I verbi fraseologici e l'aspetto del verbo

L’aspetto del verbo dà informazioni sullo svolgimento dell'azione. Non è espresso attraverso una desinenza, ma tramite la scelta di alcuni tempi verbali o l'utilizzo di verbi fraseologici oppure alterati.

Appunti

I verbi fraseologici sono chiamati anche aspettuali perché sono una delle modalità attraverso cui si può esprimere l'aspetto del verbo.

Così è possibile capire se l’azione è momentanea o duratura, se è appena iniziata, se è in corso o se si è conclusa.

Anche gli alterati verbali, formati con l'utilizzo di suffissi, possono attribuire al verbo un aspetto diverso.

Scopri di più in questa lezione.

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Prerequisiti per studiare i verbi fraseologici e l'aspetto del verbo

Per studiare i verbi fraseologici e l'aspetto del verbo è necessario conoscere: 

L’aspetto del verbo

Il verbo ha anche un aspetto: a differenza del modo e del tempo non è espresso da desinenze specifiche, ma attraverso:

  • la scelta di tempi particolari come il presente (aspetto durativo), l’imperfetto (aspetto imperfettivo: l’azione si sta svolgendo) e il passato remoto (aspetto perfettivo: l’azione è conclusa);
  • l’utilizzo di verbi fraseologici o aspettuali;
  • l’utilizzo di alterati verbali costruiti con l’aggiunta di suffissi che modificano la connotazione del verbo.

 

L’aspetto del verbo ti dice se l’azione è momentanea o duratura e ti informa sul suo svolgimento, facendoti capire se è appena iniziata, se è in corso o se si è conclusa.

Osserva gli esempi nella tabella per capire meglio cos’è l’aspetto del verbo.

Esempi di verbi fraseologici

I verbi fraseologici, unendosi a un altro verbo, lo aiutano a precisare il suo aspetto, dando l’idea di inizio, fine, imminenza, ripetizione… Per questo sono detti anche verbi aspettuali.

Se precedono un infinito si collegano ad esso tramite una preposizione semplice (Comincia a piovere - Il sole sta per tramontare - Ho provato ad aiutarti), se invece il verbo che segue è al gerundio indicano un’azione di una certa durata in corso mentre si parla (Sto facendo i compiti - Sto guardando la TV - Sto cenando).

Gli alterati verbali

Ci sono verbi che non si accontentano dei soli tema e desinenza, ma si fanno aiutare da prefissi e suffissi per assumere un significato particolare.

Se davanti al verbo partire, per esempio, aggiungi il prefisso ri-, ottieni il verbo derivato ripartire.

I suffissi, invece, possono modificare l’aspetto del verbo formando i cosiddetti alterati verbali, che esprimono un’azione caratterizzata di volta in volta da continuità, ripetizione, attenuazione...Partendo dal verbo parlare, per esempio, si può ottenere l’alterato parlottare, come sono alterati anche i verbi giocherellare, canticchiare e tagliuzzare.