I segni di interpunzione

La punteggiatura serve per indicare nello scritto le pause che facciamo nel parlato e le intonazioni che vogliamo dare alle nostre frasi.

Scopri in questa lezione i principali segni di interpunzione della lingua italiana e impara a usarli correttamente.

Appunti

Impara a usare correttamente la punteggiatura per dividere le frasi e dare loro la corretta intonazione.

Punto, virgola, due punti e punto e virgola. E ancora punto interrogativo, esclamativo e puntini di sospensione. Cosa sono e quando si usano questi segni di interpunzione?

Scoprirai anche come usare le virgolette, il trattino, le lineette, la sbarretta e le parentesi.

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Prerequisiti per studiare i segni di interpunzione

Per imparare a usare i segni di interpunzione è necessario conoscere:

I principali segni di interpunzione

La punteggiatura non è un optional! Senza di essa, infatti, è molto difficile interpretare correttamente un testo scritto.

Pensa che gli antichi greci scrivevano senza interruzioni di alcun tipo: non c’erano nemmeno gli spazi tra una parola e l’altra! Era la cosiddetta scriptio continua, tutt’altro che comoda da leggere!

Col passare dei secoli, per fortuna, si è affermato l’uso di diversi segni grafici per indicare pause più o meno lunghe e particolari intonazioni espressive da dare alle frasi.

Questo vantaggio ci impone un obbligo: quello di usare bene la punteggiatura, senza sottovalutarne l’importanza. Come? Scoprilo nella scheda a lato che presenta i principali segni di interpunzione. 

Scarica il pdf qui: 

Video sull'invenzione del punto interrogativo

Chi ha inventato il punto di domanda?

Sembra proprio che siano stati i monaci che nel Medioevo hanno copiato e ricopiato tantissimi testi antichi facendoli arrivare fino ai giorni nostri.

Quando dovevano scrivere una frase interrogativa aggiungevano in fondo la sigla qo per far capire che si trattava di una domanda. Qo è infatti l’abbreviazione della parola latina quaestio, che significa proprio domanda.

Col passare del tempo hanno iniziato a scrivere la Q e la O sovrapposte e stilizzate: così la Q si è man mano trasformata in una specie di ricciolo e la O in un punto, dando origine al nostro caro punto interrogativo.

Andare a capo

Quando leggi un testo, ti capiterà di notare che a volte dopo la fine di una frase la successiva non inizia di seguito, ma va a capo.

Con questa espressione si indica il fatto che il segno di interpunzione che chiude la frase precedente è seguito da uno spazio bianco fino alla fine della riga. Il testo riprende alla riga sottostante e questo stacco sottolinea il passaggio da un argomento all'altro. La parte di testo compresa tra due a capo è chiamata capoverso.

La suddivisione di un testo in capoversi facilita la lettura sia dal punto di vista visivo, rendendo la pagina più ordinata, sia per quanto riguarda la struttura del discorso, che risulta scandito in blocchi tematici separati. Quando il filo di un ragionamento si è concluso e si passa a un altro argomento, si va a capo per rendere immediatamente evidente il cambiamento del discorso. 

Virgolette

Le virgolette possono essere alte (“ ”), basse (« ») o apici (‘ ’). Si usano:

  • per delimitare all’inizio e alla fine il discorso diretto;
  • per delimitare una citazione;
  • per evidenziare una o più parole a cui si vuole attribuire un significato particolare, spesso figurato o ironico;
  • per riportare i titoli di giornali;
  • per riferire, accanto a una parola, il suo significato.

Trattino, lineette e sbarretta

Il trattino, le lineette e la sbarretta si assomigliano, ma non sono uguali e hanno funzioni diverse. Scopri come usarli correttamente.

Il trattino si usa:

  • per unire due parole o due parti di un composto (il dizionario latino-italiano, le scale anti-incendio);
  • per indicare la divisione in sillabe di una parola e per andare a capo: in questo caso, nei testi scritti a mano, si può usare il segno = (gram-ma-ti-ca).

Le lineette sono due trattini lunghi che si usano:

  • per delimitare gli incisi, al posto di virgole e parentesi;
  • per delimitare il discorso diretto, al posto delle virgolette.

La sbarretta si usa:

  • per indicare l’alternativa tra due possibilità, come nella formula e/o;
  • per separare gruppi di cifre, per esempio nelle date.

Parentesi e asterischi

Le parentesi possono essere tonde o quadre.

Le parentesi tonde si usano per delimitare gli incisi, come le virgole, oppure per introdurre una spiegazione o un esempio.

Le parentesi quadre si usano raramente, per lo più nella forma [...] per segnalare l’omissione di una parte di testo all’interno di una citazione.

L’omissione di una parola si può indicare anche con tre asterischi consecutivi ***.