Lotte tra Guelfi e Ghibellini

I Guelfi sono i sostenitori del Papa: l’ordine e i valori che devono regnare nel mondo sono espressi dalla sua autorità e messi in atto dalla Chiesa.

I Ghibellini, invece, sono i sostenitori dell’Imperatore. Solo il potere temporale, lo Stato, ha la capacità di regolare le vicende umane, ordinando ciò che è caotico e assicurando così la convivenza civile a Firenze, in Italia e in tutta Europa.

Appunti

Dante è un sostenitore del Papa, dunque un Guelfo. Ma quando il suo partito prende il potere in Firenze e scaccia in esilio i Ghibellini, anch’esso si divide in due correnti per via di ragioni principalmente economiche: i bianchi e i neri. Dante è un Guelfo bianco ma la sua corrente perde questa lotta intestina e, come gli odiati nemici Ghibellini, anch’egli deve scegliere tra la morte o l’esilio, scegliendo di riparare inizialmente a Bologna.

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Prerequisiti per studiare Guelfi e Ghibellini

Per studiare le lotte tra Guelfi e Ghibellini è necessario conoscere la vita di Dante.

Mappa mentale sulle lotte tra Guelfi e Ghibellini

L’origine di questi due strani nomi, Guelfi e Ghibellini, è incerta e non definitiva, tuttavia alcune interpretazioni sono possibili partendo dall’analisi del conflitto legato alla morte dell’Imperatore Enrico V (1125 d. C.). I Ghibellini prenderebbero il loro nome dal castello di Weibling che appartiene alla casata degli Hohenstaufen, mentre i loro nemici, i Guelfi, assumerebbero il nome dai duchi di Baviera, discendenti da un Welf. 

Tenere bene a mente le distinzioni delle fazioni politiche in lotta nella Firenze del ‘300 non è affatto facile. Fatti aiutare dalla mappa mentale.

L'esilio di Dante

Dante è stanco dell’inutile alleanza che i Guelfi bianchi (di cui fa parte) hanno stretto con i Ghibellini (loro acerrimi nemici) nel tentativo di tornare a Firenze (da cui sono stati entrambi esiliati) per scacciare i Guelfi neri e impadronirsi del potere politico.

Decide pertanto di accantonare la politica (“sì ch’a te fia bello averti fatta parte per te stesso”, Paradiso, XVII, 68-69) dedicandosi alla stesura dell’Inferno. 

Il passo che trovi nella scheda a lato è tratto dal Canto XVII del Paradiso, in cui il suo avo Cacciaguida gli profetizza l'esilio da Firenze. Per stampare la scheda, scarica il pdf qui:

La tomba di Dante

Nonostante Dante sia il più grande poeta italiano, per cui ogni città pagherebbe a peso d’oro la possibilità di accoglierne le spoglie, Firenze non è riuscita a ottenere la restituzione dei resti del suo più illustre cittadino. La tomba di Dante, infatti, si trova nella città di Ravenna presso la Basilica di San Francesco.

Credits Petar Milošević, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Stampa la mappa sulle lotte tra Guelfi e Ghibellini

Se vuoi stampare la mappa con le informazioni principali su guelfi e ghibellini, scarica il pdf in bianco e nero qui: