Le congiunzioni subordinanti

Le congiunzioni subordinanti collegano due proposizioni, una principale o reggente e una secondaria o subordinata. Impara a conoscerne i diversi tipi in questa lezione.

Appunti

Anche tra le frasi esistono rapporti di gerarchia. Le congiunzioni subordinanti servono proprio a questo, a stabilire un rapporto di dipendenza tra una proposizione principale e una secondaria.

Andrò al parco.

Quando avrò finito i compiti.

Che differenza c’è tra queste due frasi? La prima ha senso anche da sola e quindi è la reggente; la seconda invece non “sta in piedi” da sola, ma deve appoggiarsi all’altra che la regge. Il risultato è una frase complessa come Andrò al parco quando avrò finito i compiti dove la congiunzione quando introduce una proposizione subordinata temporale.

Il tipo di rapporto che la congiunzione stabilisce tra la frase principale e la subordinata varia a seconda del significato della congiunzione e può essere temporale, come nell’esempio precedente, ma anche causale, finale, consecutivo

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Prerequisiti per studiare le congiunzioni subordinanti

Per studiare le congiunzioni subordinanti è necessario conoscere la frase complessa.

Congiunzioni subordinanti dichiarative

Le congiunzioni subordinanti dichiarative (che, come…) introducono una proposizione che completa il significato della principale.

Esempio: Giorgio ha detto che verrà a trovarci settimana prossima.

Congiunzioni subordinanti interrogative

Le congiunzioni subordinanti interrogative introducono una domanda indiretta.

A differenza delle proposizioni interrogative dirette che finiscono con il punto di domanda, quelle indirette sono precedute da verbi come chiedere, domandare, sapere e riportano il resoconto di una domanda. Si tratta di congiunzioni come se, quando, come, perché, quanto da non confondere con le corrispondenti condizionali, temporali, causali ecc. uguali nella forma, ma diverse nelle funzione.

Esempio: Non so se Giorgio verrà a trovarci.

Congiunzioni subordinanti temporali

Le congiunzioni subordinanti temporali introducono una proposizione che indica il momento, la circostanza in cui avviene l’azione espressa dalla principale. Sono quando, mentre, finché, prima che, dopo che

Esempio: Giorgio verrà a trovarci quando tornerà dal suo viaggio.

Congiunzioni subordinanti causali

Le congiunzioni subordinanti causali introducono una frase che spiega il motivo per cui l’azione espressa dalla reggente si è verificata. Tra le più comuni ci sono perché, poiché, siccome, dal momento che, visto che

Esempio: Giorgio non è venuto perché ha la febbre.

Congiunzioni subordinanti finali

Le congiunzioni finali come affinché e perché introducono una proposizione subordinata con il verbo al congiuntivo che esprime il fine, lo scopo per cui l’azione della principale è stata compiuta.

Esempio: Giorgio è venuto a trovarci perché potessimo salutarlo prima del viaggio.

Congiunzioni subordinanti consecutive

Le congiunzioni subordinanti consecutive introducono una proposizione che esprime la conseguenza dell’azione indicata dalla principale. Sono cosicché, tanto che, in modo che, al punto che

Esempio: Giorgio è influenzato al punto che non è potuto venire.

Congiunzioni subordinanti concessive

Le congiunzioni subordinanti concessive introducono una proposizione che indica una circostanza nonostante la quale l’azione espressa dalla reggente è avvenuta. Ecco alcune delle congiunzioni concessive più comuni: sebbene, nonostante, benché, anche se, per quanto

Esempio: Giorgio è venuto nonostante avesse la febbre.

Congiunzioni subordinanti condizionali

Le congiunzioni subordinanti condizionali introducono una frase che indica la condizione necessaria perché l’azione espressa dalla principale si verifichi. Sono se, qualora, purché, a patto che

Esempio: Giorgio sarebbe venuto se non avesse avuto la febbre.