Prerequisiti per studiare Dario Fo
Per studiare Dario Fo è necessario conoscere il Premio Nobel.
Scopri la vita e la produzione artistica di Dario Fo, grande uomo di teatro del Novecento, che nel 1997 ha ottenuto il Premio Nobel per la Letteratura.
Dario Fo nasce in provincia di Varese nel 1926, ma si trasferisce presto a Milano, dove frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Brera.
Muove i primi passi nell’ambito teatrale, sperimentando la tecnica dell’improvvisazione: una volta salito sul palco, inventa storie sul momento con una forte vena satirica.
Collabora con la Rai in programmi televisivi e radiofonici, ma finisce spesso nel mirino della censura per i suoi spettacoli di satira politica e sociale.
Con la moglie Franca Rame fonda la compagnia teatrale Dario Fo-Franca Rame; lui nelle vesti di regista e drammaturgo, lei nel ruolo di prima attrice e amministratrice.
Nel 1997 ottiene il Premio Nobel per la Letteratura, con questa motivazione: “seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi".
Muore a Milano nel 2016, a 90 anni, per una crisi respiratoria.
Per studiare Dario Fo è necessario conoscere il Premio Nobel.
Le commedie che Dario Fo produce tra il 1959 e il 1961 presentano la struttura della farsa, genere teatrale basato su personaggi e situazioni stravaganti. Particolare è anche la scelta, databile a fine anni Sessanta, di rifuggire i classici teatri borghesi, recitando in luoghi alternativi quali piazze, fabbriche e case popolari. Questo dice molto del pubblico a cui voleva rivolgersi.
La realizzazione della sua opera più famosa avviene nel 1969: Mistero Buffo, in occasione del quale inventa il Grammelot, una lingua che costituisce un mix tra dialetto padano, neologismi, linguaggio antico e medioevale. Il Grammelot è fatto principalmente di onomatopee e parole prive di significato che riecheggiano ritmo e intonazione di linguaggi esistenti.
L’impegno di Fo non si esaurisce però nella sola produzione artistica: negli anni Settanta e Ottanta è impegnato nell’attivismo politico di sinistra, che tuttavia pagherà caro. Nel 1973 Franca Rame viene rapita da un gruppo di estrema destra, dal quale subisce ogni forma di violenza, come vendetta all’impegno in politica del marito.
Morte accidentale di un anarchico, messa in scena per la prima volta nel 1970 a Varese, è una delle opere di impegno politico di quel periodo: l’opera, una farsa, trae ispirazione dalla morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli. Il titolo è volutamente ironico perché la tesi dello spettacolo è che Pinelli non sia morto per un incidente, ma sia stato ucciso. Il rischio di subire dei processi a motivo della sua messa in scena è però troppo grande: il commediografo si vede costretto a spostare l’ambientazione dell’opera negli Stati Uniti degli anni Venti, facendo in questo modo riferimento a un altro caso di cronaca, privo di implicazioni.
Per stampare la mappa mentale su Dario Fo, vai in fondo alla lezione.
Mistero Buffo è uno spettacolo aperto in cui Dario Fo, unico interprete sulla scena, con le sue improvvisazioni fa rivivere gli episodi della vita di Cristo, descritti non soltanto nelle Sacre Scritture, ma anche nei Vangeli apocrifi e in fonti non ufficiali, in modo grottesco.
Per farlo usa una nuova lingua, il Grammelot, una sorta di dialetto padano, che, accompagnato dalla sua gestualità e dalla sua mimica, risulta fortemente espressivo.
Nel video puoi vedere l'episodio della resurrezione di Lazzaro. Il miracolo si trasforma in uno spettacolo mondano: i presenti, seppur vissuti duemila anni prima di noi, si comportano come se fossero a un concerto, a una rissa fuori da un pub o di fronte a uno spettacolo del circo. Gente che spinge, che affitta sedie per permettere alla platea di godersi lo spettacolo, chi sul momento improvvisa un chiosco street food e, per intrattenere i presenti, vende pesce fritto; chi, maniaco delle scommesse, ne approfitta per puntare tutto sulla non riuscita dell’”esperimento”.
Per Fo la vita assume tratti assurdi, come le sue opere artistiche: nel 1997 scopre di aver vinto il Premio Nobel per la Letteratura mentre viaggia in automobile con Ambra Angiolini per girare una puntata di Milano/Roma, un programma di interviste registrate in macchina sull’autostrada che collega le due città. A comunicargli la notizia è una macchina a fianco, che gli si accosta mostrando il cartello “Hai vinto il Nobel”.
Il premio non era tuttavia da intendersi come un riconoscimento alla scrittura, nel senso più profondo del termine, di Fo, quanto piuttosto come la volontà di riconoscere autorità e dignità alla parola recitata, di cui il commediografo rappresentava il più nobile interprete. Questa interpretazione non ha tuttavia fatto desistere l’opinione pubblica dal rivolgere critiche alla scelta dell’Accademia svedese.
Se da un lato Umberto Eco si è dichiarato contento che fosse stato premiato un autore esterno al mondo accademico tradizionale, dall’altro tuttavia molti letterati non approvarono la nomina, incapaci di vedere il collegamento tra un attore e il Premio Nobel per la Letteratura.
Nel 2014 Dario Fo è stato ospite del programma televisivo Le invasioni barbariche, dove è stato protagonista di un duetto con il cantante Mika, suo grande fan, che ha dichiarato di aver studiato per anni il lavoro di Fo.
Per stampare la mappa con le informazioni principali sulla vita e le opere di Dario Fo, scarica il pdf in bianco e nero qui: