Curiosità sui pronomi personali ed errori da evitare

Vuoi saperne di più sui pronomi personali? Scoprirai anche qualche trucco utile per evitare gli errori più frequenti.

Appunti

Hai già studiato i pronomi personali, ma c'è ancora qualcosa da scoprire sul loro conto.

È facile confonderli con altre parti del discorso, ma con un po' di attenzione e di allenamento riconoscere le particelle pronominali sarà un gioco da ragazzi. 

Fai attenzione a usare correttamente il pronome gli e a non dire mai "a me mi".

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Prerequisiti per approfondire i pronomi personali

Per approfondire la conoscenza dei pronomi personali ed evitare errori è necessario conoscere le forme e le funzioni dei pronomi personali.

Particolarità dei pronomi personali soggetto

In italiano il pronome personale con funzione di soggetto non è obbligatorio

Perciò devi usarlo solo quando vuoi mettere in evidenza chi compie l’azione (Puoi pensare tu al rinfresco?) o per evitare possibili confusioni a proposito del significato della frase (Penso che tu/lui abbia ragione).

Ci sono dei casi in cui i pronomi soggetto di prima e seconda persona singolare si comportano in modo strano e al posto di io e tu bisogna usare me e te, le forme dei pronomi complemento. Questo avviene:

  • nei paragoni: Valeria è alta come me
  • nelle esclamazioniPovero me! Questa stranezza si spiega risalendo alle origini dell’italiano: in latino, infatti, era l’accusativo il caso usato nelle esclamazioni, corrispondente al nostro complemento oggetto.

Non fare confusione con i pronomi personali

Quando hai a che fare con i pronomi personali non fare confusione:

  • tra le forme deboli lo, gli, la e le e gli articoli determinativi: il trucco per non sbagliare è ricordarsi che gli articoli si trovano davanti al nome, mentre i pronomi lo sostituiscono

Le (articolo) alunne ascoltano la professoressa e le (pronome “a lei”) chiedono chiarimenti.

  • tra le particelle pronominali ci e vi e gli avverbi di luogo

I nostri insegnanti ci (pronome “a noi”) hanno portato in gita a Roma. Amo questa città e ci (avverbio “lì”) vado spesso.

Ci, inoltre, può essere anche un pronome dimostrativo con il significato di “a ciò, di ciò, in ciò…” (Ci penso).

  • tra la particella pronominale ne e l’avverbio di luogo che significa “da qui, da lì”

Sono venuto alla festa di Laura, perché ne (pronome “di lei”) conosco bene i genitori, ma ora me ne (avverbio “da qui”) devo andare.

Ne è anche un pronome dimostrativo che significa “di ciò, di questo” (Ne parliamo dopo).

Il pronome personale "gli"

Non utilizzare mai il pronome gli maschile singolare al posto di le e loro.

  • Se dici Gli telefono vuol dire che il destinatario della chiamata è un maschio.
  • Se dici Le telefono è una femmina.
  • Se invece si tratta di più persone devi dire Telefono loro.

Non si dice "a me mi"

Se dici A me mi piace il cioccolato o A lui non dargli retta stai commettendo l’errore di ripetere due volte la stessa cosa, usando prima la forma forte e poi quella debole del pronome personale.

Dovrai quindi scegliere se dire A me piace il cioccolato o Mi piace il cioccolato, A lui non dare retta o Non dargli retta, utilizzando una sola delle due forme del pronome.