nel settore dei trasporti, in quello delle comunicazioni, nell’ambito chimico-industriale e persino nel settore alimentare per la conservazione degli alimenti.
I progressi industriali determinano anche una nuova e più efficiente produzione: si producono più prodotti, più velocemente, decretando un calo dei prezzi.
Per stampare la mappa mentale che riassume le principali caratteristiche e le dirette conseguenze della Seconda Rivoluzione Industriale vai in fondo alla lezione.
Il 21 ottobre 1879 Thomas Edison brevetta una lampadina con un filamento sottile in carbonio ad alta resistenza elettrica, uno dei traguardi massimi della Seconda Rivoluzione Industriale.
Non si tratta di un'invenzione venuta dal nulla: esistevano lampadine, sicuramente meno efficienti, da circa 50 anni e quella brevettata da Edison rappresenta il perfezionamento di scoperte e prototipi già esistenti.
Edison ha avuto tuttavia il merito di riuscire a commercializzare e diffondere la sua versione della lampadina a incandescenza come soluzione principale. Nelle vesti di imprenditore, Edison crea un’azienda di elettricità che distribuisce e vende lampadine, imponendosi così sul mercato.
Se sei interessato/a all’argomento e vuoi saperne di più sullo scontro che coinvolge Thomas Edison e Nikola Tesla, rispettivamente rappresentanti dell'energia a tensione continua e della corrente alternata, ascolta la puntata del podcast Fottuti Geni su Spotify: “Thomas Alva Edison vs Nikola Tesla”.
Il liberismo entra in crisi proprio con i primi sconvolgimenti della Seconda Rivoluzione Industriale: la produzione aumenta, i prezzi si abbassano e il mercato è sempre più internazionale grazie al miglioramento dei trasporti. Molte imprese faticano a confrontarsi con Paesi con un maggiore progresso tecnologico e in molti settori industriali solo le realtà con maggiori capitali riescono a sopravvivere.
Alcune imprese diventano tuttavia così forti da non avere rivali sul mercato. Il monopolio di cui godono permette loro di essere le uniche a offrire un determinato servizio. Tutto il contrario delle teorie liberiste, che vogliono favorire la concorrenza. Questa crisi del liberismo cambia anche l’atteggiamento degli Stati nei confronti dell’economia.
Ora che le lotte tra le imprese si inaspriscono, e i monopoli rischiano di danneggiare l’operato di aziende di minori dimensioni, i governi statali ritornano sulla scena adottando politiche protezioniste, avvantaggiando le imprese statali a discapito delle straniere.
Allo sviluppo economico e produttivo segue un aumento della popolazione. La maggioranza dei cittadini vive in agglomerati urbani: uomini e donne entrano in rapporto fra loro con maggiore facilità e frequenza, grazie anche alla disponibilità dei mezzi di trasporto e di comunicazione. Nasce la società di massa, i cui componenti, le masse, sono uniformi nell’agire e nel pensare.
Ora che il nuovo contesto economico necessita di ulteriori competenze culturali, il ruolo dell’istruzione acquista maggiore rilievo: l’istruzione elementare diviene pubblica e obbligatoria. Questo progresso culturale è accompagnato da una maggiore diffusione di mezzi di informazione. La facilità con cui il cittadino scolarizzato riesce a informarsi lo porta a interessarsi e a mostrare maggiore partecipazione per la vita politica.
Proprio in questi anni, grazie alla politica giolittiana, si assiste in Italia all’estensione del diritto di voto. Nascono i primi partiti di massa: nelle principali città italiane si fondano sezioni e sedi di partito per fare propaganda politica.
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Spesso inurbamento e urbanizzazione sono utilizzati come sinonimi. Tuttavia ci sono evidenti sfumature di significato. Facciamo chiarezza sui termini:
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