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Tutto sul Covid: il virus SARS-Cov-2

Terry Costanzo

Terry Costanzo

DOCENTE DI SCIENZE

Nata a Prato nel 1975, ha frequentato il liceo linguistico Carlo Livi di Prato perché grande amante delle lingue, passione che le è rimasta anche se in quinta liceo è stata folgorata dalla chimica. È quindi approdata all'Università di Farmacia a Firenze Rifredi, corso di laurea Chimica e Tecnologia Farmaceutica(CTF). Dopo anni di grande sacrificio ed impegno, terminati gli stud, è arrivata a Milano ed ha lavorato presso un’ azienda chimica occupandosi di ricerca clinica con il ruolo di CRA. Si è occupata di sperimentazioni cliniche e ha imparato tantissime cose sulla ricerca e sul mondo farmaceutico in genere. Collabora da ormai 9 anni con l'Istituto Montini, che le dà la possibilità di entrare in contatto con i giovani e di tenersi sempre aggiornata.

L’emergenza globale scatenata dal virus SARS-CoV-2, responsabile della malattia che noi tutti conosciamo come COVID-19, ha segnato un punto di svolta nella storia recente, incidendo profondamente su aspetti sanitari, economici e sociali in tutto il mondo.

Originato alla fine del 2019, questo patogeno ha risvegliato l’attenzione della comunità scientifica e pubblica, portando a un enorme studio per comprendere la sua natura, le modalità di trasmissione e le possibili strategie di contenimento.

Descrizione del virus SARS-Cov-2

Il virus SARS-CoV-2 è stato identificato come portatore di COVID-19 (da CO per “corona”, VI per “virus”, D per “disease” e 19 per l’anno in cui si è manifestata) e appartiene al genere Betacoronavirus.

Partendo dallo strato più esterno e procedendo via via verso l’interno del virus, è possibile notare diverse componenti del SARS-CoV-2:

  • GLICOPROTEINA S “Spike” è una protuberanza di circa 20 nm che spunta dalla superficie del virus;
  • PROTEINA M di membrana che attraversa il rivestimento interagendo con RNA-proteina all’interno del virus;
  • DIMERO EMOAGGLUTININA ESTERASI (HE) è una proteina che riveste il virus più piccola della glicoproteina S, ma non meno importante per le sue funzioni infettive;
  • PROTEINA E agisce insieme alla glicoproteina S per aiutare il virus ad agganciarsi alla cellula ospite;
  • NEUROPILINA-1 (NRP1) è un recettore scoperto in seguito a ulteriori ricerche sul virus che probabilmente è il responsabile della rapida diffusione di questo virus nelle cellule umane;
  • ENVELOPE è il rivestimento che il virus eredita dalla cellula ospite;
  • RNA a filamento singolo e polarità positiva di taglia grande che origina sette proteine (tra cui la proteina N che aumenta la sua stabilità della cellula ospite).

La proteina Spike

La glicoproteina S “spike” è una protuberanza di circa 20 nm che spunta dalla superficie del virus. Tre glicoproteine S unite tra loro formano i trimeri, molecole che danno il tipico aspetto di corona al virione, ovvero la forma esterna completa e infettiva di un virus.

È proprio questa proteina a differenziare il nuovo coronavirus da quello della Sars. Infatti, SARS-CoV-2 è in grado di legare il suo recettore ACE 2 alle cellule dei capillari dei polmoni. Per sviluppare nuovi farmaci capaci di prevenire la malattia, è necessario comprendere la struttura della proteina.

La proteina S si divide in due parti:

  • la S1 è munita di tutto ciò che serve al virus per legarsi alla cellula ospite aderendo al recettore ACE2;
  • la S2 consente l’ingresso del virus nella cellula ospite.

Una molecola capace di impedire il legame tra la proteina S e il recettore ACE2 potrebbe prevenire l’infezione da coronavirus.

Le tecniche che permettono di vedere le strutture delle proteine utilizzano i raggi x (cristallografia a raggi x) oppure utilizzano lenti sofisticate che focalizzano la densità elettronica della molecola (criomicroscopia elettronica).

I sintomi del Covid-19

Il virus che causa COVID-19 viene trasmesso attraverso le goccioline prodotte dalle persone infette quando tossiscono, starnutiscono o espirano (droplets). Queste goccioline sono troppo pesanti per restare sospese nell’aria e si depositano rapidamente a terra o sulle superfici.

Per contrarre l’infezione basta respirare il virus espulso da una persona affetta da Covid-19, oppure toccare una superficie contaminata e in seguito strofinarsi occhi, naso o bocca.

I sintomi più comuni sono febbre, tosse secca e spossatezza, mentre quelli meno comuni sono: indolenzimento e dolori muscolari, mal di gola, diarrea, congiuntivite, mal di testa, perdita del gusto o dell’olfatto, eruzione cutanea o scolorimento delle dita di piedi o mani.

Tra i sintomi gravi abbiamo invece: difficoltà respiratoria o fiato corto, oppressione o dolore al petto, perdita della facoltà di parola o di movimento.

Il periodo di incubazione del virus SARS-CoV-2 (cioè il tempo che passa dal momento dell’infezione alla comparsa dei sintomi) è stato stimato tra un minimo di 2 giorni e un massimo di 14 giorni (il periodo più comune è di circa 5 giorni).

Il salto di specie dei virus

Il COVID-19 è un classico esempio di salto di specie, un fenomeno che si verifica quando un patogeno si trasferisce da una specie animale all’uomo, superando la barriera interspecie e adattandosi a un nuovo ospite.

Il salto di specie consiste nella modifica del patrimonio genetico di un virus che lo rende in grado di infettare diverse specie animali. Può succedere che un virus tipico di un animale possa infettare anche l’uomo in seguito ad una mutazione genetica.

Il salto di specie è un evento comune nel caso dei virus a RNA perché presentano numerosi cambiamenti delle sequenze di basi.

Durante la replicazione dell’RNA si verificano spesso errori che determinano la comparsa di virioni con genomi diversi. Alcuni di questi possono acquisire nuove caratteristiche, tra cui la capacità di infettare cellule di specie diverse da quella di cui in origine erano parassiti.

Il salto di specie è favorito principalmente dallo stretto contatto fra specie diverse, e l’alterazione degli ecosistemi naturali da parte dell’uomo lo porta ad essere facile preda di questi eventi.

Il mercato di animali vivi è un luogo dove le infezioni possono moltiplicarsi e il salto di specie è favorito dall’elevato numero di persone che lo popolano, dalla vicinanza con animali selvatici e dal contatto dell’uomo con animali vivi.

Come interagisce un virus con l’ambiente e i cambiamenti climatici

I fattori che aumentano il rischio di trasmissione dei virus e delle conseguenti malattie sono:

  • La deforestazione. Le foreste ricoprono circa un terzo della terra, ma vengono abbattute per lasciare spazio all’allevamento e all’agricoltura;
  • Il commercio illegale di animali selvatici con conseguente rischio di salto di specie;
  • Il riscaldamento globale che porta all’espansione del raggio d’azione degli insetti portatori di malattie;
  • Variazioni climatiche con eventi meteorologici estremi quali siccità e inondazioni;
  • Aumento di emissioni di CO2. Non è casuale la concentrazione di casi di Covid-19 nelle zone più inquinate d’Europa quali nord Italia e Spagna. Il particolato atmosferico, specialmente la frazione con diametro inferiore a 2.5 micron (PM2.5), indebolisce l’apparato respiratorio, l’apparato cardiovascolare e il sistema immunitario aprendo la strada all’epidemia.
  • Esposizione a biossido di azoto (NO2) prodotto durante i processi di combustione e responsabile di danni all’apparato respiratorio e alla salute in generale.

Misure di contenimento del Covid

Per il contenimento del virus sono necessarie una serie di misure igienico-sanitarie:

  • Lavarsi spesso le mani;
  • Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
  • Evitare abbracci e strette di mano;
  • Mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
  • Igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
  • Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
  • Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
  • Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
  • Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
  • Usare la mascherina se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.