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Le esclamazioni: cosa sono e come si fa l'analisi grammaticale

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

L’esclamazione è una parte del discorso invariabile che permette di esprimere stupore, gioia, dolore, disappunto, paura… È isolata rispetto al resto della frase e ha un significato autonomo, che può assumere sfumature diverse a seconda del tono di voce e del contesto.

Scopri la differenza fra i tre tipi di esclamazioni in questa lezione!

Cosa sono le esclamazioni

Le esclamazioni sono chiamate anche interiezioni e sono utili per esprimere una sensazione che di solito è improvvisa. Può essere una sensazione di gioia, di sorpresa, di dolore o anche di noia.

Le esclamazioni non cambiano mai e per questo rientrano nelle parti invariabili del discorso, di solito seguite dal punto esclamativo.

Possono essere di tre diverse tipologie:

  • esclamazioni proprie
  • esclamazioni improprie
  • locuzioni esclamative

L’esclamazione, detta anche interiezione, è una parte del discorso invariabile che esprime stati d’animo come il dolore, lo stupore, la gioia, il disappunto…

Può essere di diverso tipo, continua a leggere per scoprirne di più!

Esclamazioni proprie, improprie e locuzioni esclamative

A seconda della loro forma le esclamazioni possono essere:

  • proprie: suoni associati a determinati stati d’animo. Esempi: ah, ahi, ahimè, eh, ehi, ih, oh, ohi, ohibò, uh… Le hai già incontrate quando hai studiato le funzioni della h.
  • improprie: aggettivi, avverbi, nomi e in generale altre parti del discorso usate con valore esclamativo. Esempi: bravo! Bene! Forza! Peccato! Accidenti! Zitto!
  • locuzioni esclamative: due o più parole che nel loro insieme hanno il valore di interiezione. Esempi: Al ladro! Povero me! Per amor del cielo! Al fuoco!

Quali sono le esclamazioni proprie

Le esclamazioni proprie sono parole usate solo come interiezioni.

Esempi: ah, ahi, ahimè, eh, ehi, ehilà, ehm, oh, ohi, ohibò, mah, uffa…

Come vedi, molte si scrivono con la H, ma attento a non fare confusione con le voci del verbo avere io ho, tu hai ed egli ha, che la H la vogliono all’inizio.

Alcune di queste esclamazioni possono essere usate con significati diversi a seconda del contesto. Per esempio, in una frase come Ah, che tristezza! l’esclamazione propria ah esprime dolore, mentre se dici Ah, sei tu! la stessa esclamazione indica il tuo stupore.

Tutte queste parole le usiamo soltanto quando stiamo esclamando qualcosa e non hanno un senso se non all’interno di una frase in cui esprimiamo delle emozioni.

Quali sono le esclamazioni improprie

Si parla di esclamazioni improprie quando altre parti del discorso (nomi, aggettivi, verbi, avverbi) sono usate con valore esclamativo.

Esempi: forza, bravo, dai, bene, peccato, zitto, basta, fuori…

Immagina di aver fatto tutti i compiti e di sentire qualcuno che ti dice “bravo!”. Nonostante si tratti di un aggettivo, è usato in questa parte della frase come una esclamazione.

Le parole usate come esclamazioni improprie hanno anche un altro significato, ma vengono comunque utilizzate per esclamare qualcosa ed hanno quindi un valore esclamativo.

Cosa sono le locuzioni esclamative

Le locuzioni esclamative sono formate da gruppi di parole o da vere e proprie frasi che nel loro insieme hanno funzione esclamativa.

Esempi: al fuoco, al ladro, povero me, neanche per sogno, per amor del cielo…

Le esclamazioni e le onomatopee: qual è la differenza

Le onomatopee sono espressioni che riproducono suoni, rumori, versi come bang, din don, miao, splash, tic tac…

Sono simili alle esclamazioni perché contribuiscono a dare espressività al discorso e non hanno alcuna funzione sintattica all’interno della frase.

Ti capiterà di incontrarle spesso nei fumetti, ma possono anche dare origine a verbi e nomi di uso comune come miagolare (da miao) e ticchettio (da tic tac).

L’analisi grammaticale delle esclamazioni

Le esclamazioni sono molto semplici da analizzare nell’analisi grammaticale. Infatti, è necessario innanzitutto identificare se si tratta di una esclamazione propria, impropria o di una locuzione esclamativa. Puoi esercitarti a riconoscerle con gli esempi che ti abbiamo mostrato prima!

Qui puoi trovare una mappa che ti aiuterà a ricordare come svolgerla:

Se vuoi stampare la scheda per tenerla sempre con te, invece, puoi farlo da qui:

Scarica PDF

Sarebbe possibile anche indicare la specie dell’esclamazione o interiezione: ciò che distingue le esclamazioni, oltre alla loro tipologia, è anche l’emozione ad essa associata. Quindi, potremmo avere delle esclamazioni proprie che però indicano due elementi diversi a seconda del contesto in cui sono inserite.

Ad esempio:

  • Ah, come sono contento! = esclamazione propria di gioia
  • Ah, che stanchezza! = esclamazione propria di fastidio

Prova ad esercitarti con le esclamazioni che senti più di frequente e usa la mappa mentale per allenarti!

Video della mappa mentale sull’esclamazione

Per ricordare più facilmente le esclamazioni, prova a guardare il nostro video!