Invalsi di italiano anno 2017-2018 - Medie 3° classe

Risolvi la Prova nazionale Invalsi di Italiano del 2018 per la terza classe della scuola secondaria di primo grado. Leggi attentamente il testo e cronometra quanto tempo ci metti per rispondere alle domande. Completa il test del MIUR per prepararti al meglio alla prova Invalsi di Italiano della scuola media, da quest’anno computer based.

Puoi scaricare e stampare la prova. Gli esercizi proposti nella Prova Invalsi sono stati resi interattivi.

Appunti

La Prova nazionale Invalsi per la terza classe della scuola secondaria di primo grado è composta da più parti: una di comprensione del testo, una dedicata al lessico e una di grammatica.

Qui trovi il testo della Prova del 2018, la griglia di correzione e gli esercizi interattivi.

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Testo 1: Demografia. Dove ci porterà l'aumento della popolazione

Secondo l’UNFPA, l’agenzia internazionale dell’ONU per lo sviluppo, il 31 ottobre 2011 è nato l’abitante numero sette miliardi del nostro pianeta. Si tratta di una data simbolica. Non è possibile, infatti, misurare con precisione l’evolvere della popolazione mondiale momento per momento, non disponendo di statistiche affidabili su tutti i Paesi, in particolare quelli in via di sviluppo. Ad ogni modo, l’evento ha stimolato il dibattito sul futuro della popolazione mondiale e sollecitato quesiti come il seguente: nei prossimi decenni il nostro pianeta sarà capace di sfamare, vestire e riscaldare una popolazione ancora più numerosa che mira ad avere standard di vita sempre più elevati?

Prima di azzardare una risposta, ripercorriamo brevemente l’evoluzione della popolazione mondiale. Nei primi millenni di storia dell’umanità la crescita demografica è stata molto lenta: il miliardesimo abitante nacque intorno al 1800 ma bastò solo un altro secolo per toccare quota due miliardi. Nel XX secolo, la crescita demografica è stata inizialmente ancora più rapida e all’inizio degli anni Sessanta la popolazione mondiale ha toccato il suo terzo miliardo. In seguito, ogni 12-13 anni si è avuto un aumento di un ulteriore miliardo, fino ai sette miliardi odierni.

Con l’aumentare della popolazione mondiale è ovviamente cresciuto anche il consumo di energia, ma con modalità ben differenti da un Paese all’altro, legate soprattutto al tenore di vita dei singoli contesti. Attraverso un indicatore come l’impronta ecologica, introdotto da Mathis Wackernagel, ambientalista fondatore dello Human Footprint Institute, è possibile valutare con approssimazione la sostenibilità del consumo di risorse naturali complessivo e da parte di ogni singolo Paese. In sintesi, l’impronta ecologica misura di quanta superficie, in termini di terra e acqua, una popolazione ha bisogno per produrre, con la tecnologia disponibile, le risorse che consuma e per smaltire i rifiuti prodotti.

Basandosi su questo indicatore, l’Ecological Footprint Atlas2010sostiene che, a partire dalla metà degli anni Ottanta, l’umanità sta vivendo al di sopra dei propri mezzi rispetto all’ambiente e che attualmente la domanda annuale di risorse è superiore di un terzo a quanto la Terra riesce a generare ogni anno. Ad oggi, oltre l’80% della popolazione mondiale vive in Paesi che utilizzano più risorse rispetto a quelle disponibili all’interno dei loro confini. Tra questi abbiamo gli Usa, la Cina e l’India, quasi tutti gli stati europei, tutti i Paesi della sponda sud del Mediterraneo e del Medio Oriente. Molti Paesi (loro malgrado) “virtuosi” si trovano, invece, nell’Africa subsahariana e in Sudamerica, cui si aggiungono altre grandi nazioni come il Canada, l’Australia e la Russia, che, pur avendo adottato un modello di sviluppo tutt’altro che sostenibile, dispongono di immense risorse energetiche.

Diamo un rapido sguardo alle tendenze che ci possiamo attendere nei prossimi decenni per la popolazione mondiale e i consumi energetici. Le previsioni demografiche variano a seconda delle diverse ipotesi sulla mortalità e soprattutto sulla natalità. Secondo la United Nations Population Division (vedi grafico), nel 2050 la popolazione mondiale dovrebbe attestarsi sui 9,3 miliardi. La crescita si concentrerà nei Paesi in via di sviluppo (Pvs), in particolare nel continente asiatico, mentre la popolazione dei Paesi a sviluppo avanzato dovrebbe mantenersi quasi stazionaria. Probabilmente gli abitanti del pianeta nel 2100 saranno più di 10 miliardi. La crescita demografica nella seconda metà del XXI secolo dovrebbe perciò rallentare notevolmente, soprattutto grazie alla graduale diminuzione delle nascite nei Pvs.

Per quanto riguarda i consumi energetici, secondo l’International Energy Agency, nel 2010 si è avuta una crescita del 5% nella domanda globale di energia primaria. In base alle previsioni dell’Agenzia, tra il 2010 e il 2035 la domanda di energia crescerà di un terzo. Il 90% dell’incremento sarà determinato da Paesi non appartenenti all’OCSE [Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico], cioè da Paesi in via di sviluppo la cui economia è attualmente in rapida crescita. In particolare la Cina, che è oggi il primo consumatore mondiale di energia ed è destinata in prospettiva a rafforzare il suo primato.

Se ci si basa sulle tendenze attuali di crescita della popolazione e soprattutto dei consumi, il sovrasfruttamento ambientale sembra destinato inevitabilmente a inasprirsi nei prossimi decenni e la risposta alla domanda che ci siamo posti all’inizio non potrà che essere negativa.

 

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Testo 2: L'inserzionista

L’idea gli era venuta un giorno quasi per caso. A chi mai avrebbe lasciato la sua collezione di francobolli messa insieme con tanta pazienza nel corso di una vita? Non aveva moglie né figli né fratelli, a cui consegnare in eredità quel prezioso album. Tanto valeva, ormai che era vecchio, disfarsene e realizzare un po’ di soldi.

Però dai negozianti, che per anni aveva frequentato come compratore, si vergognava adesso di entrare. Non desiderava sembrare in vendita. Perché non ricorrere alle colonne di un quotidiano, che meglio di tutti garantiva l’anonimato?

    «Filatelico anziano cede raccolta commemorativi europei. Telefonare ore pasti...»

Se n’era quasi dimenticato quando, una settimana più tardi, intorno a mezzogiorno squillò il telefono.

Ascoltando quel trillo improvviso fu colto da una strana euforia, rispose quasi con allegria alla voce sconosciuta.

    «Sì, sono io che ho fatto l’annuncio! Dica pure.»

    «Guardi, io il prezzo non l’ho ancora fissato» disse lui cercando di prendere tempo. «Mi lasci il Suo numero e La richiamerò.»

Tornò a tavola, ma il suo pasto solitario fu di nuovo interrotto da una seconda chiamata.

    «Pronto, sì, buongiorno» rispose questa volta con maggiore scioltezza.

Certo non avrebbe mai pensato che tanta gente potesse interessarsi a lui, ma più si facevano vivi i compratori interessati, e più lui capiva di non avere nessuna intenzione di vendere. Il piacere consisteva semmai nel sentirsi richiesto, nella breve trattativa che ne seguiva, e soprattutto in quei trilli prolungati che scuotevano il silenzio di quelle stanze.

In capo a pochi giorni, purtroppo, gli appelli si diradarono fino a spegnersi del tutto. Se la collezione di francobolli non aveva trovato un acquirente era solo perché lui aveva indugiato, dilettandosi a chiacchierare anziché contrattare il valore della merce.

Quelle persone senza volto erano uscite dalla sua vita senza lasciare traccia, come se non fossero mai esistite, indifferenti alla sua sorte com’erano stati un tempo i colleghi d'ufficio.

Una mattina, mentre su una panchina del giardino comunale sfogliava i titoli del giornale, quasi assente e soprapensiero, l’occhio gli cadde sulle colonne fitte di annunci economici. Certo, quando avesse voluto, con una modica spesa avrebbe potuto ritentare l’esperimento, riallacciare il dialogo con tante voci ignote, ma adesso era prematuro, lo avrebbero riconosciuto e mandato al diavolo insieme alla sua collezione.

Ci pensò qualche giorno e poi formulò una nuova inserzione, imitando un linguaggio di cui cominciava ad apprezzare le sfumature.

    «BMW seminuova accessoriata cedo affarone.»

Ecco, con poche centinaia di lire a parola, adesso possedeva anche una macchina.

Il primo fu un giovanotto sbrigativo, pronto ad acquistare la vettura in giornata.

    «Mi dica quanto vuole, le do i soldi sull'unghia...»

    «Mi spiace, l’ho venduta mezz’ora fa.»

Volevano sapere, chiedevano dettagli, anno di immatricolazione, numero di chilometri, anche se non potevano più comperarla, e lui era felice di accontentarli, condividendo alla fine il loro rincrescimento.

    «Sarà per un’altra volta» finiva per congedarsi.

Quasi non usciva più di casa, nemmeno per la solita passeggiata ai giardini, nel timore che suonasse a vuoto il telefono. Chi proponeva scambi, compensi, dilazioni. Chi era laconico e chi era ciarliero. Chi si spazientiva e chi si rassegnava. Mai nella sua vita aveva avuto a disposizione un campionario di umanità così ricco, e la possibilità di influenzarne per breve tempo gli umori.

Ogni volta, la sensazione era di possedere davvero quei beni, e di poterne disporre a suo piacimento. Ora per nulla al mondo avrebbe rinunciato al colloquio con le voci sconosciute, al piacere di tenere in pugno i loro desideri, le loro vanità, i loro capricci. Quelle pareti che avevano ascoltato solo i rintocchi della pendola in anticamera, ora assorbivano fiumi di parole, e persino sussurri, imprecazioni, qualche risata. Quel telefono che era stato muto per anni, suonava come impazzito.

Udendo squillare incessantemente il suo telefono, gli inquilini delle porte accanto dovevano essersi convinti che egli avesse inaugurato un’attività commerciale, poiché lo squadravano, incontrandolo, con grande curiosità. Del resto anche il suo aspetto fisico era cambiato, e qualche timido sorriso gli distendeva la faccia incupita. Ma fu una serenità di breve durata.

La polizia lo trovò, chiamata dai vicini di casa allarmati dal lungo silenzio, senza vita, armadi e cassetti sottosopra.

La sua ultima inserzione era stata: «Vendo brillante inestimabile valore…»

 

Scarica qui il testo del racconto:

Testo 3: Un futuro a idrogeno senza CO2

L’idrogeno non può essere considerato una fonte primaria di energia, in quanto non esistono giacimenti di idrogeno, ma è un “vettore energetico”, ovvero è un buon sistema per accumulare e trasportare energia.

L’idrogeno è un vettore ideale per un sistema energetico “sostenibile”, in quanto:

  • può essere prodotto da una pluralità di fonti, sia fossili che rinnovabili, tra loro intercambiabili e disponibili su larga scala per le generazioni future;
  • può essere impiegato per applicazioni diversificate, dal trasporto alla generazione di energia elettrica, con un impatto ambientale nullo o estremamente ridotto sia a livello locale che globale.

Accanto ai vantaggi, l’introduzione dell’idrogeno presenta ancora numerosi problemi connessi allo sviluppo delle tecnologie necessarie per rendere il suo impiego economico e affidabile. Lo sviluppo di tali tecnologie è oggi al centro dei programmi di ricerca di numerosi paesi.

Uno dei problemi più critici è sicuramente quello della produzione; in prospettiva l’idrogeno si potrà ottenere dall’acqua, a emissioni zero, utilizzando le energie rinnovabili; oggi la soluzione più vicina è rappresentata dai combustibili fossili (estrazione dell’idrogeno a partire da carbone, petrolio e gas naturale) ma il problema da risolvere, in questo caso, è quello della separazione e del confinamento della CO2 prodotta insieme all’idrogeno.

L’idrogeno può essere utilizzato:

  • nei motori a combustione interna. L’idrogeno è un eccellente combustibile e può essere bruciato in un normale motore a combustione interna come accade in alcuni modelli di auto già commercializzati. I rendimenti sono elevati e le emissioni si riducono a vapore acqueo e pochissimi ossidi di azoto;
  • nelle celle a combustibile H. Sono sistemi elettrochimici capaci di convertire l’energia chimica di un combustibile direttamente in energia elettrica con un rendimento nettamente superiore a quello degli impianti convenzionali e senza emissioni di CO2. Le celle a combustibile sono una soluzione già adottata da molte case automobilistiche per la costruzione di prototipi elettrici alimentati a idrogeno. Un’automobile a celle di combustibile produce a bordo l’elettricità necessaria al suo funzionamento, senza emissioni nocive;
  • nelle centrali termoelettriche a idrogeno. I programmi di ricerca e sviluppo della tecnologia consentiranno di costruire impianti che utilizzeranno l’idrogeno per la generazione centralizzata di energia elettrica. Questi impianti, abbinati ad un sistema di separazione e di confinamento della CO2, ad esempio in giacimenti esauriti di petrolio o di metano, permetteranno la produzione di elettricità con un alto rendimento e senza rilascio di anidride carbonica.

Scarica qui il pdf con il testo da stampare:

Griglia prova nazionale anno 2017-2018 - Italiano 3° Media

Hai provato a svolgere la Prova nazionale Invalsi della terza classe della scuola secondaria di primo grado del 2017-2018? Vuoi sapere se hai dato tutte le risposte giuste al test Invalsi di italiano?

Ecco la griglia di correzione con le risposte corrette ai quesiti della prova nazionale del 2018.

Scarica la griglia qui: