L'infinito indica genericamente un’azione o uno stato, senza specificarne il soggetto.
Nelle frasi indipendenti ha funzione di verbo quando esprime:
ordini o divieti: si usa infatti nelle istruzioni e, come sai, per formare la seconda persona singolare dell’imperativo negativo (Montare a neve le uova. Non piangere);
esclamazioni o dubbi (Averlo saputo prima! Che dire?);
narrazioni e descrizioni introdotte dall’avverbio ecco (Ecco il primo classificato tagliare il traguardo).
Nelle frasi subordinate, invece, l’infinito presente indica un’azione contemporanea rispetto a quella della reggente, il passato un fatto anteriore (Lucia dice di cantare bene; Lucia dice di aver cantato bene).
L’infinito può essere usato anche in funzione di nome e in questo caso si chiama infinito sostantivato: a volte è preceduto dall’articolo o da una preposizione articolata (Il fumare è un vizio pericoloso. Il talento dello scrivere va coltivato), altre volte è accompagnato da un aggettivo o da un avverbio (Questo chiacchierare continuamente disturba la lezione), altre ancora è usato da solo (Leggere è uno dei miei hobby).
La coniugazione dell’infinito
L’infinito ha un tempo semplice, il presente, e un tempo composto, il passato.
Per formare il passivo basta usare l’infinito presente e passato del verbo essere seguito dal participio passato del verbo da coniugare.
Nel caso dei verbi riflessivi, infine, devi ricordarti di aggiungere in fondo al verbo la particella pronominale si: per l’infinito presente si attacca in fondo, per l’infinito passato invece va unita all’ausiliare essere.
Studia la coniugazione attiva, passiva e riflessiva dell’infinito nella scheda.
Il participio è il modo che “partecipa” della natura del verbo, del nome e dell’aggettivo. Per questo, a differenza dell’infinito e del gerundio, ha un numero (singolare o plurale) e ha anche un genere (maschile o femminile).
Il participio presente è usato per lo più come aggettivo o come nome e si coniuga come un aggettivo della seconda classe con due sole uscite, una in -e per il singolare e una in -i per il plurale (Il grillo parlante è un personaggio di Pinocchio. I cantanti si stanno esibendo sul palco).
Il participio passato si declina invece come un aggettivo della prima classe a quattro uscite (parlato, parlata, parlati, parlate) e si usa:
per formare i tempi composti di tutti i verbi preceduto dall’ausiliare (Ho parlato con Stefano ieri);
come aggettivo (Le lingue parlate nel mondo sono circa 7000);
come nome (Ci sono differenze tra lo scritto e il parlato);
come verbo nelle proposizioni subordinate implicite (Lucia, una volta parlato con Stefano, capì al volo la situazione).
La coniugazione del participio
Scopri la coniugazione del participio presente e passato delle tre coniugazioni.
Il participio presente ha valore attivo: amante è chi compie l’azione di amare, nascente è chi nasce e divertente è ciò che diverte.
Il participio passato, invece, ha valore passivo nei verbi transitivi (amato è chi viene amato), attivo in quelli intransitivi (nato è colui che è nato).
I verbi riflessivi formano il participio aggiungendo le particelle pronominali mi, ti, si, ci e vi in fondo al participio passato del verbo attivo (Carlotta, truccatasi e pettinatasi, andò alla festa)
Scarica la scheda per imparare a coniugare correttamente il participio:
Il gerundio è un modo indefinito che si usa nelle frasi dipendenti per indicare un rapporto di causa, tempo, modo o mezzo rispetto all’azione espressa nella frase reggente.
Il gerundio presente esprime un’azione contemporanea a quella della principale (Andando a scuola, ho incontrato Giovanna).
Il gerundio passato indica invece anteriorità rispetto alla frase principale (Essendo andato a scuola, ho imparato a leggere e a scrivere).
Il gerundio presente può essere anche preceduto dai verbi stare e andare insieme ai quali forma un verbo fraseologico che indica un’azione in corso di svolgimento (Sto andando a scuola. Andrea va imparando)
Il gerundio presente di alcuni verbi, infine, viene usato come sostantivo con il significato di colui che deve o sta per fare qualcosa: il cresimando è chi sta per fare la Cresima, il laureando è chi deve laurearsi, il dottorando chi sta per conseguire il dottorato e così via…
La coniugazione del gerundio
Scopri come coniugare il gerundio attivo e passivo dei verbi in -are, -ere e -ire.
Per i verbi riflessivi ricordati che la particella pronominale si attacca in fondo al verbo nel gerundio presente, mentre si unisce all’ausiliare essere nel gerundio passato.