I tipi di aggettivi determinativi

Scopri tutti i tipi di aggettivi determinativi in questa lezione.

La loro funzione è aggiungere al nome una determinata precisazione, come l’appartenenza, la posizione nello spazio o la quantità.

Appunti

Gli aggettivi determinativi si distinguono in:

    • possessivi (Gioco a basket con i miei amici.)
    • dimostrativi (Questo computer è di Michele.)
    • indefiniti (Ho visto molti attori famosi a Venezia.)
    • numerali (I tre moschettieri è un romanzo di Dumas.)
    • interrogativi(Quanti giorni ti fermi a Barcellona?)
    • esclamativi(Che bel sole!)

Scopri tutti i tipi di aggettivi determinativi continuando a leggere qui sotto.

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Prerequisiti per studiare gli aggettivi determinativi

Per studiare gli aggettivi determinativi è necessario conoscere:

I possessivi

Gli aggettivi possessivi indicano a chi appartiene la cosa, l’animale o la persona di cui si sta parlando. Studiali nella tabella.

A questi si aggiungono gli aggettivi possessivi altrui invariabile (di altri) e proprio (propri, propria, proprie), che può sostituire suo e loro solo nei casi in cui il possessore sia il soggetto della frase.

Perciò si può usare proprio in frasi come Carlo telefona ai suoi/propri genitori e Marta e Roberta salutano le loro/proprie amiche, ma non è possibile farlo quando il possessore e il soggetto della frase non sono la stessa persona, come negli esempi seguenti: Ho telefonato a Carlo e ai suoi genitori, Ho salutato Marta e le sue amiche. L’aggettivo proprio diventa obbligatorio nelle frasi impersonali, come Ognuno si prenda le proprie responsabilità.

Per saperne di più sugli aggettivi possessivi guarda qui.

I dimostrativi

Gli aggettivi dimostrativi servono a indicare la posizione di qualcuno o qualcosa rispetto a chi parla o a chi ascolta. Si usa:

  • questo (questi, questa, queste) per fare riferimento a oggetti che si trovano vicino a chi parla;
  • quello (quel, quelli, quegli quei, quella, quelle) se invece l’oggetto è lontano sia rispetto al parlante sia rispetto all’ascoltatore.

Gli aggettivi dimostrativi possono essere usati anche per esprimere vicinanza o lontananza nel tempo (quest’anno, quel giorno) e per riferirsi a qualcosa di cui si è parlato in precedenza.

Esiste anche un terzo aggettivo dimostrativo, codesto (codesti, codesta, codeste), che indica un oggetto vicino a chi ascolta, ma si usa molto raramente, per lo più nel linguaggio burocratico.

Rientrano in questa categoria anche gli aggettivi: 

  • stesso (stessi, stessa, stesse) e medesimo (medesimi, medesima, medesime) che hanno il significato di ‘uguale, identico’ (Abbiamo avuto la stessa idea) e che possono essere usati come rafforzativi nel senso di ‘proprio lui, in persona’ (L’idea stessa di incontrarlo mi agita);
  • tale (tali) che può equivalere a ‘quello, simile, siffatto’.

 

Curioso di saperne di più sugli aggettivi dimostrativi? Guarda qui.

Gli indefiniti

Come dice il loro nome, gli aggettivi indefiniti sono quelli che indicano la quantità del nome a cui si riferiscono in modo indefinito e impreciso.

Sono tanti, ma prova a ricordarti almeno quelli più comuni:

  • ogni, qualche, qualunque, qualsiasi e qualsivoglia sono invariabili e accompagnano solo i nomi singolari (Ogni giorno bevo il latte a colazione / Vorrei avere qualche informazione in più);
  • ciascuno e nessuno non hanno il plurale, ma hanno due forme diverse per il maschile e per il femminile. Nessuno non vuole la negazione se precede il verbo, la vuole se lo segue e può essere sostituito da alcuno (Nessuna squadra ha totalizzato 100 punti / La professoressa non ci ha dato nessun/alcun esercizio per domani);
  • molto, poco e tanto sono gli unici aggettivi indefiniti che hanno il grado: molto diventa più al comparativo e moltissimo al superlativo assoluto, poco fa meno e pochissimo e tanto ha solo il superlativo tantissimo (Maria ed io ci conosciamo da tanti anni / Abbiamo poco tempo a disposizione per completare la prova);
  • alcuno, altro, certo, parecchio, vario, troppo, tutto e gli altri aggettivi indefiniti sono variabili e concordano per genere e numero con il nome a cui si riferiscono (Certe volte non ti capisco / Ho finito tutti i compiti).

Interrogativi ed esclamativi

Gli aggettivi che, quale e quanto introducono direttamente o indirettamente domande relative all’identità, alla qualità o alla quantità della cosa, dell’animale o della persona a cui si riferiscono. In questo caso sono usati come aggettivi interrogativi.

Quando invece assumono valore esclamativo, sono detti aggettivi esclamativi.

Osserva gli esempi della tabella a lato per capire meglio la differenza di funzione.

I numerali

Gli aggettivi numerali ci danno informazioni sulla quantità del nome a cui si riferiscono e lo fanno in modo più preciso rispetto agli indefiniti.

Gli aggettivi numerali si distinguono in:

  • numerali cardinali: uno, due, tre…  sono invariabili (tranne uno che ha anche il femminile una). È meglio scriverli in lettere a meno che siano numeri molto grandi, ma bisogna lasciarli in cifre quando si tratta di date. Un esempio? Sara ha compiuto ieri tre anni. Come vedi l’aggettivo cardinale tre si scrive senza accento, ma attento, i suoi composti vanno accentati (ventitré, trentatré…).
  • numerali ordinali: primo, secondo, terzo... concordano con il nome per genere e numero. Li puoi scrivere il lettere (ventitreesimo), in numeri romani (XXIII) o in cifre arabe aggiungendo un pallino in alto a destra dopo il numero (23°).

 

Impara a scriverli correttamente studiando la scheda. Puoi scaricare il pdf qui:

 

Per conoscere tutti gli altri tipi di aggettivi numerali guarda qui.