Prerequisiti per studiare Garibaldi
Per studiare Garibaldi è necessario conoscere:
Nato italiano, seppur suddito napoleonico (come Cavour), Garibaldi ha condotto una vita avventurosa e ricca di avvenimenti, dove la politica e, soprattutto, l’arte della guerra occupano un posto di prim’ordine.
In gioventù si guadagna da vivere come marinaio, commerciante, precettore privato e operaio. In età matura combatte e vince moltissime battaglie per la libertà in tutto il mondo, fino a meritarsi il soprannome di Eroe dei due mondi.
Giuseppe Garibaldisi contraddistingue sia sui campi di battaglia, sia nei vari Parlamenti in cui è eletto durante la sua avventurosa vita, per la sua adesione entusiastica agli ideali repubblicani e alle lotte di liberazione dei popoli oppressi in qualunque parte del mondo.
Non abilissimo come uomo di governo, lo è invece come generale e condottiero, tanto di eserciti regolari quanto di corpi di volontari. Unanime il giudizio sulla sua rettitudine e onestà, riconosciuta persino dai nemici e dagli avversari: dovunque ha sempre combattuto per gli ideali di libertà e giustizia cosmopolitica, e mai per denaro.
Per studiare Garibaldi è necessario conoscere:
Nato a Nizza nel 1807, Garibaldi inizia la sua avventurosa vita come marinaio, dove si fa valere e apprezzare per le sue doti.
Dopo il fallimento dei moti di Genova nel 1834, colpito da una condanna a morte, fugge in Brasile. In Sud America si fa notare e progressivamente costruisce la sua meritata fama di combattente idealista e capace, sia per terra, sia per mare.
Il suo nome, tuttavia, è indissolubilmente legato al Risorgimento italiano di cui è indiscusso protagonista. Celeberrima è l’impresa dei Mille con cui, dopo lo sbarco a Marsala, libera il Sud Italia dai Borboni e lo consegna nelle mani del re Vittorio Emanuele II. Nella terza guerra d’Indipendenza, 1866, Garibaldi è ancora protagonista ma, dopo aver messo in difficoltà gli austriaci, il re gli impedisce di prendere la città di Trento. Garibaldi risponde con il famosissimo e laconico telegramma: “Obbedisco”((Dispaccio del 9 agosto 1866, risposta all’ordine del generale La Marmora di ritirarsi dal Tirolo).
Nel 1870-71 presta la sua spada alla Repubblica francese, durante la guerra franco-prussiana, dopo di che si ritira a Caprera, dove muore nel 1882.
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Il soprannome è un omaggio di Garibaldi stesso alla città di Bergamo che offrì più di 170 volontari per la famosissima impresa dei Mille. Partiti tra il 5 e il 6 maggio 1860 da Quarto, vicino a Genova, sbarcano qualche giorno dopo a Marsala per dare il via alla liberazione dell’Italia del Sud dal regime dei Borboni.
Prima di divenire l’eroe indiscusso della liberazione e dell’unità d’Italia, Garibaldi è già famosissimo oltreoceano, grazie alle imprese compiute in svariati Paesi sudamericani, sempre in guerre di liberazione del popolo contro gli oppressori. Questo impegno continuo e coerente fa di Garibaldi un eroe cosmopolita e gli ha meritato l’appellativo di Eroe dei due mondi.
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