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Il latino ai giorni nostri: i latinismi più usati

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il latino, nonostante sia una lingua classica non più parlata come lingua madre, continua ad avere un’influenza significativa nei giorni nostri, in particolare attraverso una serie di espressioni e termini che sono ancora ampiamente utilizzati. Questa lingua antica, fondamento della cultura romana e base delle lingue romanze moderne, ha lasciato un’eredità duratura che permea diversi aspetti della vita contemporanea.

Nel mondo accademico, legale, scientifico e filosofico, molte espressioni latine sono impiegate regolarmente, mantenendo viva la loro utilità e rilevanza. Queste frasi, che spesso condensano concetti complessi in poche parole, sono utilizzate per la loro precisione e per il peso culturale che portano. Ad esempio, termini come “status quo”, “curriculum vitae” o “ad hoc” sono comunemente usati nel linguaggio quotidiano e professionale per descrivere situazioni, documenti o approcci specifici.

Scopriamone insieme alcune!

Tra agende e monitor

Hai per caso sul banco un’agenda? Ma certo, il diario su cui annoti i tuoi impegni. Ecco un bell’esempio di parola latina che usi ancora oggi. In latino era un gerundivo, un modo verbale usato per esprimere l’idea di “dovere”. Il suo significato era perciò “cose da fare, che devono essere fatte”, proprio quelle che scrivi sulla tua agenda.

È vero, potresti ribattere che ormai anche l’agenda è un oggetto superato, “da museo”. Tra pc, tablet e smartphone cosa farsene di una “vecchia” agenda? E va bene… ma lo sai che anche monitor è una parola latina? Sì, proprio quello che hai davanti agli occhi. In latino era un nome della terza declinazione (monitor, -oris) e indicava il “consigliere, suggeritore”.

Addendi, dividendi e… merende

Starai pensando: “Cosa c’entra la matematica con il latino?”. Ebbene sì, anche studiando le quattro operazioni dovrai fare i conti con parole latine. Addendo e dividendo sono due gerundivi latini che significano rispettivamente “che deve essere aggiunto” e “che deve essere diviso”. Insomma, conoscere l’origine latina di questi termini ti aiuterà persino a fare i compiti di matematica!

E dopo tanto studio ti sarai meritato una bella merenda! Ecco un altro gerundivo latino, dal verbo mereo, che significa proprio “che deve essere meritata”.

Il latino per pagare e… per prelevare al bancomat

Quante volte ti è capitato di trovare la voce extra in un conto da pagare? Si tratta di quei servizi che sono “al di fuori” della tariffa base e proprio questo era il significato dell’avverbio latino. Per fortuna, però, ci sono anche dei servizi di cui puoi usufruire senza sborsare soldi. Dirai quindi che sono gratis, forma contratta dell’ablativo plurale di gratia, -ae.

Ancora non sei convinto che studiare il latino possa servirti a qualcosa? Pensa che nello Stato del Vaticano ti servirà persino per fare un prelievo al bancomat! Sulla prima schermata comparirà infatti la scritta Inserito scidulam quaeso ut faciundam cognoscas rationem, ovvero “Inserisci per favore la scheda per accedere alle operazioni consentite”. A questo punto appariranno tre opzioni: Deductio ex pecunia, il prelievo, Rationum aexequatio, il saldo del conto corrente, e Negotium argentarium, i movimenti bancari. E per concludere il bancomat ti congederà con la scritta Retrahe scidulam depositam invitandoti a ritirare la carta introdotta.

Espressioni latine ancora in uso

Ti è mai capitato di sentir dire non plus ultra per parlare di qualcosa che è il massimo nel suo ambito? O di leggere un post scriptum alla fine di una lettera? O ancora di brindare con un prosit benaugurante?

Speriamo però che non ti capiti mai di cadere in un qui pro quo o di dover esclamare tabula rasa prima di un’interrogazione!

Sugli spalti dello stadio te la prenderai con l’arbitro se non è super partes, ma se alla fine la tua squadra del cuore riuscirà a segnare all’ultimo minuto potrai ben dire che si è salvata in extremis.