Camillo Benso conte di Cavour

Chi è Camillo Benso, conte di Cavour? In gioventù è un liberale ed è perfino schedato dalle polizie di Piemonte e Austria per le sue attività giudicate sospette. Diventa un importantissimo uomo d’affari piemontese e, quando entra in politica, è uno degli artefici della lotta italiana del Risorgimento che porta all'unità d’Italia nel 1861.

Appunti

Cavour nasce a Torino nel 1810, nel Piemonte allora annesso alla Francia di Napoleone e, per tutta la vita, scriverà e parlerà più fluentemente in francese anziché in Italiano. 

Entra in politica sul finire del 1849 e si contraddistingue per la forza e l’irruenza caratteriale, che non trattiene nemmeno di fronte al re in persona.

Muore giovanissimo, pochi mesi dopo l’unità d’Italia, nel 1861.

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Prerequisiti per studiare Cavour

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Cavour ha idee molto precise e radicate nelle esperienze che ha vissuto fino al suo ingresso in politica, anche attraverso i viaggi compiuti all’estero. Ritiene infatti che ci siano delle vie maestre che possano condurre l’Italia alla liberazione dalla dominazione straniera (Asburgo e Borboni) quali, per esempio:

  • lo sviluppo delle infrastrutture,
  • la creazione di un’economia di libero mercato e
  • l’aumento e l’estensione delle tasse (anche ai ceti borghesi) per sostenere una robustissima spesa pubblica che permetta la crescita e l’ammodernamento del Piemonte, capace in seguito di coinvolgere l’intero territorio nazionale.

 

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Cavour e il re

I rapporti tra il primo ministro Cavour e Vittorio Emanuele II non sono sempre stati idilliaci. Quando quest’ultimo decide di firmare l’armistizio di Villafranca (1859) con gli austriaci, rinunciando a liberare il Regno Lombardo-Veneto, Cavour non esita a infuriarsi con il re in persona, dimettendosi dalla carica di primo ministro, non senza avergli prima dato del traditore e averlo invitato, senza mezzi termini, ad abdicare.

Cavour, nobile o volgare?

Gli avversari politici non hanno mai esitato di fronte alla possibilità di osteggiare la figura, il pensiero e l’azione del ricchissimo e potentissimo Cavour. Non è pertanto difficile scovare le vignette satiriche che lo mettono alla berlina, insistendo molto malignamente sulle sue rotondità e atteggiamenti poco confacenti al rango di un nobile.

Citazione di Cavour

"Non so concepire maggior sventura per un popolo colto che vedere riunito in una sola mano, in mano de’ suoi governanti, il potere civile e il potere religioso".

(“Discorso parlamentare”, 27 marzo 1861)

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