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Il bullismo: dall'antichità fino ai giorni nostri

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il latino è una lingua morta, è vero, ma alcuni scrittori antichi hanno parlato di temi attuali ancora oggi. Per esempio? Il bullismo, che esisteva anche 2000 anni fa!

Il bullismo, benché spesso percepito come un fenomeno strettamente contemporaneo legato alle dinamiche sociali odierne, ha radici profonde che risalgono alla letteratura antica. Fedro, con le sue favole, in particolare nella favola "Il lupo e l’agnello" dove il più forte prevale in un quadro che non lascia spazio alla speranza, ne è un esempio emblematico, rivelando come il desiderio di dominare sugli altri e il piacere di esercitare potere siano costanti umane che trascendono i confini temporali.

Nel seguente articolo, vedremo che cos’è il bullismo, quando nasce e due esempi in letteratura che riportano questo fenomeno e come tale concetto sia mutato ed evoluto con il passare del tempo fino ad arrivare ai nostri tempi moderni.

Che cos’è il bullismo?

Per bullismo si intendono tutti quei comportamenti ripetuti ed intenzionali di sistematica prevaricazione, sopruso, intimidazione o aggressione, messe in atto da parte di un bambino/adolescente, definito "bullo" (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro bambino/adolescente percepito come più debole o vulnerabile, la vittima.

Questo comportamento dannoso, che può essere di natura sia fisica che psicologica, può manifestarsi in vari modi, tra cui:

  1. Fisico: include azioni come spintoni, pugni, schiaffi, o altre forme di violenza diretta.
  2. Verbale: si manifesta attraverso insulti, soprannomi offensivi, derisioni, minacce, o altre forme di abuso verbale.
  3. Relazionale: coinvolge l’esclusione sociale, la diffusione di pettegolezzi o voci, o altri comportamenti volti a danneggiare la reputazione o le relazioni sociali della vittima.
  4. Cybernetico o Cyberbullismo: è una forma di bullismo che avviene attraverso dispositivi digitali, come cellulari, computer e tablet, e può includere SMS, app o siti web. Le azioni tipiche sono l’invio di messaggi denigratori, la pubblicazione di informazioni personali o umilianti, o la creazione di siti web o account falsi.

Quando nasce il bullismo?

Il termine bullismo è stato coniato alla fine del Novecento per descrivere un fenomeno che prima non aveva nome. Ma perché si usa proprio la parola bullo per definire chi prende di mira con attacchi fisici o verbali una vittima prescelta?

L’origine del termine è incerta: c’è chi la collega all’inglese bull, ‘toro’, facendo riferimento alla presunta forza del bullo, ma è più probabile che derivi da una parola che significava… "amico intimo"! Sì, hai sentito bene! Sembra che in passato bullo avesse un significato positivo, tanto che ancora oggi in alcune zone del Nord Italia come il Veneto qualcuno lo usa ancora nell’accezione positiva di bravo ragazzo che riscuote successo e ammirazione.

Attenzione però, il bullo non merita alcuna ammirazione! Spesso la "forza" del bullo sta proprio nell’approvazione altrui ed è sufficiente togliergli questo consenso per lasciarlo solo con la sua debolezza. Insomma, sta a te scegliere da che parte stare!

Il bullismo nell’antica Roma: "Lupus et agnus"

Il nome "bullismo" è recente, ma il fenomeno è antico. Soprusi e maltrattamenti nei confronti dei più deboli non sono una novità dei giorni nostri, tanto che se ne può trovare traccia anche nelle Favole di uno scrittore latino vissuto nel I secolo d.C. Si tratta di Fedro, poeta autore di una raccolta di favole in versi che, attraverso le vicende degli animali e dei personaggi protagonisti, avevano lo scopo di offrire al lettore oltre che una piacevole lettura anche un insegnamento morale.

La visione del mondo di Fedro era però pessimistica: la "legge del più forte" non poteva essere messa in discussione e i più deboli erano sempre costretti a subire le prevaricazioni dei "bulli". Lo si capisce chiaramente leggendo la storia del lupo e dell’agnello, che apre il primo dei cinque libri superstiti delle Fabulae.

Nella scheda trovi il testo in latino e la traduzione in italiano: dopo averla letta rifletti sulle parole evidenziate. Ti accorgerai che, anche se sono passati circa 2000 anni, la definizione di bullo di Fedro è ancora tristemente attuale!

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Il bullismo oggi: Wonder

Per fortuna, però, Fedro si sbagliava e i più deboli non sono sempre costretti a subire. Aiutati dalla famiglia e da qualche amico, possono riuscire a farsi accettare e amare da tutti, finendo per essere un esempio di coraggio da imitare anche per chi prima li aveva emarginati. Ce lo insegna la storia di Auggie Pullman, protagonista del film Wonder di Stephen Chbosky (USA 2017), tratto da un romanzo di R.J. Palacio del 2012.

E non pensare che il lieto fine sia solo una "cosa da film"! Rimboccati le maniche e sappi che anche tu puoi dare il tuo contributo, piccolo o grande che sia, nella lotta al bullismo. L’hanno fatto dei ragazzi di 14 anni dell’Istituto Galilei-Costa di Lecce che nel 2016 hanno creato il movimento anti-bullismo MABASTA, segui il loro esempio!