Prerequisiti per studiare i pronomi personali
Per studiare i pronomi personali è necessario conoscere:
- la funzione del soggetto;
- la funzione dei complementi diretti e indiretti.
I pronomi personali indicano le persone o le cose che agiscono nella frase. Scopri le diverse forme da usare come soggetto e come complemento.
I pronomi personali all’interno della frase possono occupare il posto del soggetto o di un complemento.
In generale possono essere riferiti a chi parla (prima persona), a chi ascolta (seconda persona) o alle persone o cose di cui si parla (terza persona).
Scopri in questa lezione tutte le forme e le funzioni che i pronomi personali possono assumere.
Per studiare i pronomi personali è necessario conoscere:
I pronomi personali soggetto corrispondono alle sei persone del verbo: studiali tutti in questa tabella.
Come vedi, i pronomi personali soggetto di prima e seconda persona, sia al singolare sia al plurale, hanno una sola forma.
La situazione si complica invece con la terza persona:
Per saperne di più sugli usi particolari dei pronomi personali soggetto guarda qui.
I pronomi personali possono anche ricoprire funzioni diverse dal soggetto all’interno di una frase. In tutti questi casi, si parla di pronomi personali complemento che hanno forme diverse rispetto ai pronomi personali soggetto. Studiale nella tabella.
I pronomi personali complemento possono avere la funzione di:
In entrambi i casi, i pronomi complemento possono avere due forme:
Per saperne di più sui pronomi personali e gli errori da evitare guarda qui.
Le particelle pronominali mi, ti, si, ci e vi sono usate anche come forme riflessive. In questo caso riflettono sul soggetto l’azione da esso compiuta.
Io mi vesto, tu ti vesti, egli si veste, noi ci vestiamo, voi vi vestite, essi si vestono.
Con la stessa funzione puoi usare anche le forme toniche dei pronomi personali, spesso rafforzate dall’aggettivo stesso o medesimo. Quando il pronome personale riflessivo di terza persona sé è seguito da stesso, è meglio scriverlo senza accento, come nella frase Il narcisista adora se stesso.
Le particelle pronominali possono trovarsi:
Ti penso.
Se lo ascoltassi, capiresti.
Mi daresti una mano?
Chiamalo!
Quando possiamo vederci?
Sentitosi coivolto, espresse il suo parere.
Vedendoli, si riempì di gioia.
Con gli imperativi tronchi la consonante iniziale del pronome si raddoppia.
Esempi:
Dammi ascolto!
Dicci la verità!
Fatti da parte!
Stammi vicino!
Le particelle pronominali possono combinarsi fra loro e essere usate a coppie. Quando però mi, ti, si, ci e vi sono seguite da lo, la, li, le e ne, la I finale diventa E, trasformandole in me, te, se, ce e ve.
Esempi:
Salutamelo! (= saluta lui per me, da parte mia)
Te lo chiedo per favore. (= chiedo questo a te)
Se le va a cercare. (= va a cercarsi le grane da solo)
Ve li chiamo. (= chiamo loro per voi)
E gli? Unendosi agli altri pronomi personali forma glielo, gliela, glieli, gliele e gliene.
Esempio: Ho fatto la torta per il compleanno del nonno: gliela porterò oggi pomeriggio. (= porterò a lui la torta)
Attento però a non confondere glielo con gliel'ho: se lo scrivi con l'apostrofo seguito dalla H il pronome precede la prima persona singolare dell'ausiliare avere!
Esempio: Gliel'ho già detto ieri, ma per sicurezza glielo ricordo anche oggi.
Per non fare confusione con alcuni usi particolari delle particelle pronominali stampa la scheda. Scarica il pdf qui: