Salta al contenuto

Il condizionale: usi e coniugazioni

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

In questa lezione impareremo che cos’è il modo condizionale ed esploreremo le diverse coniugazioni di questo tempo verbale e scopriremo come e quando utilizzarle correttamente. Si tratta di un modo verbale che spesso è utilizzato erroneamente, ma non sarà questo il caso: grazie ai nostri trucchi e consigli potrai capire come utilizzarlo e quale tempo scegliere, ma soprattutto come coniugarlo al meglio!

Pronti? Cominciamo!

Il modo condizionale: cos’è e quando si usa

Il modo condizionale si usa solo a determinate “condizioni”: un modo finito con due tempi, uno semplice (presente) e uno composto (passato).

Si usa per indicare azioni realizzabili solo a condizione che si verifichino determinate premesse. Spesso infatti è accompagnato da una proposizione al congiuntivo che esprime proprio la condizione da cui dipende l’avverarsi o meno dell’azione indicata dal condizionale.

Il modo condizionale è una forma verbale che viene utilizzata per esprimere situazioni ipotetiche, desideri, richieste, suggerimenti o consigli. In italiano, il condizionale ha due tempi: il condizionale presente e il condizionale passato.

Il condizionale presente si utilizza per esprimere un’azione possibile o ipotetica, un consiglio, un desiderio, una richiesta educata o una possibilità incerta. Esempio:

“Se avessi più tempo, leggerei un libro.”
“Potresti passarmi il sale, per favore?”

Il condizionale passato è usato per esprimere un’azione che sarebbe potuta accadere in passato ma che non si è verificata. Si forma utilizzando l’ausiliare “avere” o “essere” al condizionale presente, seguito dal participio passato del verbo. Esempio:

“Se avessi studiato, avrei superato l’esame.”

Ma non preoccuparti, adesso li vedremo molto più nel dettaglio!

Il condizionale usato da solo

Nelle frasi indipendenti il condizionale può essere usato da solo per esprimere:

  • un desiderio (Vorrei andare a Parigi);
  • una richiesta cortese (Vorrei un panino, per favore);
  • un consiglio o un ordine gentile (Dovresti portarti avanti con lo studio);
  • dubbio, incredulità o meraviglia (Dovrebbe nevicare anche a Roma oggi).

Il condizionale nel periodo ipotetico

Di solito il condizionale si usa per esprimere azioni la cui realizzazione è sottoposta al verificarsi di determinate condizioni. Per fare questo la frase al condizionale (apodosi) è accompagnata da un’altra proposizione, spesso introdotta da “se” e con il verbo al congiuntivo (proposizione condizionale o protasi), insieme alla quale forma il cosiddetto periodo ipotetico.

Il condizionale dipendente della posteriorità

Il condizionale può essere usato nelle frasi dipendenti per esprimere l’idea di futuro nel passato.

Esempio: Credevo che Daniele sarebbe venuto alla festa.

Come vedi nella tabella, a differenza del congiuntivo trapassato e del congiuntivo imperfetto che indicano rispettivamente anteriorità e contemporaneità rispetto alla frase principale al passato, il condizionale passato va usato quando si vuole esprimere posteriorità rispetto alla reggente.

I due tempi del condizionale

Il condizionale è un modo finito che si usa:

  • al presente per esprimere eventi che potrebbero verificarsi a condizione che si realizzino determinate premesse (Se fossi libero, verrei con voi in montagna);
  • al passato per parlare di desideri che non si sono avverati (Se fossi stato libero, sarei venuto con voi in montagna).

Come vedi, la condizione da cui dipende l’avverarsi o meno del desiderio si esprime nella maggior parte dei casi al modo congiuntivo e comunque mai al condizionale. Attento quindi a non commettere brutti errori usando il condizionale nella frase subordinata introdotta da se.

Il condizionale, inoltre, è il modo della cortesia (Vorrei un caffè, per favore) e dell’incertezza (Marco dovrebbe arrivare a momenti).

Il futuro nel passato

Il condizionale si usa anche per esprimere l’idea di futuro nel passato.

Esempio: Sapevo che mi avresti aiutato.

In questo caso, come vedi, il condizionale passato indica un’azione posteriore rispetto all’evento ambientato nel passato espresso dall’imperfetto sapevo.

La coniugazione attiva del condizionale

Ora che conosci gli usi del condizionale presente e passato, studiane la coniugazione seguendo il modello dei verbi parlare, credere, partire, essere e avere.

Puoi scaricare i pdf da stampare qui:

Scarica PDF

Scarica PDF

Scarica PDF

La coniugazione passiva del condizionale

Anche il condizionale dei verbi transitivi può avere forma passiva. Studia la coniugazione nella scheda a lato e ricordati che il passivo si forma sempre con l’ausiliare essere.

Scarica il pdf qui:

Scarica PDF

La coniugazione riflessiva del condizionale

Impara a coniugare anche i verbi riflessivi al condizionale presente e passato seguendo i verbi-modello delle tre coniugazioni.

Scarica la scheda qui:

Scarica PDF